Google Pixel XL: la recensione

4 Gennaio 20179 commenti

Il Nexus è morto. Lunga vita al Pixel! Questo è stato, con ogni probabilità, il mio primo pensiero assistendo all'evento tenutosi ad inizio Ottobre, dove Google ha annunciato la sua nuova linea di dispositivi hardware. I rumors e le voci di corridoio si sono susseguite per mesi, culminando con la presentazione del Pixel e del Pixel XL. L'accoglienza del pubblico è stata fortemente polarizzata, tra chi esultava per la decisa volontà di Google di andare ad attaccare il duopolio Apple - Samsung, e chi, invece, riusciva a scorgerne solamente i difetti, tra cui il prezzo, così lontano dai predecessori Nexus. Dopo un intenso mese di utilizzo, siamo finalmente pronti a recensire il Google Pixel XL e, soprattutto, a condividere con voi i nostri pensieri sul primo smartphone Made by Google (e prodotto da HTC).

Unboxing

La confezione di vendita è semplice e, frontalmente, presenta il logo di Google con, poco al di sotto, l’immagine del dispositivo scelto. All’interno troviamo, ovviamente, il Pixel XL, l’alimentatore 9V/2A (da sottolineare che, in base al colore dello smartphone, il caricatore ha finiture diverse), un cavo da USB Type-C a USB Type-C, un altro da USB Type-C a USB Type-A e, infine, un adattatore da USB Type-A a USB Type-C. Insomma, non possiamo lamentarci della dotazione, ma se proprio vogliamo, avremmo preferito trovare anche un paio di auricolari, dato il prezzo.

Il Dispositivo

Il design del Pixel è così controverso e discusso che mi ha fatto arrivare alla conclusione che o piace, oppure lo si disprezza proprio. Google ha optato per un corpo (principalmente) in alluminio, interrotto solamente da un inserto in vetro, presente sul retro, che racchiude anche il sensore d’impronte digitali. Proprio questa scelta non sarebbe stata apprezzata da tutti, tuttavia svolge la funzione di migliorare la ricezione dello smartphone. L’aspetto, in generale, è abbastanza anonimo e, ad essere sinceri, assomiglia parecchio ad un iPhone.
Il Pixel XL pesa 168g., ma ci tengo a sottolineare che il peso non è distribuito uniformemente: la parte superiore, infatti, è leggermente più spessa di quella inferiore. Grazie a questo accorgimento, lo smartphone non presenta l’ormai tipica fotocamera sporgente.
Il dispositivo è comodo da tenere in mano, non è eccessivamente grande come dimensioni, anche se è un po’ scivoloso, essendo fatto d’alluminio.

Le specifiche tecniche del Google Pixel XL sono degne di un flagship di fine 2016: è equipaggiato con l’ultimissimo processore Qualcomm, lo Snapdragon 821, cloccato a 2.15GHz (paragone: quello del OnePlus 3T è cloccato a 2.35GHz); 4GB di RAM; memoria non espandibile da 32 o 128GB; batteria da 3450mAh; fotocamera posteriore da 12.3MP, mentre quella anteriore è da 8MP. Frontalmente, troviamo un ottimo display AMOLED da 5.5″, con risoluzione 2560×1440 (534ppi). Per quanto riguarda i lati dello smartphone, su quello superiore troviamo il “tanto odiato” jack per gli auricolari, su quello destro il tasto d’accensione ed il bilanciere per la regolazione del volume, su quello sinistro lo slot per la Nano SIM, mentre su quello inferiore troviamo la porta USB Type-C, uno speaker ed un microfono. Il feeling dei tasti è eccellente, tuttavia il bilanciere balla un pochino (se si utilizza un case, il problema non esiste).

Processore Qualcomm Snapdragon 821: 2×2.15 GHz Kryo & 2×1.6 GHz Kryo
GPU Adreno 530
RAM 4GB
Memoria interna 32 o 128GB non espandibile
Display AMOLED da 5.5″ – Corning Gorilla Glass 4
Risoluzione 2560×1440 – 534ppi
Batteria 3450 mAh
Fotocamera posteriore Sony IMX378: 12.3MP, f/2.0, pixel da 1.55µm, phase detection & laser autofocus, EIS, dual tone flash
Fotocamera anteriore Sony IMX179: 8MP, f/2.4, pixel da 1.4µm
Peso 168 gr.
Dimensioni 154.7 x 75.7 x 8.5 mm.
SIM Nano SIM

 

Display

Come già accennato in precedenza, il display presente sul Google Pixel XL è un AMOLED da 5.5″, con risoluzione 2560×1440 (534ppi), rivestito con Gorilla Glass 4. Si tratta di uno dei migliori pannelli che abbia mai visto su smartphone, probabilmente secondo solo a quello del Samsung Galaxy S7 edge. L’esperienza visiva è ottima, con buoni angoli di visione e, sebbene la luminosità massima raggiunga “solo” i 420 nits, gode di eccellente visibilità anche all’aperto. Soprattutto, la risoluzione della versione XL è perfetta anche per la nuova piattaforma di realtà virtuale di Google, Daydream.
Trattandosi di un pannello AMOLED, i colori sono forse un po’ troppo saturi, ma comunque piacevolissimi, ed i neri sono profondi. Tutto sommato, si tratta di un ottimo display, degno di un top di gamma.

 

Fotocamera

Al lancio del Pixel e del Pixel XL, Google si è concentrata particolarmente su cinque punti chiave e la fotocamera era proprio uno di questi. DxOMark, celebre sito riguardante la fotografia, ha recensito i nuovi flagship di Big G, affermando che, con un punteggio pari a 89, essi siano i migliori sul mercato. Ma sarà vero?
Premetto di non essere un esperto di fotografia, tuttavia posso affermare con una certa sicurezza che la fotocamera presente sui Pixel è attualmente tra le migliori, decisamente nella stessa categoria di iPhone 7 e Galaxy S7 Edge.

Cominciamo, però, con un po’ di specifiche tecniche. La fotocamera posteriore è composta da un sensore Sony IMX378 (su Nexus 6P troviamo l’IMX377) 1/2.3″ da 12.3MP, apertura f/2.0, pixel da 1.55µm, flash dual tonephase detection (PDAF) e laser autofocus. La fotocamera anteriore, invece, è composta da un sensore Sony IMX179 1/3.2″ da 8MP, apertura f/2.4 e pixel da 1.4µm. Comparando queste specifiche con quelle degli altri flagship attualmente disponibili, non sono così entusiasmanti, soprattutto se pensiamo che il Pixel manca anche di OIS. Quindi, per quale ragione viene dichiarato come il migliore? Per via del software, il vero punto di forza. Grazie all’HDR+, ora istantaneo, a differenza di quanto accadeva su Nexus 6P, le foto prodotte sono incredibilmente nitide e ricche di dettagli. Anche in low light le immagini sono tra le migliori viste fino ad ora, combattendo ad armi pari con il Galaxy S7 edge. La fotocamera frontale è ottima per i selfie, seppur non abbia stupito in modo particolare.

Per quanto riguarda il comparto video, il Pixel supporta fino alla risoluzione 4K e, sebbene sia sprovvisto di OIS, i video risulteranno incredibilmente stabili (forse anche fin troppo), il tutto grazie ad una stabilizzazione elettronica che s’appoggia sul giroscopio dello smartphone.

Link galleria Google+

Software

A mio parere, il vero punto di forza dei nuovissimi Pixel è il software. Infatti, è il primo dispositivo a montare l’ultima versione di Android, 7.1 Nougat, out-of-the-box, con anche alcune piccole aggiunte esclusive, come il Pixel LauncherGoogle AssistantNight Light e le shortcuts. Partiamo, però, con ordine.


Android 7.1 Nougat porta numerose piccole novità e, facendo un breve riassunto, le più importanti sono le rinnovate notifiche, la possibilità di utilizzare due app contemporaneamente, nuove emoji e una migliorata funzionalità Doze.
Il Pixel Launcher è, in pratica, l’evoluzione del precedente launcher di Google. In esso, troviamo un app drawer ridisegnato, a scorrimento verticale, ed icone circolari, le quali non piaceranno a tutti, ma che portano finalmente un po’ di uniformità.
Il Google Assistant fa parte di uno dei cinque punti chiave sottolineati da Google durante la presentazione, tuttavia non mi soffermerò troppo su di esso, in quanto non ancora disponibile in lingua italiana. In sintesi, è il nuovo assistente vocale intelligente di Big G, che andrà a sostituire Google Now, e che ora somiglia più a Siri, sebbene sia più avanzato (esempio: Google Assistant è contestuale, quindi non c’è bisogno di ripetere tutte le volte il soggetto di cui si sta parlando).


La Night Light presente sui nuovi Pixel è molto simile a ciò che si può trovare già su molti altri dispositivi, tra cui OnePlus 3/3T, e consiste nell’eliminare la luce blu emanata dallo schermo così da rendere la lettura più piacevole durante le ore notturne.
Inoltre, Google ha introdotto una nuova funzionalità simile al 3D Touch di Apple, dove quando si tiene premuto su di un’icona, si potrà accedere ad alcune shortcuts. La cosa più interessante è che queste shortcuts possono essere aggiunte come icone nell’homescreen.
Infine, Big G ha deciso di modificare (nuovamente) i pulsanti on-screen di navigazione: questa volta sono “pieni”, ed esclusivi anch’essi del Pixel.

Batteria, audio e connettività

Il Google Pixel XL possiede una batteria da 3450mAh, un po’ più grande rispetto a quella da 2770mAh del Pixel “normale”. Dopo un mese di utilizzo, sono decisamente soddisfatto della durata della batteria, la quale svaria tra le 5 e le 6 SoT, in base all’utilizzo. Se utilizzato in maniera “leggera”, sono riuscito a far passare anche 2/3 giorni tra una ricarica e l’altra. Per quanto riguarda la velocità di ricarica, Google afferma che con 15 minuti si ottiene circa 7 ore di utilizzo. Sebbene non possa corroborarlo (sia perchè non ho mai provato, sia perchè dipende molto da come viene utilizzato lo smartphone), ho notato che la ricarica basata su USB-PD è decisamente veloce, andando da 0% a 100% in circa un’ora e 40 minuti.
Il Pixel, a differenza del Nexus 6P, presenta un singolo speaker, la cui qualità è migliore di quanto potessi immaginare. Il suono, infatti, è chiaro e non viene distorto anche a livelli elevati. Segnalo, tuttavia, che è abbastanza semplice coprire lo speaker quando il dispositivo viene tenuto in modalità landscape.
Il reparto riguardante la connettività è di prim’ordine e ha tutto ciò che si richiede ad un flagship del 2016: LTE Cat.12, dual-band Wi-Fi n/ac, Bluetooth v4.2 ed una porta USB Type-C 3.0. La ricezione con questo dispositivo è stata fantastica: anche in luoghi dove altri smartphone faticavano, il Pixel si è comportato alla grande. Nessun problema particolare con Bluetooth o Wi-Fi.

Problemi con il Pixel?

Dopo aver letto i numerosi articoli riguardanti difetti e/o problemi, ho pensato di scrivere due righe al riguardo. Se escludo il lens flare/halo che, da quanto abbiamo ormai capito, affligge tutti i Pixel a causa di una conformazione hardware (e che, ci tengo a sottolineare, capita solamente in determinate e particolari situazioni), non ho rilevato alcun problema con il mio dispositivo. Nessuna distorsione dell’audio, nessun freeze improvviso, nessuna morte prematura dello smartphone intorno al 20/30% di batteria rimasta.

Conclusioni

Come primo tentativo mirato a combattere lo strapotere di iPhone e Galaxy, il Pixel è un eccellente punto di partenza: sebbene il design non sia memorabile, la qualità costruttiva è ottima, ha un bel display, una fotocamera tra le migliori in commercio e, soprattutto, possiede l’ultima versione di Android. Non solo questo, ma la fluidità e la reattività di questo dispositivo è incredibile. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica: il singolo speaker, per quanto buono, non è allo stesso livello di quelli presenti sul Nexus 6P; il prezzo è decisamente alto (con una disponibilità di paesi veramente limitata) e non possiede alcune funzioni (waterproofwireless charging) che, ad alcuni, possono risultare fondamentali a fronte di una simile spesa.
Personalmente, il Google Pixel XL è uno dei migliori smartphone che abbia mai utilizzato, se non il migliore. La fluidità, la semplicità d’utilizzo ed il fatto di non aver mai avuto problemi “inspiegabili” (tipo misteriosi battery drain) sono punti che, ad un utente medio, risultano di vitale importanza.
La domanda cruciale, tuttavia, è: ve lo consiglio?
Potrei scrivere una tesi al riguardo, in quanto svariati fattori entrano in gioco in una decisione simile. La risposta secca è, , ve lo consiglio. Tuttavia, tenete conto che, a fine 2016, ci sono smartphone che costano la metà del Google Pixel XL ed offrono un’esperienza d’uso molto simile.

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