Xiaomi Redmi Note 2: la recensione

1 Ottobre 201576 commenti

Xiaomi uguale eccellente rapporto qualità/ prezzo: questa l'equazione che fin dalla sua fondazione ha caratterizzato la piccola startup cinese, oggi tra i primi e più apprezzati produttori al mondo. Una corrispondenza perfettamente concretizzatasi anche con la popolarissima serie Redmi, di cui abbiamo testato l'ultimo arrivato: ecco le nostre impressioni su Xiaomi Redmi Note 2.


Arrivato sul mercato ad Agosto 2015, con il suo display da 5.5 pollici Xiaomi Redmi Note 2 si colloca in un terreno dove qualche anno fa avremmo sentito parlare solo di phablet, ma che con sempre maggior frequenza accoglie gli eredi di popolari serie di smartphone e nuove proposte che si autodefiniscono tali.

UNBOXING

Xiaomi Redmi Note 2 si presenta davanti ai nostri occhi all’apertura della consueta confezione color..cartone. Al di sotto del device troviamo il minimo indispensabile: alimentatore da 5V/2A, cavo anti-avvolgente di lunghezza davvero minima (30 centimetri all’incirca) e, racchiuso in una seconda confezione in cartone, il manuale di istruzioni.

Il dispositivo

Le caratteristiche estetiche di Xiaomi Redmi Note 2 sono in linea con gli ultimi modelli presentati dal produttore (in particolare Mi4i): pur mancando i cosiddetti “materiali nobili”, essendo il device interamente realizzato in policarbonato, il design è pulito ed elegante.


Sulla parte anteriore le cornici non sono certo ridotte all’osso, anche a causa della presenza dei tasti a sfioramento, e questo potrebbe far storcere il naso a qualcuno, data anche la generosa diagonale del display; la cover posteriore, completamente rimovibile, dà invece un gradevole effetto “ceramica” al tocco, pur risultando piuttosto scivolosa durante i primi giorni di utilizzo.

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Sulla parte posteriore dominano l’oblò della fotocamera e lo speaker trasversale, mentre ai lati l’ingombo è ridotto al minimo: bilanciere del volume e tasto di accensione sono collocati a destra, ingresso microUSB sulla parte inferiore, porta infrarossi e jack 3.5 mm sulla parte superiore. Del tutto pulito, invece, il lato sinistro.

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Rimuovendo la colorata cover posteriore si ha accesso al vano dove è collocata la batteria, a sua volta rimovibile, e dove è possibile inserire fino a due micro-SIM (dual-SIM dual-standby, entrambi gli slot supportano la connettività LTE) e una scheda microSD.

 

Processore MediaTek MT6795 Helio X10, octa-core 64-bit 2 GHz
RAM 2 GB
Memoria interna 16 GB espandibile via microSD
Display 5.5 pollici a risoluzione 1920×1080 (FullHD)
Batteria 3060 mAh rimovibile
Fotocamera posteriore 13 Megapixel f/2.2 con flash LED
Fotocamera anteriore 5 Megapixel
Peso 160 g
Dimensioni 152 x 76 x 8.3 mm

DISPLAY

Xiaomi Redmi Note 2 è dotato di un ampio display IPS da 5.5 pollici Full HD che ha ovviamente un impatto decisivo sulle dimensioni del device: all’uso, lo schermo fornisce un’ottima resa in ogni ambito di utilizzo e (il testi e stato effettuato utilizzando la regolazione automatica) la luminosità è perfetta in ogni situazione, consentendo sempre di utilizzare il device senza alcun tipo di problema.

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Non manca la possibilità di effettuare varie regolazioni: in particolare, via software è possibile intervenire sulla temperatura colore, scegliendo di spostarsi verso valori più bassi o più alti dello standard, e sul contrasto, scegliendo una regolazione automatica o impostando un valore normale o enfatizzato, per aumentare la luminosità dello sfondo.

 

FOTOCAMERA

Il sensore Samsung da 13 Megapixel utilizzato su Xiaomi Redmi Note 2, dotato di autofocus a rilevamento di fase, svolge egregiamente il proprio dovere: con luce naturale messa a fuoco e scatto risultano molto rapide e la resa è sicuramente buona, mentre in condizioni di scarsa luminosità le prestazioni si abbassano, pur permettendo di effettuare scatti dignitosi.


La fotocamera frontale da 5 Megapixel (registrazione video fino a 720p) piacerà agli amanti dei selfie, che apprezzeranno meno un grandangolo non molto ampio: anche in questo caso, comunque, non si può parlare di mancanze, data la collocazione del device sul mercato.
Il software mette a disposizione sia una serie di filtri pre-impostati, che numerose opzioni, tra cui la possibilità di effettuare regolazioni manuali. Anche in registrazione video, con risoluzioni che arrivano fino al Full HD, Redmi Note 2 fa il suo dovere ed è possibile sfruttare la funzionalità time-lapse.

Di seguito alcuni sample.

 

http://plus.google.com/+Androidianicom/posts/W8ZHQhw7e3j

SOFTWARE

Per quanto riguarda il software, all’accensione del device abbiamo trovato ad accoglierci, ovviamente, la celeberrima MIUI, in versione 6 basata su Android 5.0.2 Lollipop. LA UI di Xiaomi si mostra in forma anche su Redmi Note 2, sia dal punto di vista grafico che funzionale, fornendo al device una marcia in più anche sul fronte software.

 


Sbloccato il display ed effettuato un rapido giro delle app pre-installate, a saltare all’occhio l’estrema fluidità del dispositivo: il SoC octa-core HelioX10, coadiuvato dai 2 GB di memoria RAM presenti on-board, garantisce un’esperienza d’uso davvero eccellente, con lag e impuntamenti praticamente assenti.


La sensazione è confermata dall’utilizzo quotidiano: in ogni situazione il device si mostra reattivo e fluido, quasi ai livelli di un top di gamma. Tra le app presenti on-board, oltre ai tradizionali strumenti MIUI come l’Updater o il tool per la segnalazione di bug, troviamo anche una suite di sicurezza e tutte le applicazioni dedicate ai servizi Xiaomi (Mi Cloud, Mi Video e via dicendo). Mancano quasi tutte le GApps, ma a questo è facilmente possibile sopperire grazie all’unica tra esse presente all’accensione: il buon vecchio Play Store.


Il quantitativo di memoria disponibile alla prima accensione è pari a poco più di 12 GB, a fronte dei 16 GB totali: spazio sufficiente per un utilizzo senza particolari pretese, almeno inizialmente, ma è sempre consigliabile approfittare dello slot microSD e spostare il possibile su scheda. La ricezione di Xiaomi Redmi Note 2 è ottima e abbondante, così come rapido è il fix GPS: un piccolo appunto va fatto riguardo l’audio in capsula durante le chiamate, risultato gracchiante a volume vicino ai valori massimi. I rumori di fondo non sono inoltre filtrati in maniera efficacissima e spesso ho sentito i miei interlocutori farmi presente la cosa, specie trovandomi in strada o nel traffico. Lo speaker posteriore fa invece il suo dovere sia in vivavoce che in riproduzione di video o musica.

BENCHMARK

Croce e delizia del pubblico, i benchmark hanno il merito di riuscire a dare un primo quadro circa le prestazioni del device, anche se molto spesso è solo una reale prova sul campo a poterne determinare l’effettiva validità. Abbiamo voluto mettere alla prova il nostro Redmi Note 2 con tre dei più popolari tool.


Gli otto core e i 2 GHz di frequenza operativa del chip MediaTek Helio X10 si fanno valere sia su Geekbench, che mette alla prova la CPU, che su AnTuTu, benchmark più “generalista” (curiosità: all’avvio di AnTuTu il software rileva l’esecuzione di un benchmark e invita a passare al profilo “Alte Prestazioni”: richiesta ovviamente respinta al mittente per rendere il risultato il più aderente possibile alla reale esperienza d’uso), collocando il device ai piani alti delle rispettive classifiche.

Prestazioni più deludenti, invece, su GFX Bench, a conferma che di come la GPU PowerVR G6200 550 MHz rappresenti il tallone d’Achile del SoC Helio X10. Va detto che all’atto pratico non si riscontrano rallentamenti di alcun tipo, sia nei menu che utilizzando app più esigenti dal punto di vista grafico.

BATTERIA

Apriamo un capitolo spesso dolente per ogni smartphone moderno, specie se dotato di display sempre più ampi e con un numero di pixel sempre in crescita. Come abbiamo già precisato, il 5.5 pollici Full HD di Xiaomi Redmi Note 2 è alimentato da una batteria rimovibile dalla capacità di 3060 mAh.


Device alla mano, l’impatto del display sui consumi è certamente evidente: se in standby il calo percentuale è contenuto, a display in funzione le cose cambiano. Nelle mie prove sono comunque riuscito tranquillamente ad arrivare a sera (circa 13 ore) con un utilizzo medio, mentre con un pò di parsimonia in più si superano facilmente le 24 ore di autonomia, guadagnando qualcosa se si ha cura di rimuovere qualche app superflua presente nelle ROM dei vari rivenditori. Nulla di particolarmente entusiasmante, ma prestazioni comunque consistenti, specie in relazione all’hardware utilizzato. Manca, purtroppo, qualunque tipologia di ricarica rapida e per effettuare una ricarica completa con il caricabatterie standard sono necessarie circa due ore.


Grazie ai profili d’uso pre-impostati, è possibile inoltre scegliere come utilizzare il telefono: la modalità predefinita, da noi abilitata durante la prova, è quella che garantisce il miglior equilibrio prestazioni/consumi, mentre per allungare la vita della batteria è possibile attivare le modalità Maratona o Sospensione, anche programmandone l’attivazione al raggiungimento di una certa percentuale di carica o in un orario preciso.


La MIUI mette inoltre a disposizione anche due profili tra cui scegliere per la CPU: “Bilanciato”, che è stata la nostra scelta sia per l’utilizzo quotidiano che per i benchmark, e “Alte prestazioni”, con cui massimizzare la potenza erogata dal chipset a scapito dei consumi.

Conclusioni

Tirando le somme, a conclusione della prova effettuata, mi sento di poter dire che Xiaomi Redmi Note 2 è al momento una delle migliori proposte sul mercato.
Ai molteplici aspetti positivi evidenziati nella recensione va infatti aggiunto un tassello fondamentale: il prezzo. La versione di Xiaomi Redmi Note 2 da noi testata è infatti disponibile in Cina a soli 899 Yuan, pari a meno di 120 Euro, ed è possibile riceverlo in pochi giorni a casa propria sborsando qualche decina di Euro in più (in particolare, non posso che consigliarvi il nostro rivenditore-patner Geekbuying: 151 Euro, spedizione rapida compresa).
A cifre simili, e in considerazione della bontà hardware e software del dispositivo, è davvero difficile consigliare qualcosa di meglio. Ovviamente, c’è da fare i conti anche con il fatto che, non essendo ufficialmente distribuito, Redmi Note 2 non beneficia di alcun tipo di garanzia ufficiale nè nel nostro Paese nè in Europa e, in caso di malfunzionamenti, c’è da armarsi di pazienza e rispedire il device in Cina. Un rischio che, a mio parere, può valere la pena di correre.
Vorrei infine dedicare un’ultima riflessione alla mutata percezione, presso il cosiddetto “utente medio”, degli smartphone cinesi, una volta sinonimo di device low-cost con lacune piuttosto evidenti: ho mostrato Redmi Note 2 a diverse persone collocabili nella categoria precedentemente menzionata, alcune delle quali non avevano mai neppure sentito nominare il produttore cinese, e ho ottenuto riscontri positivi pressochè all’unanimità, sia sul piano estetico che su quello funzionale, con relativi strabuzzamenti di occhi al momento della rivelazione del prezzo.
È certamente ancora troppo presto per affermare che Xiaomi e soci siano pronti a conquistare l’Occidente, anche in virtù della strategia della stessa azienda, che predilige al momento lo sbarco in paesi emergenti, ma è un chiaro segnale che dalla Cina stanno arrivando proposte in grado di suscitare l’interesse non solo dell’Androidiano DOC, ma anche di quell’utenza media che, dopo anni di marketing e marchi, sta man mano rendendosi conto che un telefono esteticamente gradevole e con funzionalità avanzate non deve per forza essere venduto a cifre a quattro zeri. Xiaomi Redmi Note 2 ne è l’esempio lampante.

Si rinngrazia il nostro partner Geekbuying.com per la collaborazione.

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