Alcune persone stanno segnalando che i loro nuovissimi HTC One X e One S stanno riscontrando dei problemi con la connettività WiFi.
Alcune persone stanno segnalando che i loro nuovissimi HTC One X e One S stanno riscontrando dei problemi con la connettività WiFi.
Un paio d’ore fa vi abbiamo comunicato che, in un intervista, gli sviluppatori di Temple Run, soddisfatti del successo che l’applicazione sta riscuotendo sull’universo Android a loro finora sconosciuto, hanno promesso aggiornamenti tempestivi per correggere alcuni bug fastidiosi che molti utenti hanno riscontrato e prontamente segnalato. A meno di un giorno da questa notizia ecco arrivare l’update alla versione 1.0.1 che porta con se bug fix sostanziali.
Un team di ricercatori guidato dal prof. Alessandro Armando della Fondazione Bruno Kessler di Trento e coordinatore del Laboratorio di Intelligenza Artificiale del DIST all’Universita’ di Genova ha scoperto e “riparato” una grave vulnerabilita’ presente in tutte le versioni del sistema operativo di Google.
Dopo le falle scoperte nei dispositivi HTC, ora il rischio viene dal noto browser alternativo Dolphin Browser. A causa di una delle features del browser potrebbe essere a rischio la privacy di migliaia di utenti che utilizzano questa applicazione. Leggi il resto …
Ebbene si, e’ stata scoperta un’altra vulnerabilità all’interno dei firmware HTC. Vi avevamo gia’ parlato in questo asticolo della vulnerabilità legata all’ HTCLoggers.apk che permetteva l’accesso ai dati sensibili. Poche ore fa lo stesso utente di XDA che aveva scoperto la prima falla, ha scovato anche quella di cui vi parleremo oggi.
Uno dei maggiori e più seccanti problemi irrisolti che a mio parere hanno afflitto Android fin dalla sua nascita (me ne lamentavo dai primi tempi del G1) è l’orario degli sms; infatti se ci fate caso, se una persona vi manda un sms e voi avete il telefono spento o irraggiungibile, quando lo riaccendete o tornate raggiungibili anche se sono passate varie ore l’orario dell’sms che riceverete sarà quello del momento dell’accensione, e non c’è modo neanche nei dettagli di risalire al momento dell’invio.
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Tempo addietro, non appena Android uscì nel mercato USA e UK, venne scoperta una falla, che ad ascoltare la disinformazione dilagante del tempo, sembrava fosse gravissima: tale falla permetteva di eseguire comandi root utilizzando la ricerca del Market, ( comandi tipo “reboot” etc. ).
La vulnerabilità con cui abbiamo a che fare oggi è decisamente più pericolosa ed incisiva per privacy dell’utente.
L’exploit consiste nell’inserimento di codice malevolo in una pagina web che venendo successivamente caricata con chrome lite, ha poi controllo del browser, nonchè aver diritti di lettura/scrittura/esecuzione pari a quelli del browser stesso.
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