WhatsApp, croce e delizia di Google: negli ultimi giorni abbiamo letto retroscena che raccontavano di come fino all’ultimo a Mountain View abbiano provato, invano, ad acquisire WhatsApp, Inc., prima di che i miliardi di Zuckerberg e una posizione nella stanza dei bottoni convincessero Jan Koum a seguire altre strade.
Tutto falso, secondo Pichai. “WhatsApp è un fantastico prodotto”, ha dichiarato, “ma noi non abbiamo mai fatto un’offerta per acquisirli. Chi scrive il contrario dice semplicemente il falso”. Parole che getterebbero un’ulteriore ombra sull’offerta di Facebook, già da molti analisti definita esagerata, anche se sembra davvero difficile che le cifre siano lievitate fino a tal punto anche in mancanza di una – corposa – proposta concorrente.
Scrollatosi di dosso la questione WhatsApp, Pichai ha parlato di un altro argomento spinoso, quello relativo ai rapporti Google-Samsung: per il dirigente, le relazioni tra i due colossi sarebbero molto più noiose di quanto suggeriscano i movimentati resoconti della stampa. La collaborazione continuerà e il prossimo Galaxy S6 continuerà ad utilizzare Android, anche se Pichai non nasconde il rammarico per la scelta di utilizzare Tizen su Gear 2.
Non è mancato inoltre qualche chiarimento in merito al prossimo Google-phone: pur non entrando nei dettagli, Pichai ha affermato che Nexus 6 arriverà sul mercato, come ormai consuetudine, nella seconda metà di quest’anno (anche se la giostra delle indiscrezioni è già in moto).
Il sistema operativo Android, per Pichai, resta la scelta migliore, specie perchè si tratta di un OS realmente libero, come, a suo giudizio, dimostra la linea X presentata da Nokia e dotata di una versione “forked” di Android. Un esempio che Pichai utilizza pur affermando di non capire a fondo la strategia di Microsoft riguardo il settore mobile.
Android, come sappiamo, è tuttavia la piattaforma preferita anche da chi si occupa di malware: anche in questo caso, Pichai non fa una piega e trasforma un’apparente debolezza in un punto di forza, affermando che, dovendo far circolare un malware, sceglierebbe di sicuro il sistema operativo più diffuso al mondo; Android, da questo punto di vista, “paga” dunque la sua popolarità e, aggiunge Pichai, anche il fatto di essere nato come sistema operativo aperto e non sicuro, cosa che ha portato Google ad introdurre vari accorgimenti nel corso del tempo.