Sul proprio sito, Ben Lincoln, racconta nel dettaglio la sua esperienza: analizzando il proprio Motorola Droid X2 ha scoperto che l’azienda raccoglie moltissimi dati presenti sullo smartphone. Questi possono essere dati sensibili come le credenziali di accesso, ma anche i file veri e propri, ad esempio le immagini presenti nella memoria interna del terminale.
Motorola, dal canto suo, non rivela nei vari accordi con l’utente l’attività di raccolta dei dati, per questo Lincoln sostiene che addirittura, in alcune situazioni, vengano “rubate” informazioni ben al di sopra del limite consentito.
Al momento la situazione non è per nulla chiara, tutti i dati vengono caricati direttamente sui server di Motorola, ma per quale motivo? Si attende la presa di posizione dell’azienda.