In particolare il dispositivo dedicato ad Android, un “banale” paio di “occhialoni” con un display da 7″ (1280×800) al posto delle normali lenti, sarà leggermente differente rispetto alla sua controparte PC, dunque, per beneficiare di questa tecnologia sia in campo smartphone e tablet che in ambito desktop, bisognerà fornirsi delle due differenti versioni di Oculus Rift.
Le possibilità però non sono poche, e John Carmack, CEO di Oculus VR, non vuole certo adagiarsi sugli allori: l’uomo ha recentemente dichiarato ai colleghi di Engadget di non volersi fermare a questo punto, ipotizzando la creazione di un visore che prende spunto dal Rift ma utilizzabile come device stand-alone, con a bordo Android.
Insomma, il mondo tecnologico è in continua evoluzione, e siamo felici di verificare giorno per giorno come il settore “desktop” e quello “mobile” stiano diventando una cosa sola, condividendo pregi e difetti.