Google presenta Android Jelly Bean 4.1

28 Giugno 201256 commenti

 

Si è concluso il Keynote al Google I/O in California dove Google ha presentato il tanto atteso successore di Ice Cream Sandwich: Android Jelly Bean 4.1.

Più veloce e più reattivo

Il keynote di Google si è aperto con Project Butter, ad evidenziare la fluidità e la velocità del nuovo sistema o

Android 4.1 grazie all’accelerazione Hardware della GPU ed al frame rate a 60fps riesce ad offrire un’interfaccia fluida con tempi di risposta di 16 millisecondi. E’ stato inoltre migliorata la durata della batteria grazie all’ottimizzazione del clock della CPU che viene abbassato quando non si sta utilizzando il dispositivo.

 

Il keynote di Google si è aperto con il Project Butter, volto ad aumentare la fluidità e la velocità del nuovo sistema operativo Android.

Android 4.1 grazie all’accelerazione Hardware della GPU ed al frame rate a 60fps riesce ad offrire un’interfaccia fluida con tempi di risposta di 16 millisecondi. E’ stato inoltre migliorata la durata della batteria grazie all’ottimizzazione del clock della CPU che viene abbassato quando non si sta utilizzando il dispositivo. Infatti Jelly Bean si basa sul kernel Linux 3.1 che supporta a pieno il chip NVIDIA Tegra 3.

E’ stato mostrato un video (registrato con una delle migliori videocamere al mondo che registra a 100/150/200fps) nel quale vengono messe a confronto alcune operazioni (apertura di un app, ritorno alla Home ecc..) su un Galaxy Nexus con ICS e un altro con JB. La velocità di Jelly Bean è davvero impressionante.

Tooling può aiutare a ottenere le migliori prestazioni in assoluto dai vostri apps. Android 4.1 è progettato per funzionare con un nuovo strumento chiamato systrace, che raccoglie i dati direttamente dal kernel Linux per produrre un quadro complessivo delle attività del sistema. I dati sono rappresentati come un gruppo di grafici temporali serie impilate in verticale, in modo da isolare le interruzioni di rendering e altre questioni. Lo strumento è disponibile ora nel SDK di Android (Strumenti R20 o superiore)

Migliore accessibilità

Nuove API per servizi di accessibilità consentono di gestire al meglio le gestures e il modo nel quale l’utente si muove attraverso gli elementi sullo schermo e i pulsanti di navigazione. Il sistema di Talkback ed explore-by-touch sono state riprogettate per utilizzare l’accessibilità per facilitare l’utilizzo e offrono un set completo di API per gli sviluppatori.

Servizi di accessibilità possono collegare i loro tutorial nelle impostazioni di accessibilità, per aiutare gli utenti a configurare e utilizzare i loro servizi.

Sul palco non è apparso (purtroppo) Majel ma è stato inoltre e migliorato lo speech recognizer ed ora è più simile ad S-Voice e a Siri. E’ dunque possibile interagire con il telefono tramite la barra di ricerca (widget) e fare richieste formulando frasi “normali”. E’ possibile utilizzare il riconoscimento vocale anche in modalità offline e quindi dettare al telefono senza avere una connessione ad internet attiva.

Continuando sulla pista degli assistenti vocali, come abbiamo detto non è arrivato Majel ma, al suo posto, è stato presentato Google Now, una delle grande sorprese annunciate ad inizio keynote.

Google Now è il primo assistente virtuale made in Google a cui siamo liberi di chiedere veramente tutto. Sono stati fatti vari esempi durante la presentazione e, tra le funzioni, abbiamo visto che è possibile per esempio chiedere come raggiungere il proprio appuntamento, tra quanto parte il volo per New York o chiedere consigli per la strada più veloce in caso di traffico.

Importanti aggiornamenti sono stati apportati anche alla barra delle notifiche e al modo in cui le stesse notifiche vengono visualizzate e all’interazione dell’utente con esse. Le notifiche si possono espandere e, in certi casi, si evita persino di accedere all’applicazione toccando con due dita ed espandendo l’app. Con Gmail è possibile visualizzare l’anteprima dei messaggi (spero anche con l’applicazione messaggi), con Google+ è possibile fare il +1 dal calendario si può inviare una email ai partecipanti a una riunione programmata.

Aggiornamenti anche per l’applicazione fotocamera, ora con uno slide laterale è possibile passare direttamente alle foto appena scattate ed eliminare (con uno swipe in alto) quelle desiderate oppure ripristinare (swipe in basso) quelle appena eliminate.

Sempre per quanto riguarda la semplificazione della UI e il Project Butter è stato modificato anche il modo in cui un widget può essere inserito nelle Home Screen. Ora le icone intorno al widget si sposteranno in base a dove andremo a posizionarlo e, nel caso il posto non sia sufficiente, lo stesso widget ridurrà le sue dimensioni automaticamente. Come per la fotocamera, è possibile eliminare icone e widget letteralmente lanciandoli verso l’alto.

 

Novità significative anche nel modo in cui le app verranno aggiornate. Grazie agli Smart APK infatti verrà aggiornata solo la parte di applicazione che è stata effettivamente modificata, risparmiando quindi traffico dati e permettendo più download anche in assenza di rete Wi-Fi. Vi sarà sicuramente capitato di dover aggiornare un app di 25/30MB quando magari l’update comprendeva solamente un piccolo bug-fix ed è piuttoso fastidioso, ora questo problema è stato finalmente risolto. Questo è uno degli aspetti che ritengo molto a favore di Android in quanto le app di iOS pesano veramente un’enormità. Facebook a volte raggiunge delle dimensioni di oltre 1GB sulla memoria interna.

Android Beam

Android Beam è un sistema di trasmissione di dati via NFC introdotto con Ice Cream Sandwich. Con Jelly Bean è ora possibile trasferire anche immagini video o altri file multimediali, cosa che prima risultava impossibile. Una volta avvicinati i due dispositivi, viene sfruttata la connessione Bluetooth per trasferire file di grandi dimensioni.

Disponibilità

Android 4.1 Jelly Bean arriverà a metà Luglio su Galaxy Nexus, Nexus S e Motorola Xoom. Per il Galaxy S III sappiamo che l’update arriverà nel Q3 di quest’anno, ancora nulla per Galaxy S II e Galaxy Note (ma contando che quest’ultimo deve ancora ricevere ICS in Italia i tempi non saranno di certo brevi).

Le novità di Jelly Bean riguardano, a mio modo di vedere, più gli sviluppatori che l’utente finale (che comunque beneficerà di tutto questo) in quanto durante il Keynote si è parlato molto di nuovi strumenti per lo sviluppo e, anche sulla pagina ufficiale di Jelly Bean, molte novità sono di esclusivo interesse per i developer.

 

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