Apple e Google annunciano le API sviluppate in collaborazione per il tracciamento dei contatti COVID-19

25 Aprile 2020Nessun commento

I governi e le autorità sanitarie di tutto il mondo stanno unendo le forze per trovare soluzioni alla pandemia di COVID-19, proteggere le persone e consentire il ritorno alla normalità. Per questo obiettivo la tecnologia e la collaborazione sono strumenti assolumente indispensabili. Per questo Apple e Google avevano annunciato qualche giorno fa una collaborazione con l’obiettivo di rendere possibile l’utilizzo della tecnologia Bluetooth per aiutare governi e autorità sanitarie a contenere i contagi, nel pieno rispetto della sicurezza e della privacy degli utenti.

Nel concreto Google e Apple si sono uniti per annunciare una nuova specifica API e Bluetooth Low Energy chiamata “Contact Tracing”. Infatti dato che il contagio da COVID-19 può avvenire in caso di stretta prossimità con soggetti positivi, gli organi di sanità pubblica hanno stabilito che il tracciamento dei contatti (contact tracing) può rappresentare una valida misura per contenere la diffusione del virus.


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L’idea alla base del contact tracking è informare gli utenti se sono stati recentemente entrati in contatto con qualcuno a cui è stato diagnosticato COVID-19. La Corea del Sud e Taiwan, hanno utilizzato abbassato con successo la curva dei contatti utilizzando questo sistema in contemporanea con un aumento dei test e dei tracciamenti. Va anche detto che il contact tracking è un protocollo di cui la ricerca si occupa da diversi anni, infatti molte autorità sanitarie, università e ONG in tutto il mondo hanno compiuto passi importanti nello sviluppo di questa tecnologia. Inoltre sappiamo che diversi paesi in Europa, tra cui la Repubblica Ceca, il Regno Unito, la Germania e l’Italia (con l’app Immuni) stanno sviluppando i propri strumenti di tracciamento dei contatti.

Un importante aiuto arriverà nei prossimi giorni da Apple e Google che lanceranno una soluzione completa che include interfacce di programmazione app (API) e tecnologie a livello di sistema operativo per favorire l’attivazione del tracciamento dei contatti.
L’API utilizza il Bluetooth per rilevare se sei stato nelle vicinanze di altre persone che si sono dimostrati positive al covid, i risultati potetrebbero naturalmente dati potenzialmente inaccurati (rilevare persone che non erano abbastanza vicine o dietro un muro). Per questo l’ API consentirà di regolare la potenza del segnale Bluetooth in modo che le autorità sanitarie possano impostare la propria soglia,  per cui secondo loro si verifica un “evento di contatto”.
L’API condividerà il numero di giorni trascorsi da un singolo “evento di contatto”. Non condividerà il tempo preciso in cui le due persone sono state in contatto. Piuttosto, condividerà solo le stime del tempo di esposizione, da un minimo di 5 minuti a un massimo di 30 minuti.
ista l’urgenza, il piano è di implementare questa soluzione in due fasi, garantendo sempre la massima protezione della privacy dell’utente. Nella prima fase che inizierà il 28 aprile, le due aziende rilasceranno API per consentire l’interoperabilità fra i dispositivi Android e iOS grazie a delle app che potranno essere scaricate dagli utenti attraverso i rispettivi app store.
Nella seconda fase, invece nei prossimi mesi, Apple e Google lavoreranno per rendere disponibile una più ampia piattaforma di contact tracing basata su Bluetooth, integrando questa funzionalità nei sistemi operativi. Si tratta di una soluzione più solida rispetto ad un’APP e consentirebbe a un maggior numero di persone di partecipare, sempre su base volontaria; permetterebbe inoltre l’interazione con un più ampio ecosistema di app e autorità sanitarie governative. Questa integrazione con il sistema operativo avverà su Apple con un aggiornamento software mentre probabilmente su Android tramite un aggiornamento del Google Play Services (per dispositivi con android 6.0 o successivi).

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Per i recenti dispositivi Huawei e Honor che non dispongono di Google Play Services, TechRadar conferma saranno inclusi nell’implementazione. Google infatti intende pubblicare un framework che tali società potrebbero utilizzare per replicare il sistema di tracciamento sicuro e anonimo sviluppato da Google e Apple anche senza utilizzare i suoi servizi.


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In conclusione approfondiamo l’aspetto sicurezza di cui si è discusso molto in Italia con l’annuncio dell’app Immuni. I metadati Bluetooth verranno crittografati (In AES sicuro e più efficiente dal punto di vista energetico) per proteggerli dal rilevamento da parte di individui in attacchi di identificazione inversa. Questi metadati includono la potenza del segnale e altre informazioni. Inoltre le chiavi vengono cambiate ogni 24 ore, per aumentarne ulteriormente la sicurezza da attacchi hacker.

Per maggiori informazioni Blog Apple e Blog Google
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