WhatsApp e i suoi messaggi crittografati sotto la lente dei giudici USA

15 Marzo 201610 commenti

Un nuovo capitolo dello scontro tra esigenze di privacy e norme di legge è in arrivo: dopo i noti fatti che hanno coinvolto Apple nelle ultime settimane, ora è WhatsApp a finire nel mirino della giustizia USA.

Secondo quanto riferisce il NY Times, mentre il caso Apple è ancora attualissimo, il Dipartimento di Giustizia sta infatti cercando di risolvere anche la questione WhatsApp.

Come noto, infatti, WhatsApp ha introdotto dallo scorso anno la crittografia end-to-end dei messaggi, che presto verrà estesa anche a chiamate e chat di gruppo (funzionalità già arrivata nell’ultima beta), rendendone di fatto impossibile l’intercettazione anche se fossero le forze dell’ordine a richiederlo.

A quanto pare è accaduto esattamente questo: in un nuovo caso, i cui dettagli sono riservati ma che a quanto pare non coinvolge terroristi, gli investigatori non sono stati in grado di decrittare i messaggi scambiati via WhatsApp.

Ricordiamo che a inizio Febbraio, in Brasile, un dirigente di Facebook era stato arrestato per non aver fornito alle forze dell’ordine il contenuto di alcuni messaggi WhatsApp criptati. In quell’occasione la stessa azienda ha affermato semplicemente di non essere in grado di risalire al contenuto dei messaggi in questione.

Non possiamo fornire informazioni che non abbiamo

Da una parte, dunque, le esigenze delle grandi tech company, che fanno ormai della tutela della privacy dei clienti un cavallo di battaglia, dandovi il giusto peso anche attraverso il marketing; dall’altra la necessità, da parte delle forze dell’ordine, di disporre di tali dati. Un conflitto di interessi sempre più acceso e che dovrà inevitabilmente essere risolto nei prossimi mesi.

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com