Notion Ink Adam: prime impressioni

28 Marzo 201115 commenti

Fino a qualche mese fa, quando ancora Honeycomb era solo un rumor e nessuno parlava di Xoom, Galaxy Tab 10.1 (etc.), tra i tablet Archos e il Samsung Galaxy Tab, c'era un dispositivo in uscita che si distingueva per ottime caratteristiche tecniche e che portava gli Androidiani più nerd a rimandare in continuazione l'acquisto di una tavoletta: stiamo parlando del Notion Ink Adam. Ora, usciti prodotti un po' più allettanti, quest'ultimo viene abbastanza disdegnato dalla maggior parte dei clienti, ma è ugualmente riuscito a crearsi una propria nicchia, specialmente nel mercato Asiatico, grazie alle sue caratteristiche tecniche di alto livello e il prezzo relativamente basso.

Pochi giorni fa è arrivato il mio Adam, e voglio scrivere qui le prime impressioni.

Chiarimento su prezzo/luogo per acquistarlo:

Notion Ink Adam viene venduto esclusivamente sul sito Notionink.com e ancora adesso non è disponibile per tutti, dovrete “prenotarvi” e verrete contattati non appena il prodotto sarà disponibile per un nuovo gruppo di ordini. Il sistema di vendita non è il massimo ed è dovuto alla giovinezza e quindi all’inesperienza dell’azienda Indiana.

Adam è disponibile in quattro versioni, a seconda della presenza o meno del modulo 3G e dello schermo PixelQi o LCD (se ne parlerà più avanti). Il prezzo quindi, tenendo conto anche del cambio euro dollaro e delle spese di spedizione, è di:

  • WiFi + LCD: 319 euro
  • WiFi + 3G + LCD: 354 euro
  • WiFi + PixelQi: 354 euro
  • WiFi + 3G è PixelQi: 390 euro

A questi bisogna aggiungere però le tasse doganali che non sono insignificanti: si tratta del 20% del valore dell’oggetto + 20 euro di tasse tra corriere e dogana. Queste spese possono essere evitate facendo recapitare il pacco negli Stati Uniti presso la sede di Consegnato.com, che si occuperà di riportare il pacco in Italia al costo di circa 40 euro.

 

Design, materiali ed ergonomia:

Come potete vedere dalle immagini qui sotto, il design dell’Adam si discosta da quello degli altri tablet, andando a creare una curva sul fondo. L’aspetto, diciamolo subito, è veramente accattivante. Pur essendo più spesso degli altri tablet (14 millimetri), riesce a creare un design particolare molto bello da vedere.  Due critiche piuttosto ridicole che ho sentito rivolgere al design di questo dispositivo sono l’esagerato spessore del tablet e dei bordi intorno allo schermo; in verità, lo spessore dell’Adam non rovina, come ho detto, il design, mentre i bordi ai lati e in basso allo schermo sono perfettamente nella norma confrontantolo con altri tablet da 10 pollici. Un po’ troppo alto è forse il bordo in alto, il che rovina parzialmente il bel design.

Il retro è interamente in plastica opaca nera. Non si tratta di materiali particolarmente pregiati quindi, ma nel complesso il prodotto ha un’aria di solidità che onestamente non mi aspettavo. Il pannello sopra lo schermo è ovviamente in vetro e non in plastica come sul Toshiba Folio 100.

 

Hardware:

Adam è dotato di processore dual core Nvidia Tegra 250, GPU Nvidia Geforce ULP, 1 GB di memoria RAM, connettività 3G (opzionale) e GPS; caratteristiche pari a concorrenti più grandi come lo Xoom di Motorola. In più troviamo ben due porte USB 2.0, due porte micro USB, e un’uscita HDMI oltre ad una fotocamera da 1.3 MP dalla qualità non proprio eccelsa di cui una caratteristica particolare è la possibilità di girarla a 180 gradi.

 

Schermo:

Come abbiamo detto lo schermo dell’Adam è un 10 pollici e viene venduto in due versioni: LCD e PixelQi. La versione LCD (quella provata da me) è di buona qualità: lo schermo è veramente molto luminoso se si imposta l’illuminazione al massimo, e la leggibilità all’esterno è quindi molto buona. Una pecca: la qualità dell’immagine se lo schermo è inclinato peggiora un po’.

Degno di nota lo schermo PixelQi. Cosa significa PixelQi? Si tratta semplicemente del pannello LCD sovrapposto con un pannello E-Ink. Con l’Adam PixelQi si potrà quindi passare quando si vuole dallo schermo normale a uno schermo opaco, ottimo per leggere libri anche alla luce diretta del sole senza affaticare gli occhi.  Purtroppo non ho potuto provare di persona questa funzione.

Un punto un po’ dolente è il touch: il tablet riconosce il tocco molto velocemente, e non soffre di inversione degli assi. Il probema è che riconosce solo due tocchi contemporaneamente, non il massimo rispetto allo standard attuale. Ciò non è dettato dall’hardware (che dovrebbe riconoscere 4 tocchi) ma dal kernel che non abilita questa funzione. Si può sperare quindi in un update da parte di Notion Ink, ma per il momento non è stato comunicato o rilasciato nulla.

 

Software:

Arriviamo al punto dolente di tutti i tablet Android in commercio: il software. Notion Ink Adam utilizza attualmente Android 2.2 Froyo, ed è in lavorazione un aggiornamento ad Honeycomb. Notion Ink ha scelto la strada della personalizzazione, e la GUI di froyo non è proprio riconoscibile, a meno che non si installi un launcher come ADW. Infatti il tablet non ha un launcher come lo intendiamo: la home è composta da pannelli, ogni pannello rappresenta un’applicazione e una schermata ne può contenere tre (si usa lo scrolling con il touch per spostarsi da un pannello all’altro). Tenere il tablet sulla home significa insomma tenere aperti contemporaneamente tre software da poter usare insieme. Un pulsante a sinistra permette invece di aprire un elenco completo delle app e di lanciare quella che si vuole a schermo intero.

Una scelta bizzarra e molto coraggiosa, che senza dubbio farà accigliare gli amanti del Google Experience (a questi consiglio di installare ADW launcher o direttamente di flashare una ROM con Froyo “puro” da XDA). Nonostante questo, soprattutto grazie agli ultimi update, il tutto funziona a dovere. Non ho mai notato bug o crash.

Molte applicazioni sono state modificate o create da zero per adattarle alle dimensioni dello schermo. Degno di nota il browser, che ha implementato un sistema di schede più comodo di quello di base di Android, e che risulta molto veloce e fluido anche nell’uso di Flash Player. Non è però esente da bug: ad esempio visitando la pagina di Facebook, non lascia digitare la password per accedere. La tastiera si rifiuta di apparire.

Da notare anche l’applicazione mail, simile a quella di Honeycomb, e un’applicazione per disegnare con il touch screen.

Nel complesso il software dell’Adam sembra funzionare (grazie agli ultimi update, pare che appena uscito fosse un disastro). Dov’è il problema? Il problema è che tutto sembra molto limitato. Manca ovviamente il Market di Froyo, e Notion Ink ha abbandonato il progetto di un Market proprietario affermando che con l’update a Honeycomb ci sarà il Market ufficiale.  Nel frattempo si possono usare i vari market alternativi o se non siete disposti a venire a compromessi, si può installare il Market ufficiale tramite una semplice procedura di XDA. Le poche app che ho provato funzionavano bene e a schermo intero (si, anche Angry Birds!), ma si ha sempre l’impressione di trovarsi di fronte a un prodotto con un software ancora in versione beta, un po’ troppo limitato.

 

Un commento finale? Si tratta di un prodotto notevole. Notion Ink nasce come una piccola azienda Indiana ma penso che nei prossimi anni potrà ritagliarsi una grande fetta di mercato se continuerà ad essere così competitiva. Adam è un gioiellino molto curato, con uno splendido design e caratteristiche tecniche di tutto rispetto. Due, però, sono i gravi problemi che affliggono questo dispositivo: il sistema di vendita, veramente pessimo, e la presenza di Android 2.2.

Vero, hanno più volte promesso e garantito un update a Honeycomb, e dicono di aver diviso il team di sviluppo in due parti: una che si occupa di migliorare i software personalizzati, e una che si occupa del porting di Android 3.0. Però resta un po’ un rischio, soprattutto alla luce delle recenti pessime voci che parlavano di un accordo commerciale per non far aggiornare i vecchi tablet con Android 2.2 e favorire la vendita di quelli nativi con Honeycomb. Non per niente, ancora Google non ha rilasciato i sorgenti completi di questa nuova incarnazione del robottino verde.

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