Il 97% del malware mobile è su Android, ma su Play Store si è al sicuro

5 Marzo 201480 commenti

Oltre a detenere il primato di più diffuso sistema operativo mobile al mondo, la piattaforma Android è anche la più popolare tra chi si occupa di sviluppare e diffondere malware: gli ultimi dati diffusi da F-Secure confermano il trend, ma mettono anche in luce che utilizzando Play Store il rischio è praticamente nullo.

Nel suo rapporto relativo alla seconda metà del 2013, F-Secure evidenzia, come anticipato, che il 97% del software malevolo destinato a dispositivi mobili è diretto al sistema operativo Android, numero in netta crescita rispetto al pur elevato 79% del 2012: le minacce rilevate sono passate da 234 a ben 804 e, insieme a Symbian, Android è l’unica piattaforma sulla quale ne siano apparse di nuove nell’ultimo anno.

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Per leggere correttamente questi dati, vanno però aggiunte altre informazioni: in primo luogo, F-Secure riporta che il 75% delle minacce rilevate ha riguardato utenti di Arabia Saudita e India, con USA e Paesi europei ben distanti (le uniche cinque nazioni europee presenti rappresentano il 15% del totale).

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F-Secure ha condotto inoltre un’indagine relativa a Play Store e agli store di terze parti: il risultato è stato che solo lo 0.1% dei samples provenienti da Play Store è stato segnalato come malware, a fronte di una media del 10% per i quattro principali store cinesi (Anzhi, Mumayi, Baidu e eoeMarket), territorio in cui non è possibile accedere ai servizi Google, con un picco del 33% per Android159.

F-Secure riporta che “Play Store rimuove applicazioni malevole con maggior probabilità, dunque il malware in esso presente ha di solito breve vita”. Insomma, i numeri sembrano rendere giustizia al classico consiglio secondo cui l’utilizzo di fonti affidabili per il reperimento delle proprie applicazioni sia sufficiente a evitare guai.

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