I pensieri degli amici twentyfumble e anvl non sono sbagliati circa le variabili (e gli umori aggiungo io) nello stabilire un prezzo. Una bottiglia d’acqua minerale, o anche uno smartphone, probabilmente costerebbe uno sproposito se venduta nel deserto del Sahara o nel più sperduto villaggio del pianeta.
Tuttavia TheBlue non ha torto quando considera incomprensibili e talvolta spudorate le differenze di prezzo, che anch’io faccio fatica a comprendere. Tra gli USA e l’Europa possono esservi sì delle differenze, e lo capisco, ma, come dice l’amico TheBlue, talvolta sono così vistose da sembrare delle vere e proprie ‘sòle’ (come dicono a Roma).
Fino a prova contraria l’Europa non è l’Africa del mondo (lo dico con religioso rispetto per il continente africano) nè un continente del terzo o quarto mondo. Le tecnologie e le conoscenze europee saranno sì inferiori ma non di molto e, anzi, in alcuni campi (auto e nautica per esempio) siamo leader incontrastati.
Ma torniamo in argomento. Checchè se ne pensi, l’Europa, ad oggi, è il secondo mercato nella vendita di smartphone e, visti i volumi di vendita, non si capisce la ragione di tanta differenza.