Tutti noi, in almeno un’occasione, abbiamo visto la nostra navigazione interrotta da un CAPTCHA. Attraverso questo test un sito web può capire se una determinata azione è stata intrapresa da un umano o da un bot e, in quest’ultimo caso, impedirgli di portarla a termine.
Si tratta quindi di uno strumento utile ai proprietari dei siti web, che tuttavia in alcuni casi può tradursi in una perdita di tempo o in un fastidio per l’utilizzatore, che deve fermarsi per rispondere ad alcune domande, per identificare specifici oggetti o a riportare in un box i numeri talvolta praticamente illegibili raffigurati in un’immagine.
Google ha quindi deciso di adottare un nuovo sistema che permette di distinguere bot e umani senza alcuna azione specifica da parte di questi ultimi, assegnando un punteggio a chiunque visiti un sito. I punti sono assegnati in base al tipo di interazioni: quelle “buone”, che sembrano cioè realizzate da esseri umani, assegneranno un punteggio di 1.0 al visitatore, mentre quelle che sembrano “sospette” genereranno un punteggio pari a 0.
reCAPTCHA v3 è ancora in fase beta, ma le premesse sembrano essere molto buone.