Il piccolo segreto di Google sulla politica del “20% time”

20 Gennaio 201542 commenti

Stando a quanto riporta Marissa Maier, CEO di Yahoo, una delle migliori (e più famose) politiche della Silicon Valley, orientata alle risorse umane, potrebbe, in realtà, non essere mai esistita.

A partire dalla sua fondazione, Google porta avanti una politica piuttosto famosa, chiamata “20% time“. In pratica per un intero giorno della settimana, i dipendenti possono lavorare ai loro progetti personali durante l’orario lavorativo.

Presumibilmente, molti prodotti ora sotto il marchio di BigG, sono nati proprio durante quel giorno di pausa che gli impiegati si prendevano. Il più famoso, di cui sicuramente tutti avrete sentito parlare è Gmail.

La politica del 20% si è rivelata di successo, a tal punto che moltissime altre aziende della Silicon Valley avrebbero assunto dinamiche simili, tra tutte, forse la più famosa risulta essere Linkedin.

Marissa Mayer ai tempi di Google

Marissa Mayer ai tempi di Google

Ed ecco il fatto. Si scopre ora che, questa politica, in realtà, non esisterebbe all’interno dell’azienda. A riportare il fatto è, appunto, Marissa, che precedentemente ha lavorato per BigG. Nella primavera del 2013, infatti, la Mayer si fece avanti durante una riunione di tutti i dipendenti di Yahoo sfatando il mito della politica “20% time”.

Marissa stava lanciando una campagna chiamata “CEO Challenge“, un iniziativa che prometteva un bonus di duecentocinquantamila dollari al team che avesse proposto un’idea accattivante e nuova. Tuttavia aveva ammonito i dipendenti perché non lavorassero alla CEO Challenge, invece di svolgere le loro mansioni.

“E’ divertente!”- ha riferito – “da quando sono qui, la gente non fa che chiedere ‘Quand’è che anche Yahoo adotterà la politica 20% time?'”.

“In realtà devo rivelarvi un piccolo segreto sulla politica del 20% di Google. Si tratta di un 120%“.

Stando a quanto riporta Marissa, i progetti svolti durante questi fatidici giorni, non sarebbero mansioni che gli impiegati svolgono al posto del loro lavoro abituale, ma un “Plus” che dovrebbero svolgere OLTRE al loro lavoro quotidiano.

In realtà al progetto “20% time” è dedicata anche un paragrafo del libro intitolato “Come funziona Google” di Eric Schmidt. Dal libro emerge chiaramente che questo progetto prevede di permettere agli ingegneri di “utilizzare il 20% del loro tempo lavorando su qualunque cosa vogliano”. Poco più avanti, però, vengono spiegate meglio le dinamiche di questa politica, in quanto si chiarisce che “[..] il 20 per cento di tempo è in realtà un 120%, poiché di solito riguarda le notti e i weekend. Tuttavia, può anche essere messo da parte ed utilizzato tutto in una volta: Jonathan [NdR Jonathan Rosenberg] ha avuto un project manager che si è preso un’estate per lavorare ad un progetto del 20%”.

Sembrerebbe dunque che in realtà la politica di BigG, non riguardi propriamente l’ambito lavorativo degli impiegati, e potrebbe essere stata mal interpretata a causa del nome . Voi cosa ne pensate? Siete favorevoli all’adozione di queste politiche per “creativi smart”, da parte delle aziende? Se voleste documentarvi ulteriormente sulle dinamiche che sussistono all’interno dell’azienda vi consigliamo il libro sopraccitato.

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