Recensione Huawei P20: non è da sottovalutare!

25 Giugno 2018Un commento

Sebbene abbia destato meno entusiasmo del fratello maggiore, Huawei P20 è un device che presenta, sulla carta, specifiche di tutto rispetto. Ci siamo riservati il diritto di provarlo per un po' di tempo e siamo finalmente pronti a dirvi la nostra!

 

Certo, optare per Huawei P20 rispetto alla versione PRO potrebbe sembrare a molti una scelta senza senso: la mancanza della tripla fotocamera è senza dubbio una pecca discutibile, ma se avrete il coraggio di dare una chance al dispositivo, vi accorgerete che in realtà è decisamente un telefono senza compromessi evidenti.

Unboxing

La confezione di Huawei P20 è del tutto identica a quella del PRO e contiene un alimentatore da 5V/4.5A, un cavo USB C/USB e, in assenza di uscita jack, un paio di auricolari USB Type C (siamo nel 2018 in fondo…).

Nel sample per la stampa non c’è la cover in silicone che però dovrebbe arrivarvi.

Dispositivo

Come per la confezione, anche il design di Huawei P20 non è molto diverso da quanto visto sul PRO: permangono il corpo in alluminio e la parte posteriore in vetro. Ineccepibile la qualità costruttiva che garantisce un’ottima comodità nell’utilizzo quotidiano. Grande delusione l’assenza di una qualsivoglia certificazione per l’impermeabilità (gode della sola certificazione IP53 per la polvere).

Nella parte frontale troviamo il display da 5.8″ di tipo IPS con risoluzione Full HD+ per circa 429 ppi. Presente inoltre la fotocamera frontale 24MP con f/2.0 che ha la particolarità di “trasformarsi” in grandangolare se rileva più di una persona nello scatto o se allontaniamo il telefono dal viso. Il funzionamento non è sempre preciso e chiaro, ma è una funzionalità interessante.

Parliamo del notch. Personalmente non sono un fan della scelta stilistica, ma qui Huawei ha fatto un ottimo lavoro: la possibilità di mascherarne la presenza vi permetterà di scordarvi della sua esistenza guadagnando, contemporaneamente, quei pixel necessari a contenere la barra di stato. Il LED di notifica è presente, ma appare un po’ fioco.

Mi è piaciuta, invece, la scelta di posizionare il sensore per le impronte digitali nella parte frontale: certo, si tratta di un controsenso rispetto al notch, ma a comodità è imbattibile. Inutile dire che risulta fulmineo nello sblocco ma scomodo da sfruttare per le gesture.

Nel lato inferiore è presente la porta USB Type C, lo speaker molto potente seppure mono e il primo microfono. Il secondo è posto nella parte superiore. Assente il sensore IR. Si sente la mancanza di un’uscita jack da 3.5mm che poteva benissimo essere inserita vista l’assenza della certificazione IP68.

Il lato destro è caratterizzato dal bilanciere del volume e dal pulsante per l’accensione e lo sblocco. Quest’ultimo presenta una linea rossa che, almeno nella colorazione nera, piace molto. Sul lato sinistro è presente solo lo slot per la Nano SIM.

Complessivamente si tratta di un telefono che da la sensazione di solidità che ci si aspetta e grazie alla scelta di un design slanciato, si dimostra maneggevole. La scelta del vetro porta complicazioni quali l’estrema scivolosità e la necessità di mantenerlo pulito dalle ditate (non è così oleofobico).

Di seguito la scheda tecnica completa.

Rete
Tecnologia GSM / HSPA / LTE
Dispositivo
Dimensioni 149.1 x 70.8 x 7.7 mm (5.87 x 2.79 x 0.30 in)
Peso 165 g (5.82 oz)
Build Front/back glass & aluminum frame
SIM Single SIM (Nano-SIM) or Dual SIM (Nano-SIM, dual stand-by)
– Dust and splash resistant
Display
Tipo LTPS IPS LCD capacitive touchscreen, 16M colors
Dimensione 5.8 inches, 84.9 cm2 (~80.4% screen-to-body ratio)
Risoluzione 1080 x 2240 pixels, 18.7:9 ratio (~429 ppi density)
– EMUI 8.1
Piattaforma
OS Android 8.1 (Oreo)
Chipset Hisilicon Kirin 970
CPU Octa-core (4×2.4 GHz Cortex-A73 & 4×1.8 GHz Cortex-A53)
GPU Mali-G72 MP12
Memoria
SD No
Interna 128 GB, 4 GB RAM
Camera
Primaria Dual: 12 MP (f/1.8, 27mm, 1/2.3″, 1.55µm, OIS) + 20 MP (f/1.6, 27mm), Leica optics, 2x lossless zoom, phase detection and laser autofocus, LED flash, check quality
Video 2160p@30fps, 1080p@30/60fps, 720p@960fps, check quality
Secondaria 24 MP, f/2.0, 1080p
Batteria
Non-removable Li-Po 3400 mAh battery

Display

Come accennato, Huawei P20 ha un display IPS da 5.8 pollici con risoluzione Full HD+ che risulta essere molto luminoso e con una range di illuminazione che riesce ad arrivare anche molto in basso (comodo nelle ore notturne dove si può poi anche attivare l’ormai classica modalità “Protezione occhi”) ed offrire un’esperienza soddisfacente all’aperto, grazie anche alla modalità Max Auto. Dove pecca è sostanzialmente nei neri: la credibilità del mascheramento della notch (la cui dimensione contenuta non interferisce per nulla nell’usabilità) è sicuramente inferiore alla controparte dotata di OLED e si notano leggeri light bleed sui bordi dello schermo.

I colori sono ben calibrati già nella modalità normale, sebbene possiate andare a variarne la tonalità nelle impostazioni.

Fotocamera

Huawei P20 monta nuovamente due fotocamere posteriori realizzate in collaborazione con Leica: una è standard da 12 megapixel, l’altra è monocromatica (bianco e nero) con sensore da 20 megapixel. Il nuovo sensore principale risulta essere più grande di quello del vecchio P10 e la dimensione dei pixel è fra le maggiori presenti su smartphone, pari a 1.55µm.

La fotocamera monocromatica può essere utilizzata singolarmente (anche se l’opzione è decisamente nascosta) per scattare foto monocromatiche native (senza dunque dover effettuare una foto a colori e poi “filtrarla” in bianco e nero). Quando invece le due lenti lavorano assieme, in modalità standard quella monocromatica consente di ricavare più luce e migliorare di conseguenza lo scatto (a colori) realizzato dall’altra lente tramite software. Presente il LED dual tone ma assente il sensore per la temperatura del colore.

Le due lenti lavorano insieme anche in modalità “Apertura ampia” che consente di realizzare sia durante lo scatto, sia dopo, il cosiddetto effetto bokeh in maniera veramente precisa con un range di aperture che vanno da  f/0.95 ad f/16.  La modalità ritratto, invece, abilita o disabilita il blur nel background, aggiunge illuminazione artificiale ed effetti bellezza.

Invariate le altre modalità di scatto come Notturno, Light Painting e Filigrana.

I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K oppure fino a 60fps in Full HD (h.264/5). Buono l’audio registrato.

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Come per il fratello maggiore, anche in questo caso l’IA di Huawei risulta invasiva nel suo operare generando scatti con colori estremamente accentuati ed un attimo falsati. Huawei ha comunque messo in chiaro da subito l’obiettivo: dare al cliente uno smartphone “punta e scatta” e non si può certo dire che non ci sia riuscita. Gli oltre 500 scenari inseriti vi aiuteranno nel produrre scatti da “WOW” assicurato.

Ottima anche la fotocamera frontale da 24Mpx che, però, pecca nell’autofocus.

Se volessimo essere critici riguardo a qualcosa, potrebbe essere l’interfaccia della fotocamera: questa è stata rinnovata rispetto alla versione vista su P10. Il risultato è sicuramente un ambiente più denso di funzionalità, ma non così intuitivo. La parte di schermo dedicata all’inquadratura non prende alcun tipo di gesture eccetto che per lo zoom. In questo modo per passare da una modalità all’altra dovrete scorrere esattamente sul selettore e per cambiare fotocamera dovrete utilizzare esclusivamente il pulsante dedicato.

Nota positiva la presenza di modalità dedicate alla camera monocromatica:  Normale, Apertura, Ritratto e Pro.

Software, AUDIO e performance

Huawei P20  monta ovviamente Android 8.1 Oreo personalizzato con l’interfaccia utente proprietaria di Huawei EMUI che raggiunge la versione 8.1. Il software gira davvero bene, non ci sono rallentamenti o impuntamenti ed è tutto molto intuitivo.

Permane la mancanza dell’espansione delle notifiche per visualizzare la versione “estesa” e poi aprire o non aprire a seconda dell’interesse. Sugli smartphone Huawei questo non è mai stato possibile e mi risulta eccessivamente fastidioso.

Una delle novità in questo campo è lo sblocco facciale che è veramente molto rapido e preciso pur essendo 2D e utilizzando solamente la fotocamera frontale senza sensori accessori.

Permane inoltre qualche incompatibilità con Wear OS (un po’ a tratti a dire la verità) e qualche problema con le notifiche che su alcune app, pur essendo abilitate, faticano ad arrivare.

Con l’ultimo aggiornamento rilasciato poco più di una settimana fa abbiamo con piacere ricevuto l’abilitazione a Google Smart Lock che ci consente di mantenere il nostro dispositivo sbloccato per esempio quando siamo a casa o quando lo abbiamo collegato ad un dispositivo bluetooth. Viene finalmente abilitato inoltre lo sblocco vocale tramite il comando “OK Google” che fino ad ora attivava sì lo smartphone ma lasciando il messaggio “Sblocco vocale in pausa” e costringendoci ad utilizzare il PIN.

Batteria

3400 sono i mAh che alimentano la batteria di Huawei P20. Nonostante la scelta di adottare un pannello FHD+ ed una capacità decisamente buona per un device da 5.x pollici, le prestazioni del telefono, per quanto riguarda l’autonomia, tendono ad essere altalenanti. Pur utilizzando il dispositivo con la stessa ruotine quotidiana vi capiterà di arrivare a sera con una buona percentuale di batteria rimasta quando altre volte, invece, vi ritroverete con il telefono morente. A fare la differenza è anche la quantità di tempo che passerete sotto 4G che sembra prosciugare la batteria in maniera eccessiva.

Conclusioni

A conti fatti, dunque, Huawei P20 risulta essere un telefono che risulta bello e piacevole da utilizzare. La domanda che sorge, però, è se sia un dispositivo da considerare rispetto al fratello: la mancanza di impermeabilità, del pannello OLED e del jack possono pesare sulla scelta del dispositivo. Costa comunque quasi 200€ in meno, quindi non è da scartare a priori.

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