Recensione Nothing Ear (stick) – Ottima autonomia e design innovativo

5 Febbraio 2023Nessun commento

Nella recensione di oggi vi mostriamo i nuovi auricolari Nothing Ear (stick), i secondi realizzati dall'azienda di Carl Pei. Andiamo a scoprire come suonano e quali funzioni offrono!

Confezione e Design

Una volta aperta la scatola in cartone fornita da Nothing ci troviamo davanti a due involucri cilindrici. Il primo, in cartoncino, contiene un piccolo manuale e un cavo USB-C, mentre il secondo, in plastica, è il case che ospita i nostri auricolari.

Il design scelto dall’azienda di Carl Pei è senza dubbio insolito e salta immediatamente all’occhio: si tratta di un astuccio trasparente che va ruotato per accedere agli auricolari, come fosse un rossetto; sul lato destro troviamo l’ingresso per la ricarica e il tasto dedicato al pairing degli auricolari. Quest’ultimo ha funzionato senza problemi con tutti i dispositivi a cui ho associato le cuffie, anche grazie alla tecnologia Fast Pair.
Molto bello il case, ma la parte bianca, satinata, è piuttosto propensa a raccogliere polvere e sporcizia, la quale potrebbe anche intrufolarsi all’interno del case rendendo praticamente impossibile rimuoverla.

La custodia misura 87,1×29,8×29,8mm e pesa poco più di 46g, molto pratica da portare con sé. Gi auricolari, di dimensioni 29,8×18,8×18,4mm pesano appena 4,4g l’uno, fattore che vi farà quasi dimenticare di averli indosso.

Al contrario della generazione precedente, le Nothing Ear Stick non sono dotate di gommini, ma hanno un design unico testato dall’azienda su oltre 100 diverse forme di orecchio. Scelta interessante che però, per forza di cose, non riesce a mettere d’accordo tutti: se il vostro orecchio è leggermente più piccolo della media potreste fare fatica a individuare una posizione comoda dalla quale non si stacchi. Negli altri casi è comunque necessario fare un po’ di esperimenti per trovare la posizione ottimale.

Nothing Ear Stick integrano dei comandi accessibili non con un tap sulla cuffia ma pizzicando lo stelo: ritengo si tratti di una soluzione intelligente, in quanto non si rischiano pressioni accidentali nel sistemare le cuffie nell’orecchio, ma è necessario un breve periodo di adattamento, soprattuto per imparare a impartire un comando senza spostare la cuffia dalla propria sede. Molto buona la presenza di un feedback audio per capire se il tap è andato a buon fine. Non manca la certificazione IP54 contro polvere e schizzi d’acqua.

esperienza di ascolto

I Nothing Ear Stick sono equipaggiati con un driver dinamico da 12,6mm, un diaframma in polietilene naftalato e poliuretano e supportano i codec AAC e SBC.

Complessivamente l’esperienza di ascolto è buona, soprattutto in ambienti poco rumorosi, e può essere personalizzata attraverso l’equalizzatore fornito con l’app Nothing X, scaricabile gratuitamente dal Play Store di Google o da App Store di Apple.
L’applicazione mostra inoltre la carica residua e dei singoli auricolari e della custodia; è possibile configurare singolarmente le due cuffie, scegliendo quale funzione richiamare a seconda del numero di pressioni sullo stelo. Disponibile, inoltre, un’opzione per trovare gli auricolari in caso non ricordassimo dove li abbiamo appoggiati.

Gli alti sono molto puliti e ho trovato il bilanciamento dei suoni molto equilibrato. I bassi rappresentano forse l’elemento più sottotono, che la funzione Bass Lock, deputata a rilevare una perdita proprio in questi ultimi correggendo l’output in base alle dimensioni del canale uditivo, prova a mitigare. Complice l’assenza dei gommini, l’esperienza di ascolto risulta tuttavia meno immersiva ed è parzialmente correggibile aggiustando la posizione della cuffia nell’orecchio.

La feature di cui ho maggiormente sentito la mancanza è stata senza dubbio la cancellazione attiva del rumore (ANC), che penalizza l’esperienza d’uso in luoghi affollati come una metropolitana o una stanza d’ufficio con altri colleghi impegnati in videochiamate.

Ciascuno degli auricolari è dotato di tre microfoni che mi hanno permesso di essere compreso senza difficoltà dai miei interlocutori, sia in ambienti tranquilli che in contesti un po’ più rumorosi.

Da segnalare che, quando stiamo ascoltando musica con entrambi gli auricolari e ne togliamo uno la riproduzione si interrompe. Personalmente, essendo abituato ad auricolari senza questa funzione, l’ho trovata abbastanza fastidiosa, in quando mi trovo spesso a togliere e rimettere una cuffia.

autonomia

I Nothing Ear (Stick) promettono sette ore di riproduzione musicale e tre ore di conversazione, tempistiche pienamente rispettate durante il mio test, dove anzi ho ottenuto anche qualche decina di minuti in più di ascolto. Grazie alla batteria integrata nella custodia si possono raggiungere le 29 ore di ascolto el a ricarica veloce consente di ricaricare la custodia in poco meno di 1 ora e 10 minuti di ricarica permettono di raggiungere le 9 ore di autonomia. Il case è in grado di caricare le cuffie circa 4 volte completamente.

conclusioni

Complessivamente siamo davanti ad un buon prodotto, dal design molto particolare e in grado di offrire una buona qualità audio. Le cuffie sono leggere e garantiscono una autonomia più che soddisfacente. Probabilmente il “contro” più significativo è rappresentato dal prezzo: 119€ di listino per degli auricolati privi di ANC fanno sicuramente storcere il naso, anche vista la presenza sul mercato dei Nothing Ear (1), che integrano questa feature e che la stessa azienda propone ad un prezzo molto simile (se non addirittura inferiore, a seconda del rivenditore).

 

 

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