L’evoluzione delle notifiche parlate
Attualmente, l’Assistente Google sui Pixel Buds Pro permette di “ascoltare le notifiche in arrivo” da qualsiasi applicazione. Questa funzionalità può essere attivata o disattivata singolarmente per ogni app, tramite la pagina delle impostazioni dedicate alle notifiche vocali. Questo sistema si rivela particolarmente utile per ricevere avvisi di notizie o promemoria, senza dover prendere in mano il proprio smartphone.
Tuttavia, con i Pixel Buds Pro 2 e l’integrazione di Gemini, Google ha scelto di focalizzarsi inizialmente sulle notifiche dei messaggi, ritenendo che siano gli avvisi più rilevanti per la maggior parte degli utenti.
L’intelligenza artificiale e il potenziale di Gemini
L’uso di modelli linguistici avanzati, come Gemini, offre grandi prospettive, soprattutto su dispositivi indossabili come gli auricolari, dove la brevità delle informazioni è fondamentale. L’esperienza senza schermo richiede che le notifiche siano concise ma efficaci, e Google sembra determinata a ottimizzare questo aspetto nel tempo. Anche Android Auto già sfrutta meccanismi simili, e si prevede che Android introdurrà presto una funzionalità simile sugli smartphone.
Prime impressioni e sfide iniziali
Nonostante le grandi promesse, l’esperienza d’uso iniziale dei Pixel Buds Pro 2 non è priva di sfide. Un cambiamento significativo rispetto alla versione precedente è la rimozione del gesto “tocca e tieni” per ottenere la lettura delle notifiche. Ora, per ascoltare le notifiche, è necessario pronunciare il comando vocale “Hey Google, ho notifiche?“. Questa modifica potrebbe non essere gradita a tutti gli utenti, che potrebbero preferire la semplicità del vecchio gesto.