OnePlus One: la recensione di Androidiani.com del modello europeo

28 Giugno 2014106 commenti

Finalmente ci sono riuscito! A fare cosa, vi chiederete voi? Ma a scrivere la recensione di Oneplus One! Chi ha seguito le nostre vicende su OnePlus One sa che grazie agli amici di Gizchina.it entrammo in possesso di un modello in  "pre-produzione", ma dopo averlo testato si decise, come androidiani.com, di non procedere ad una recensione preliminare perchè il terminale era affetto da troppi bug di gioventù. Per oltre 2 settimane, abbiamo testato un secondo OnePlus One, quello ufficiale di vendita che è commercializzato in Asia con la ColorOS, procedendo all'unboxing ed usandolo per creare una recovery cwm ed una recovery philz utile per il modding di questo terminale e, da oltre dieci giorni, stiamo finalmente testando il modello europeo da 64 Gb colore SandStone Black.

Unboxing, design e qualita’ costruttiva

Il pacco che abbiamo ricevuto dalla Cina contiene due scatole “piene” ed un terza “finta” scatola – in poliuretano – che serve per simmetria e per ragioni estetiche. S1070024 S1070025

La versione Europea ha un imballaggio esterno più piccolo che protegge solo il telefono mentre il caricabatteria ci è giunto chiuso in una semplice bustina. 2014-06-24 16.30.03 La scatola più piccola contiene il caricabatteria da 2 A. S1070023 La confezione che contiene lo smartphone, invece, presenta una scatola bianca molto elegante a copertura di un’altra, rossa, su cui è visibile, sulla parte frontale, solo il logo rosso  OnePlus e nel retro della stessa le specifiche tecniche. S1070001 Leggendo le specifiche tecniche ci ha colpito la frase “creato assieme ai nostri fan ♡”. La frase dovrebbe ricordare agli utenti la lunga gestazione del terminale costruito anche con i consigli che gli utenti, più appassionati di tecnologia, avevano dato nel forum ufficiale. 21

Non possiamo non notare, con una punta di sarcasmo, che questi consigli abbiano di fatto orientato il produttore verso le specifiche hardware del suo fratello maggiore Oppo Find 7a, ma queste sono le regole del marketing virale e, in OPO, hanno dimostrato di saper applicare benissimo i dettami teorici di questa disciplina.

Estratta la scatola rossa, ci appare il telefono in tutta la sua bellezza, volutamente incastonato, a mo’ di un diamante prezioso, nel suo slot di alloggiamento. Un’elegante linguetta rossa ci aiuterà a sollevarlo ed estrarlo.
Unboxing-ufficiale-OnePlus-One-6-1280x720

Rimuovendo, poi, il ripiano su cui si trova poggiato il telefono, troviamo altri accessori: il manuale con garanzia, il cavo USB e la spilla che servirà per rimuovere la microSIM, ma non sono presenti le cuffie auricolari. Indubbiamente il binomio cromatico scelto (bianco/rosso) e la particolare forma degli accessori dona al tutto un tocco di eleganza.

S1070003

Il cavo USB, sembra un manifesto alla cura del dettaglio percepibile nel packaging dell’1+1, poichè, dal punta di vista funzionale, non presenta la canonica forma circolare, ma è appiattito in modo da esser più robusto e resistente agli aggrovigliamenti. Dal punto di vista estetico, presenta il logo di OnePlus inciso sul lato che sarà inserito nel telefono e i pin di collegamento placcati in nichel, così da ottenere un elegante effetto dorato.

cavo_oneplus

Particolare anche l’accessorio utile per rimuovere il caddy della SIM dal corpo di OnePlus One: una spilla in acciaio inossidabile avvolta in una custodia di gomma rossa con un gancio circolare utile per esser inserito in un portachiavi.

spilla

Il dispositivo

Il design di OPO non è granché innovativo o rivoluzionario. Il telefono pesa 162g, e misura 152.9×75.9×8.9mm. Una cornice cromata corre lungo tutti i lati della parte frontale e i due lati più corti curvati danno all’utente la sensazione di déjà vu di un prodotto Oppo.

Senza titolo-1

Come è evidente dall’immagine One e Find 7 condividono lo stesso stilema, ma la qualità costruttiva di quest’ultimo si lascia preferire a quella del OnePlus One giustificando, così, il differente posizionamento nel pricing dei due device.

La scocca posteriore ha una forma leggermente bombata ed in rete si legge indistintamente come sia realizzata in plastica, policarbonato, magnesio, ecc. In realtà, quella bianca è realizzata con un coating di noci di anacardio (in inglese  cashew nuts) prodotto dall’industria giapponese Cashew Co. Il coating è applicato su una struttura solida in lega di magnesio. La scocca regala una sensazione curiosa a metà strada tra quella del retro gommato di Nexus 5 e quello liscio del Find 7a. Il questo modo il telefono ha sia un ottimo grip – non soffrendo dell’effetto saponetta – sia un look elegante, anche se non premium. Questa volta il touch and feel di Opo è superiore a quello del Find 7 che sicuramente è più pesante e meno maneggevole. Il coating della cover tende, però, a graffiarsi con l’uso.

La versione europea in SandStone Black di nero ha molto poco poichè non c’è l’effetto verniciato, ma effettivamente la sensazione è quella di avere un prodotto in pietra con un effetto sabbia. Il materiale per me è nuovo è da la sensazione di toccare una pietra pomice tanto è notevole l’effetto spugnoso, ma al contempo morbido.

Potrà sembrare un’eresia, ma passato lo stupore e l’innamoramento del primo momento, a me la sensazione della cover posteriore alla lunga ha disturbato proprio, forse, per la perfezione dell’effetto sabbia. Anche se il colore grigio/scuro è perfetto per il form factor di questo terminale preferisco di gran lunga la sensazione tattile del modello in bianco.

Senza nome

La scocca dell’OPO sarà, comunque, personalizzabile mediante le StyleSwap Covers, ovvero cover posteriori che potranno essere sostituite avendo la possibilità di scegliere 5 differenti materiali: Legno, Kevlar, Denim e Bamboo. I materiali con cui sono realizzate le cover risultano essere proprio quelli a cui è stato dato il nome: questo significa le cover sono davvero realizzate in Kevlar, Bamboo e Denim (tessuto simil-jeans) e Legno.

styleswap-cover-oneplus-one Ovviamente visto il ritardo con cui stanno arrivando i terminali sul mercato crediamo che per gli accessori si dovrà attendere almeno il mese di settembre.

La rimozione della scocca posteriore avviene dopo aver estratto il carrello della micro-sim e la procedura ci è parsa la prima volta molto laboriosa e sicuramente meno elegante rispetto a quella pensata per il Find 7. La batteria non è rimovibile anche se, di fatto, lo potrebbe essere con non molto lavoro!

Senza titolo-1 Ai lati troviamo vari tasti, che sono piazzati in modo da essere facilmente raggiungibili. Il tasto d’accensione ha la giusta posizione, sul lato destro in modo che la nostra mano possa premerlo con facilità, e lo stesso vale per il bilanciere del volume sulla sinistra. La pressione dei tasti produce un click piacevole, cosa che non si direbbe osservando quanto siano sottili questi tasti. mobile01-96023a1c6795cc799e3a5dee10af1d1b mobile01-fed01eda707c0c48510e74ecfc805e66 Sul bordo superiore c’è il jack per le cuffie, e in quello inferiore il dual speaker con la porta microUSB. S1070011

I due altoparlanti stereo sono realizzati in collaborazione con JBL e, anche qui, osservando la precisione dei fori è percepibile la cura del dettaglio.

S1070010

Il retro presenta il doppio flash led, il microfono per la riduzione del rumore e  la fotocamera disegnata in maniera molto minimal e pulita.

S1070012

Schermo

Sullo schermo del 1+1 si è scritto di tutto!. Con gli smartphone più economici, infatti, la qualità del display è spesso la prima cosa ad essere compromessa e, alla luce dell’immagine in basso che vi proponiamo, da subito sono apparsi giustificati i dubbi di coloro che hanno visto consegnarsi un 1+1 con “schermo giallo“.

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Dico subito che non in questo caso! Il OnePlus One offre un display IPS da 5.5” con una risoluzione di 1920 × 1080 pixel a 401ppi. Il risultato è una visione nitida dei testi sullo schermo e nessuna possibilità di vedere i singoli pixel.

Ma allora a cosa si deve lo “schermo giallo”? Abbiamo effettuato il nostro solito test video sull’esemplare che abbiamo acquistato e che presentava uno schermo non visibilmente giallo e che, con nostra sorpresa, abbiamo scoperto essere quasi perfettamente calibrato.

Oneplus one, infatti, pur montando lo stesso pannello del Find 7a risulta calibrato meglio grazie al lavoro compiuto da François Simond, meglio conosciuto in rete come “Supercurio”, che appena entrato nel team cyanogen si è occupato del reparto audio e video.

La differenza, dunque, tra il modello di pre-produzione e quello in vendita in europa è notevole. Come si può osservare dall’immagine successiva il punto di bianco è quasi perfettamente tarato. La linea in bianco (valori ottimali) si sovrappone quasi a quella misurata in giallo

luminance

Il gamma medio è pari a 2.24 con un discreto contrasto di 947:1.

gamma

Anche la temperatura colore è buona ed è pari a 6.872 kevlin donando colori leggermente freddi (i bianchi ad esempio tendono all’azzurrino) . temperature_color

La temperatura colore può esser cambiata mediante un preset Screenshot_2014-06-22-17-57-30

Bene, negli schermi tendenti al giallo, la temperatura colore sensibilmente più bassa! In questo modo spero di aver posto fine alla pandemia degli “schermi gialli” che mi ricorda quello che sucesse con l’iPhone 4s.

Il grafico CIE, invece, evidenzia come il verde ed il blu siano molto distanti dallo spazio colore ottimale, ma il deltaE è molto buono di 2.12 ci suggerisce un buon equilibrio tra i tre colori primari: rosso, verde e blu.

Icie_chart La cyanogen prevede, comunque, un’opzione per personalizzare tonalità, saturazione, contrasto, intensità. Screenshot_2014-06-22-17-57-21 Lo schermo è molto luminoso con una luminosità pari a 516 nits che dona alla schermo una buona visibilità alla luce diretta del sole. 2014-06-23 12.40.30 Nella galleria di immagini seguenti vi proponiamo un confronto tra il LG G3, Xiaomi Mi3, Oneplus One.

Batteria

Grazie alla batteria da 3100 mAh e all’ottimizzazione software il OnePlus One può vantare un’autonomia ottima da far invidia a molti blasonati top di gamma. I valori misurati nel nostro test sono migliori di quello del Find 7a soprattutto nei valori di stand-by. Nonostante le smentite ufficiali dell’azienda ho verificato come il modello europa che ho acquistato abbia la usb con 7 pin e, pertanto, perfettamente compatibile con il caricabatteria a 4,5 A del Find 7. Usandolo ho notato tempi di ricarica in linea con quelli misurati su quest’ultimo terminale.

 

 Ore d’uso continuo prima di scaricare completamente la batteria Ore Minuti
Chiamate 21 20
Navigazione 9 45
Video 11 16
Musica 16 55
Stand By 77 22

BATTERY TEST Vi ricordiamo, infine, che il consumo batteria è soggettivo e dipendente da molteplici fattori e che la nostra metodologia di testing (spiegata qui) deve intendersi come tendenza e termine di paragone per gli altri cellulari che recensiremo nelle medesime condizioni e con i medesimi software installati.

Parte telefonica

Sul piano della connettività OnePlus One supporta le reti 2G, 3G ed LTE di 4° categoria (150 Mbps in download, 50 Mbps in upload), ed è dotato dei vari moduli per Wifi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 4.1, NFC e GPS per la geo-localizzazione. A destra Oneplus ci segnala le reti del modello europeo (come vedete si limitano a scrivere global), mentre a sinistra le rete del modello cinese.

rete2014-06-26 16.18.57

 Più nel dettaglio, le reti supportate sono le seguenti: Modello cinese:

  • 2G: GSM 850 / 900 / 1800 / 1900 MHz
  • 3G: WCDMA: 2100 / 1900 / 850 / 900 MHz
  • TD-SCDMA:1880-1920/2010-2025MHz
  • 4G: FDD-LTE :2100/1800/2600 MHz
  • TD-LTE:1880-1920/2300-2400/2570-2620MHz

Modello europeo:

  • 2G: GSM: 850, 900, 1800, 1900MHz
  • 3G: WCDMA: Bands:  2100 /1900 / 1700 / 850 / 900 MHz
  • 4G: LTE: Bands:  FDD 2100/ FDD 1800/ FDD 1700/ FDD 2600 / FDD 700 b c / TDD 2600 / TDD 2300

 Come vedete nel modello europeo manca la frequenza a 800 mhz per LTE (questo non dovrebbe comunque rappresentare un problema almeno fino al 2015).

In controtendenza con la maggior parte delle recensioni che ho letto, per me, la parte telefonica di questo terminale mi ha molto deluso. In particolare, nutro numerose perplessità sulla ricezione e la capacità di handover del terminale lentissimo, una volta che è in roaming, a ritornare sull’operatore telefonico principale.

Qui il confronto in ricezione tra Vivo Xshot (prossimo terminale che recensiremo) e Oneplus One. Le immagini parlano da sole!. La baseband di Oneplus ha problemi nel trovare la cella più potente!

rete vivo_ricezione

La buona notizia è che Find 7 e One sono parenti strettissimi per cui ho provato a flashare in fastboot il modem del Find 7 su One e magicamente la ricezione è tornata a ottimi livelli. Per cui il problema di ricezione è esclusivamente di baseband su rom CM.

Come se non bastassero i problemi di ricezione il volume in capsula (quindi quello utilizzato durante le chiamate) risulta essere tanto basso da rendere molto difficoltosa la corretta comunicazione con l’interlocutore  in ambienti rumorosi.

Per verificare se fosse un problema software o hardware ho provato a modificare il file:

system/etc/mixer_paths.xml

cambiando a 88 il valore nella riga 555

<ctl name=”RX1 Digital Volume” value=”84″ />

Ho notato un miglioramento e, quindi, in CM sicuramente potranno fare qualcosa via software per attenuare o migliorare quest’aspetto.
Alto, invece, il volume del vivavoce. In questa tabella presentiamo il test della pressione sonora dell’altoparlante.

Test degli speaker Voce, Db Musica, Db Suoneria, Db Giudizio
Sony Xperia Z1 (xLOUD) 65,05 62,02 65,08 Sotto la media
LG G2 65,07 62,02 66,02 Medio
LG G Pro 2 66,07 64,09 75,07 Medio
Sony Xperia Z2 66.7 64.6 75,07 Medio
Apple iPhone 5s 68,07 66,03 69,02 Medio
HTC One (M8) 65,08 64,07 75,07 Medio
Samsung Galaxy S5 66,09 66,06 75,07 Buono
HTC One 69,03 66,06 75,09 Buono
Nokia Lumia 1020 69,08 66,06 72,05 Buono
Samsung Galaxy Note 3 70,05 66,06 78 Buono
Samsung Galaxy S4 70,06 66,02 77,03 Buono
Oppo Find 7a 71,03 72,05 75,07 Molto buono
Oneplus One 73,06 72,43 79,12 Molto buono
Vivo Xplay 3s 93,5 98,5 101,5 Eccellente

 Fotocamera e Videocamera

Dal punto di vista hardware l’Oneplus One ha una fotocamera da 13 megapixel con sensore Sony, lenti a sei elementi e un’apertura focale f/2.0 per scatti in condizioni di scarsa luminosità. Inoltre la fotocamera anteriore è da 5 megapixel.

Dal lato software l’applicazione della fotocamera è un’esclusiva creata dal team di CyanogenMod. Consiste in tre bottoni circolari posti di lato che ci consentono di fare foto, video e scatti panoramici. Lungo la parte alta si trovano altre opzioni, scene e toggle oltre all’HDR, la night mode, panorama e un po’ di altre opzioni. Tra le scene troviamo neve, tramonto, party e teatro. Queste possono offrire alcune divertenti possibilità per sperimentare, ma ho trovato che la modalità automatica riconosce abbastanza bene la scena settando i corretti parametri di apertura focale e di ISO (vedi la galleria di foto scaricabile da qui in formato originale).

Le foto in una giornata soleggiata vengono davvero bene, ma il software per l’HDR  è troppo invasivo. Mette così in luce le ombre che l’immagine finale tende ad avere un effetto simile a quello di un cartone animato.

I colori risultano essere vivi ed accesi senza, però, apparire snaturati a patto che la fotocamera non sia colpita direttamente dalla luce. In questo caso, il software tende a bruciare le luci e i contorni del soggetto fotografato. Difficile, invece, giudicare gli scatti al buio poiché in condizione di buio profondo il rumore delle foto è importante; in condizioni di scarsa luminosità abbiamo fatto a volte buone foto con colori non distorti e basso rumore d’immagine, mentre, altre vole, abbiamo ottenuto colori non fedeli ed un alto rumore. Ritengo verosimile ascrivere questo comportamenti ad algoritmi non ancora messi a punto. Evidente è, infatti, il miglioramento del software fotocamera tra una versione ed un’altra della CM.

Gallery Next, la galleria di default, non ha una qualità delle anteprime convincente e, rispetto ad altre Rom che accompagnano altri top di gamma, sono pochi gli effetti e le opzioni selezionabili.

 

La registrazione video è buona, con una risoluzione 4K e un bit rate di 20 Mbps. E’ possibile filmare a 60fps in slow motion a 1080p e 120 fps ad una risoluzione di 720p.

Questo è il primo smartphone a registrare alla risoluzione di 4096×2160 (c.d DCI) e non come gli altri telefoni testati a UHD (3840×2160). Poiché One non ha la stabilizzazione ottica, il team CM ha dovuto perfezionare il codice per inserirne uno software. Il risultato finale è apprezzabile. L’audio, invece, nei video non c’è piaciuto.

Audio

Abbiamo sottoposto One al nostro test audio. I risultati sono eccellenti. L’audio è tra i più puliti che abbiamo visto nelle nostre prove.

A differenza del Find 7a dove c’era un grave problema di diafonia stereo (crosstalk stereo) qui, invece, è eccellente!  In basso la schermata di riepilogo del software Rmaa che usiamo per il test. hifi

 

Il team CM ha inserito nella rom un buon equalizzatore AudioFx che, soprattutto in cuffia, ha opzioni interessanti. Screenshot_2014-06-22-16-32-55

Interfaccia

Il software doveva essere nelle intenzioni ufficiali il piatto forte del OnePlus One, anche se questa “portata” forse è stata servita tiepida!. Questo è il  primo smartphone ad avere pre-installato, al momento della commercializzazione, il sistema operativo CyanogenMod 11S basato su Android 4.4.2 KitKat. Un sistema operativo nel complesso fluido, ma che al momento non è esente da piccoli bugs o problemi, seppur di natura minore.

Che cos’è esattamente CyanogenMod? E’ un custom firmware basato sull’AOSP (Android Open Source Project) che dà all’utente la libertà di poter configurare icone, temi e più o meno qualsiasi altro aspetto dell’esperienza Android. Cyanogen è una delle Rom più popolari nell’universo Android e da sempre sinonimo di “personalizzazioni e velocità” e può essere installata su un’ampia gamma di device, ma l’esperienza è ancora migliore su One poiché il software è stato modulato sul telefono. Il team CM ha potuto lavorare con l’hardware già dalle fase di gestazione del prodotto e nel SO a bordo di One ci sono diverse app e ottimizzazioni non presenti negli altri device che montano una cyanogen.

Solo a prima vista questo sistema operativo può sembrare simile ad android stock poiché già dalla schermata di sblocco appiano chiare le prime differenze. È, infatti, necessario scorrere verso il basso un blocco colorato (di ciano, sic!) con alcune informazioni come l’orario e la carica della batteria.

La CM, come detto, è sinonimo di personalizzazione ed il team CyanogenMod in questa release 11s non ha voluto smentirsi. Sono molteplici le impostazioni del menu’, invero ancora un po’ confuso e frutto di accumulazioni progressive di codice, che ci consentono di personalizzare lo smartphone. E’ così possibile, ad esempio, disattivare i pulsanti soft-touch posti sotto al display e abilitare quelli software che possono essere modificati in posizione e in numero aggiungendo – ad esempio – un’icona per la ricerca rapida e una per aprire il menu. O personalizzare la status bar per mostrare l’orologio, la % della batteria (e il tipo di indicatore usato) e il numero di notifiche per alcune app come Gmail. Si può cambiare la luminosità dello schermo soltanto con uno slide da sinistra a destra sulla barra o aggiungere l’opzione del doppio tap per spegnere lo schermo.  Ancora, è possibile attivare alcune gesture utilizzabili a schermo spento: con una V sul display spento si avvierà la funzionalità torcia, trascinando due dita sul display dall’alto verso il basso si avvierà il lettore musicale oppure trascinando un dito sul display per formare un cerchio accederemo direttamente alla fotocamera. Se, invece, l’interfaccia grafica della CyanogenMod 11S vi sembra troppo simile ad android stock o sentite la mancanza del look della touchwiz o della sense nessun problema basta aprire l’applicazione Themes Showcase dove ci sono centinaia di diversi temi da scegliere tra quelli gratis e quelli a pagamento. Molti sono perfetti porting (alcuni invece integrano solo parti selezionate della UI, come icone, bottoni o font). Si può, infine scegliere di scaricare differenti font, sound pack, animazioni d’avvio e sfondi.

APPLICAZIONI PREINSTALLATE E BUGS

Preinstallate troviamo le applicazioni standard non  nella versione AOSP, ma nella versione CyanogenMod ed alcune nuove app: torcia, file manager, Themes Showcase, galleria, fotocamera. Purtroppo non è presente il root di fabbrica, e la recovery è ancora la 3e anche se personalizzata dal team CM.

Il software non è esente da bug, questi i principali:

  •  Molte applicazioni ruotano anche con la rotazione di sistema bloccata. L’app fotocamera, invece, se la rotazione è bloccata non consente le foto panoramiche.
  • Nei video, il microfono sinistro registra l’audio (il bug era stato sistemato, ma ritorna in maniera casuale)
  • La fotocamera google interferisce con quella CM. Se le installate entrambe bisognerà fare un wipe data e cache e riavviare, ma il giroscopio smetterà di funzionare
  • Nella lockscreen, l’accesso all’app fotocamera,  con uno swipe verso destra funziona in maniera casuale. Quasi sempre la prima volta, ma di rado nelle volte successive
  • Se il telefono viene bloccato in “landscape mode” l’immagine del “blocca schermo” risulta rovinata. L’effetto blur anziché coprire la meta’ dello schermo copre solo la “metà sottostante la metà dello schermo”
  • Saltuari riavvii dopo un’accensione dello smartphone con la modalità fastboot

In conclusione, l’aspetto più rilevante della cyanogenmod 11s è l’estrema “moddabilità” del software che, grazie alle numerose opzioni, può essere apprezzato sia dagli utenti avanzati, sia da chi si accontenta di poter personalizzare solo graficamente la ROM a patto, però, di tollerare qualche piccolo bug di gioventù ed applicazioni, quali quella della fotocamera o della galleria ancora in working in progress.

Prestazioni

Il OnePlus One è dotato del potente processore quad-core Qualcomm Snapdragon 801 da 2.5 Ghz affiancato dalla GPU Adreno 330 e da ben 3GB di Ram.  

CyanogenMod ci dà la possibilità di cambiare il profilo prestazionale in 3 modalità, che vanno dalla battery saving alla best performance. Se non vogliamo usare alcun preset, possiamo aggiustare molte opzioni manualmente, come il minimo e il massimo clock della CPU. Qui entriamo in un territorio per smanettoni, non vi raccomando di provare a meno che non sappiate quello che state facendo.

In conclusione, l’hardware del terminale assieme alla fluidità della CyanogenMod fa sì che il device raggiunga quasi sempre punteggi alti o altissimi nei benchmark ai quali è sottoposto.

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 quadrant

 

Conclusioni

OnePlus One è sicuramente un terminale che ci ha sorpresi: una piccola startup cinese ha dimostrato di poter competere con brand consolidati in tutto il mondo! Il prezzo rispetto alle specifiche hardware è davvero irrisorio e la rom CyanogenMod è una delle più flessibili e più aggiornate in circolazione, benché non adatta a chi cerca uno smartphone pronto all’uso e con qualche funzione utile (ad es. split screen, floating apps, algoritmi audio quali dts, bbe, hifi, gestione avanzata del dialer e sms, ecc.).

Oneplus si è dimostrata molto brava nel marketing usando tecniche virali capaci di far conoscere velocemente il brand e di rendere tutti quanti noi attori e spettatori della sua “caccia al tesoro”! Il sistema ad inviti, con il quale viene venduto questo terminale, il mercato grigio alimentato da importatori dei modelli cinesi che potevano esser acquistati senza invito, i continui ritardi, qualche errore nella logistica (es. errato marchio CE) hanno contribuito ad alimentare la confusione, ma anche il passaparola e l’hype consentendo ai consumatori di conoscere e desiderare un prodotto sul quale Oneplus non è stata costretta ad investire milioni di euro in pubblicità. In questo modo l’azienda ha potuto modulare la propria scarsa capacità produttiva legata a quella della casa madre BBK (che controlla anche i brand Vivo ed Oppo) rispetto alla domanda ( che secondo i dati forniti dall’azienda supera le 500.000 unità).

Nello scrivere queste conclusioni mi sono chiesto chi sia destinatario/consumatore consumatore perfetto per questo telefono. Per me chi cerca in uno smartphone non solo un telefono, ma un “hobby” perché vuole cambiare rom, kernel, modding potrà “letteralmente” mettersi in fila per procurarsi il suo One che sarà un fedele compagno di nottate tra adb e fastboot tra recovery e rom in formato zip. Se, invece, per voi ONE era l’occasione per avere un top di gamma spendendo poco, anzi pochissimo e se per voi la “parte telefonica” di uno smartphone è un “must” e volete una rom piena di funzioni e app, che forse utilizzerete 5/10 volte durante il ciclo di vita dello smartphone, allora vi siete inutilmente sacrificati nel leggere questa mia lunga recensione. In questo caso, per me vale la pena, come possibile alternativa, valutare il mercato dei top di gamma 2013 alla ricerca di offerte su prodotti differenti.

Oneplus One, è, dunque, un terminale che non è “perfetto”, ma uno smartphone perfetto è quello che soddisfa tutti i nostri bisogni e, quindi, non escludo che per molti lo sarà. Noi “malati di tecnologia” sogniamo la “perfezione” ed è proprio il sogno della perfezione che ci spinge a provare, comprare, recensire ed a sognare “il prossimo smartphone”.

Per me il sogno continua!

COSA CI E’ PIACIUTO

  • Qualità costruttiva
  • Batteria e ricarica veloce (se si utilizza il caricabatteria del Find 7)
  • Schermo
  • Audio in cuffia
  • Prezzo (269 € ver. 16 GB, 299 € ver. 64 GB)

COSA NON CI E’ PIACIUTO

  • Ricezione
  • Audio in capsula
  • Fotocamera che tende a fare foto con colori sbiaditi e molto rumorose di notte
  • Mancanza della batteria removibile e della MicroSD
  • Cyanogen11s che appare ancora come un working in progress
  • Cover posteriore che tende a graffiarsi
  • Servizio post-vendita da verificare alla prova dei fatti
  • Sistema di acquisto ad inviti

 Voto complessivo: 8,3

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