Google Glass: tutte le applicazioni provate da The Verge

20 Maggio 20132 commenti

L'uscita dei Google Glass ha scatenato un fortissimo interesse ed una fortissima curiosità, tanto che già ora è possibile leggere lodi, critiche e anche preoccupazioni per il nuovo gadget informatico di casa Google. Ma cos'è che potremo davvero fare, una volta indossati i fantomatici occhiali? I colleghi di The Verge hanno collaudato ogni applicazione disponibile fornendoci un resoconto di tutte le funzioni:

Prima di cominciare, una considerazione importante: i Glass non sono un prodotto finito. Ci sono ancora molti bug, molti limiti da superare e molte potenzialità ancora da scoprire. Per questo Google ha deciso di non lanciarli ancora sul mercato, ma di venderne solo un limitato numero. Detto questo, andiamo ad analizzare ogni applicazione:

Interfaccia di base:

L’interfaccia dei Glass è basata su un sistema di “cards”, come Google Now. Questa vengono presentate orizzontalmente ed è possibile scorrerle, od interagire con essere (ad esempio per rispondere a un messaggio o ad una mail).  Le cards possono avere le funzioni più diverse (rappresentare fotografie appena scattate, messaggi ricevuti, possono dipendere da applicazioni di terze parti) e sono ordinate in ordine cronologico.

I due metodi di interagire con gli occhiali sono la voce (attivabile dicendo Ok, Glassed i pannelli touch laterali.  Mentre il sistema vocale, che troviamo anche sugli smartphone Android, funziona bene, i comandi touch sembrano piuttosto scomodi: è facile che uno swipe venga confuso dagli occhiali per un tocco singolo.

In generale la considerazione dei colleghi è: per utilizzare i Glass, bisogna imparare a farlo proprio come Google aveva pensato.

Setup iniziale:

Alla prima accensione, verrà chiesto di visitare un indirizzo web da un pc o un tablet. Qui verrà chiesto di accedere con un account Google. Poi, dopo una rapida configurazione, sul PC verrà mostrato un Qr Code, da scannerizzare con gli occhiali. Fatto questo, i Glass saranno pronti per l’uso.

Quasi tutte le impostazioni devono essere gestite da PC: i Glass hanno qualche impostazione ma sono proprio di base, oltre ad essere molto scomode da usare.

Anche importare i contatti dal nostro account gMail non sarà un’esperienza facile da affrontare direttamente dai Glass: dovrete infatti importare manualmente ogni singolo contatto, cosa complicata soprattutto se la vostra rubrica di gMail non è esattamente ordinata. Inoltre il riconoscimento vocale fatica a riconoscere alcuni nomi.

Da notare è anche l’assenza (probabilmente momentanea) di un App Store: se si vogliono installare nuove applicazioni, queste devono essere scaricate ed installate manualmente.

MyGlass for Android:

Si tratta di un’applicazione che permette l’interazione tra i Glass ed uno smartphone Android. Le funzioni sono le stesse della web app necessaria per la configurazione iniziale, ma con due funzioni aggiuntive:

  • Tethering tra telefono e occhiali, necessario per esempio per utilizzare internet fuori casa (i Glass non hanno un’antenna telefonica)
  • Mirroring, che permette di visualizzare sullo schermo del telefono quel che appare sullo schermo dei Glass
“Ok glass” launcher:

La schermata di base dei Glass presenta semplicemente un orologio e una scritta “Ok, Glass”. Pronunciando questa frase, gli occhiali entreranno in fase di ascolto, ed intanto mostreranno i principali ordini. Il riconoscimento funziona piuttosto bene, ma accade occasionalmente che un ordine venga capito male, o pronunciato male dall’utente.

Ovviamente è possibile utilizzare la ricerca di Google tramite comandi vocali, proprio come accade con Google Now.  Ricercando semplicemente delle parole, l’applicazione può mostrare delle schede con informazioni oppure una serie di link a siti esterni non cliccabili.

Molto meglio se si pone direttamente la domanda agli occhiali, che si comportano esattamente come Google Now.

Tramite comandi vocali potremo anche scattare fotografie, semplicemente dicendo “take a picture”. Lo scatto sarà immediato, e la foto può essere caricata sull’account di Google+   Foto (ex Picasa) oppure salvata sulla memoria locale.

take-a-picture-5

Lo stesso vale per i video, ma qui è stato trovato un bug: una volta registrato un filmato, sarà possibile condividerlo con qualsiasi servizio permetta di condividere foto. Anche quelli che realmente non permettono la condivisione di video.

Infine, sarà possibile inviare email tramite il comando “send message to”, pronunciando il destinatario e il testo da inviare, ed effettuare chiamate se gli occhiali sono accoppiati tramite uno smartphone. Qui i colleghi di The Verge denunciano un volume non troppo alto.

Navigatore:

La funzione di navigatore, attivabile tramite comandi vocali, funziona bene anche se non permette ancora di visualizzare le linee di trasporto pubblico.

Hangout:

Il servizio di videochat è logicamente disponibile per i Glass: sullo schermo visualizzeremo il nostro interlocutore (in caso di chiamate di gruppo visualizzeremo solo chi sta parlando al momento) mentre egli visualizzerà quanto ripreso dalla nostra fotocamera.

Purtroppo questa applicazione sembra ancora soffrire di parecchi bug, e stabilire una chiamate stabile richiederà parecchi tentativi.

Applicazioni di terze parti:

E’ possibile installare su Glass delle app di terze parti. Esse non sono app complete e non possono interagire con i comandi vocali richiamati da “Ok Glass”. Per cui non sarà possibile, ad esempio, installare un’app alternativa per le mappe, o per inviare mail. Le app di terze parti saranno invece rappresentate dalle cards nella Home.

Alcuni utenti ed alcuni sviluppatori potrebbero storcere il naso di fronte a questa limitazione, e forse avrebbero ragione. Tuttavia vi ricordiamo che i Glass saranno hackerabili e sicuramente verranno rilasciati dei firmware in grado di eseguire le classiche applicazioni dell’SDK di Android.

Ecco la lista delle app fino ad ora disponibili:

  • New York Times: visualizza notizie sulla home, aggiornate ogni ora. Aprendola è possibile scorrere le notizie e leggerle interamente. Purtroppo mancano le impostazioni (sugli argomenti da visualizzare o no, sulla frequenza di aggiornamento…) e la possibilità di condividere le notizie.
  • Twitter: permette di condividere le foto (senza aggiungere una didascalia) e di re-twittare un tweet. Manca la possibilità di pubblicare un tweet nuovo.
  • Facebook: ancora più scarna di Twitter, permette di caricare foto (aggiungendo didascalie), ma non permette di visualizzare o rispondere ai commenti, né di caricare video.
  • Evernote:  uno dei programmi più interessanti. Permette di caricare foto, senza aggiungere dettagli né tags, e soprattutto di inserire nella propria timeline delle note, come ad esempio una lista della spesa. Questa funzione ha delle grosse potenzialità d’uso per uno strumento come Glass.
  • Tumblr
  • CNN
  • Glassgram: non è un client di Instagram, ma una semplice app che permette di applicare alle foto filtri simili a quelli della famosa applicazione.
  • Tweetglass
  • GlassToFacebook: questa app insieme a Tweetglass è considerata inutile a causa dell’arrivo dell’app ufficiale.
  • GlassNost
  • Thirst
  • Glass To Do

Il giudizio finale di The Verge è critico: i Glass sono ancora scomodi da usare, e questo è contrario alla mentalità di Google che prevede prodotti semplici ed efficaci.

Inoltre le possibilità di miglioramento grazie ad app di terze parti sono drammaticamente ristrette a causa dei limiti delle API per sviluppatori.

Questo non significa che i Glass siano un pessimo prodotto: si tratta semplicemente di un prodotto non completo, e per questo ancora non in vendita. Ma si tratta del primo esemplare di computer indossabile destinato al mercato di massa, per cui se Google continuerà a sviluppare il software, il giudizio non potrà che cambiare.

A quelli di voi che masticano l’inglese non possiamo che suggerire la lettura dell’articolo originale completo:

[fonte]

 

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