Android Auto e Apple CarPlay: sfida tra pro e contro

9 Luglio 201514 commenti

La maggior parte delle persone ama la propria auto e odia i suoi sistemi tecnologici. È molto semplice il motivo: questa frettolosa installazione di dispositivi di ultima generazione negli ultimi anni non lascia il tempo al consumatore medio di stare al passo coi tempi, e di capire esattamente a cosa servano tutti quei pulsanti o display, che spesso sono particolarmente ostici. Persino i migliori meccanismi soffrono di difetti, e raschiando un po' il barile è facile trovare alcune pecche davvero fenomenali.

 

Il disperato stato in cui giace il sistema di gestione dell’auto potrebbe cambiare grazie all’intervento di imponenti case quali Google e Apple, come abbiamo già anticipato ad inizio anno. Nel 2016, molte auto potrebbero avere installato Android Auto e Apple CarPlay; ci sono delle importanti differenze tra questi due nuovi sistemi, ma in buona sostanza si tratterà di installare i loro noti OS mobile nel “computer di bordo” delle auto del futuro.

A primo avviso sembra una mirabolante idea ed un deciso miglioramento. Ciò non è sbagliato, ma è una visione limitata.

Android Auto

Ad oggi, il più grande problema coi moderni apparati auto è come avvenga la sincronizzazione col telefono; sia CarPlay che Auto permettono ai guidatori un accesso diretto ai loro smartphone.

Nonostante i due nuovi sistemi abbiano funzionalità differenti (su cui gli estremi dell’una o dell’altra compagnia potranno scannarsi a vicenda), il loro modus operandi è molto simile.

In entrambi i casi il touch screen dell’auto sostituisce l’interfaccia del telefono.
Il maggior beneficio è quasi ovvio: gli utenti possono usare l’ambiente – sviluppato dai migliori ingegneri dell’industria – con cui hanno più familiarità.
Ciò differisce dalla strada percorsa finora dalle case automobilistiche: interfacce completamente estranee al guidatore e meno risorse, tempo e persone dedicate allo sviluppo.

Oltre a questo, si sarà davvero più accesso al contenuto degli smartphone, sia da parte di Google che di Apple, grazie ad all’accesso diretto accennato sopra, bypassando di fatto i problemi incontrati da sempre per accoppiare il proprio device all’auto.

Per di più, le limitazioni in entrambi i sistemi hanno motivi di sicurezza, piuttosto che essere dovute a ragioni tecniche. Per gioia di pedoni, ciclisti e centauri, non sarà permesso mandare mail o messaggi, per evitare pericolosissime distrazioni. Fantastico, no?

apple carplay

Vero, ma né Google Auto né CarPlay sono completamente rose e fiori, in quanto questi due servizi lavorano sovrascrivendo completamente tutto ciò che i precedenti sistemi di gestione del veicolo potessero offrire. Il problema principale è che non hanno a disposizione una vera e propria integrazione indirizzata.

Per molti utenti questa potrebbe non essere tutta questa gran perdita, visto che gli interessi medi vanno dal gestire l’impianto stereo ad attivare il navigatore. Ciononostante, i più innovativi software gestori già in uso offrono molto altro: non solo permettono di controllare varie categorie di funzionalità, ma da poco detengono anche applicazioni proprietarie di check della performance. Con Dodge, General Motors e Nissan sono disponibili controlli sulla forza G, sui giri per minuto, e una grande varietà di dati a riguardo dell’efficienza del motore.

Land Rover, ad esempio, ha lanciato un’applicazione specifica per la guida fuori strada, che permette di controllare la trazione, la stabilità della vettura, di evidenziare gli ostacoli direttamente a livello di fotocamera, e addirittura di illustrare il livello dell’acqua durante i guadi.

Range Rover Infotainment System

Quindi, sia veicoli elettrici, ibridi e di alta qualità tecnologica stanno iniziando a mostrare al mondo le loro app per offrire aiuti a chi vuole la guida il più efficiente possibile.

Per quanto riguarda il tentativo di instaurare un nuovo baluardo di sistema di controllo, non è da sottovalutare l’ergonomia: sia Android che iOS erano stati espressamente sviluppati per essere congeniali agli usufruitori di smartphone e tablet. Si denota ciò sia da come sono organizzati i menu e le icone, sia dai movimenti basati sullo swipe. Aspetti che hanno ben poco a che fare con le fattezze dei touch delle auto.

A conti fatti, dunque, l’iniziale entrata dei giganti della tecnologia nella gestione del software dei veicoli ha all’incirca la stessa percentuale di pro e contro, ma probabilmente Google avrà più possibilità di successo grazie alla più ampia varietà di servizi, e all’impiego di strutture open source, che possono facilitare ulteriori implementazioni da parte di terzi, rispetto ad un OS chiuso come quello Apple.

Sicuramente se ci sarà lo scontro tra la compagnia di Mountain View e quella di Cupertino, i beneficiari maggiori (non dal punto economico, ovviamente) saranno i consumatori, che avranno più possibilità di ottenere un prodotto raffinato a causa dell’assenza di un monopolio.

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