Recensione Huawei Mate 10 Pro: Intelligenza Artificiale e tanta potenza

31 Ottobre 201711 commenti

"Il futuro è qui", direbbe qualcuno. Di solito si tende a tirare le somme alla fine di una recensione, ma questa volta vale la pena farlo prima: Huawei Mate 10 Pro è il miglior smartphone prodotto dalla casa cinese ad oggi. Non è ne una semplice evoluzione del vecchio Mate 9 ne una versione più pompata del P10, è a tutti gli effetti una rivoluzione. Che cosa ci fa dire questo? Scopriamolo insieme.

UNBOXING

La confezione di vendita di Huawei Mate 10 Pro è composta da un caricabatterie con tecnologia fast charge, un cavo USB/USB Type C, auricolari con connettività Type C, un adattatore da TUSB ype C a Jack da 3.5 mm e per la prima volta una cover morbida in TPU opaca che sostituisce (speriamo in maniera definitiva) la classica in plastica che era presente sino ad oggi nelle confezioni degli smartphone Huawei e Honor.

IL DISPOSITIVO

Partiamo come sempre dall’estetica di questo Mate 10 Pro. Huawei negli anni ha fatto grandi passi avanti nella costruzione dei propri dispositivi arrivando ad utilizzare sempre più materiali di pregio e tecniche di precisione per non avere nulla da invidiare ad altri marchi. Se con P10 qualcuno storceva il naso per una non troppo lontana somiglianza con iPhone 7, questo Mate 10 Pro è un pezzo unico.

Ampio è l’utilizzo del vetro che occupa gran parte di questo dispositivo. L’intera scocca posteriore è infatti realizzata in vetro curvato si nel verso lungo che in quello corto e va ad incastrarsi nella cornice metallica leggermente spazzolata che prosegue lungo tutti i lati interrompendosi in 4 punti (2 sopra e 2 sotto) per fare posto alle 4 antenne integrate che garantiscono una ricezione veramente ottima (d’altronde, ci si stupirebbe del contrario dato il nome dell’azienda – ndr). Il vetro posteriore è interrotto nella parte superiore da una fascia di diversa trama che va a muovere il design rendendolo meno “piatto”. In questa banda è presente tutto il comparto fotografico composto da un doppio flash LED, un obiettivo principale da 12MP RGB, un secondo obiettivo da 20MP monocromatico (entrambi con apertura f/1.6), phase-detection e auto focus laser. Poco più sotto, al centro, è presente il sensore biometrico per le impronte digitali che, come di consueto, è uno dei più rapidi in commercio. In basso il logo Huawei serigrafato.

Un secondo logo Huawei lo troviamo nella parte frontale nella sottile cornice sotto al display che si ripete di egual dimensione anche nella parte superiore. Quasi del tutto assenti (si parla di meno di 2 mm) le cornici laterali. Spicca tra tutto l’ampio display AMOLED da 6 pollici che copre più dell’80% della superficie frontale. Si tratta di un pannello Full HD+ con aspect ratio 18:9 – che sta diventando sempre più uno strandard oramai – e 402 ppi. Il tutto è protetto da un vetro Gorilla Glass. Si noti come gli angoli non siano tondeggianti come visto sugli ultimi top di gamma del 2017 ma classici squadrati. Nella parte frontale superiore troviamo un piccolo LED di notifica (non troppo visibile), la fotocamera da 8MP e lo speaker frontale che viene sfruttato anche per ricreare la modalità stereo in fase di riproduzione di qualsiasi contenuto multimediale.

Bilanciere del volume e pulsante di accensione sono posizionati sul lato destro, su quello sinistro troviamo invece lo slot per le due Nano SIM 4G senza la possibilità di inserire una Micro SD; è bene tuttavia precisare che la memoria interna di Huawei Mate 10 Pro è di ben 128 GB.

Nella parte inferiore troviamo la porta USB Type C, il microfono principale e lo speaker. Superiormente prendono invece posizione il secondo microfono e la porta IR. Assente la porta audio jack da 3.5 mm, presente tuttavia la certificazione IP67.

OK, 6 pollici, ma come sta in mano? Beh, molto bene. 154.2 x 74,5 mm x 7,9 mm in 178 g non sono certo pochi ma la riduzione al minimo dei bordi consente di avere un form factor molto vicino ai classici 5.5” e ad avere dunque una notevole maneggevolezza; quest’ultima è aiutata anche dalla doppia curvatura del vetro posteriore accennata prima. Insomma, non è la solita padella: in mano sta bene e si ha veramente una sensazione premium.

HARDWARE

Bello fuori e potente dentro. Sotto la scocca batte il nuovo processore Kirin 970 Octa Core realizzato con processo produttivo a 10nm composto da quattro core Cortex-A73 a 2.4GHz e quattro core Cortex-A53 a 1.8GHz. Affianca la CPU una GPU Mali-G72MP12 dotata di 12 core. Lato memoria troviamo 6GB di RAM LPDDR4X e 128GB di ROM non espandibili.
La vera novità è tuttavia l’Unità di Calcolo Neurale (NPUNeural Processing Unit) che porta per la prima volta l’Intelligenza Artificiale su uno smartphone. Gli scopi di questo componente sono principalmente due: il primo è l’analisi costante dell’utilizzo dello smartphone per mantenerlo sempre pronto ed efficiente rispondendo alle esigenze abituali dell’utente, il secondo riguarda invece il comparto fotografico dove – vedremo in seguito – riesce ad analizzare in tempo reale che cosa si sta inquadrando rilevando oggetti e soggetti e calibrando di conseguenza le impostazioni della fotocamera sul singolo elemento.

Complessivamente il telefono gira veramente bene, è sempre reattivo anche sotto stress e non scalda mai particolarmente. Complice è sicuramente anche Android 8 Oreo che porta molti benefici all’usabilità generale dello smartphone, ma tanto di cappello a Huawei per l’ottimizzazione fatta.

Rete
Tecnologia GSM / HSPA / LTE
Dispositivo
Dimensioni 154.2 x 74.5 x 7.9 mm
Peso 178 g
Build Vetro anteriore e posteriore. Cornice in alluminio
SIM Dual SIM (Nano)
 Certificazioni IP67 (Resistente all’acqua fino a 1 metro per 30 minuti)
Display
Tipo AMOLED
Dimensione 6.0 pollici (~80.9% screen-to-body ratio) – HDR10
Risoluzione 1080 x 2160 pixels, 18:9 ratio (~402 ppi densità)
Protezione Corning Gorilla Glass
Piattaforma
OS Android 8.0 (Oreo con EMUI 8.0
Chipset Hisilicon Kirin 970 con NPU
CPU Octa-core (4×2.4 GHz Cortex-A73 & 4×1.8 GHz Cortex-A53)
GPU Mali-G72 MP12
Memoria
SD No
Interna 128 GB, 6 GB RAM
Camera
Primaria Dual 20 MP + 12 MP, f/1.6, OIS, 2x lossless zoom, ottiche Leica, phase detection e autofocus laser, flash dual-LED
Video 2160p@30fps, 1080p@30/60fps, 4K
Secondaria 8 MP, f/2.0
Batteria
Non rimovibile Li-Po 4000 mAh con ricarica rapida certificata

DISPLAY

Il display utilizzato su Huawei Mate 10 Pro è un AMOLED da 6 pollici con risoluzione FullHD+ (2160×1080 per 402 punti per pollice) e supporto HDR10. Il rapporto è 18:9 come il resto degli ultimi top di gamma rilasciati in questo 2017 e occupa circa l’81 percento della superficie frontale.

 Huawei si sposta dunque dalla tecnologia IPS LCD di P10 a quella AMOLED per i propri pannelli e speriamo vivamente che questa scelta rimanga tale anche per i prossimi dispositivi. La resa infatti è quasi eccellente: i colori sono vivaci ma non troppo saturi come accade a volte (esempio sugli smartphone Samsung) e risultano dunque molto fedeli alla realtà, ottima la visibilità sotto la luce diretta del sole complice anche l’autoregolazione del contrasto insieme alla luminosità che si attiva in questa circostanza per consentirti di leggere chiaramente.
Dalle impostazioni è comunque possibile regolare sia la modalità del colore scegliendo tra “Normale” o una più ricca “Vivida” (personalmente preferisco la seconda) sia la temperatura stessa dei colori con la possibilità di selezionare Calda, Fredda o Manuale.
E’ inoltre possibile regolare la risoluzione del display passando da FHD+ a HD+ (1440×720), la dimensione del testo e dell’interfaccia in generale, l’attivazione del tanto amato App Drawer o meno e gestire la protezione occhi.

insomma, gran passo avanti anche per il display, brava anche qui Huawei!

FOTOCAMERA

Continua la partnership tra Huawei e Leica che ancora una volta mette il suo zampino nella realizzazione del comparto fotografico di questo Mate 10 Pro. La configurazione è strutturata in un sensore RGB da 12 Megapixel con stabilizzazione ottica e uno da 20 Megapixel monocromatico. Entrambi sono dotati di un’apertura f/1.6 che consente di incamerare una notevole quantità di luce nelle scene notturne che risultano di fatti ben illuminate seppure non troppo definite. Molto rapida la messa a fuoco in ogni circostanza grazie all’auto focus laser che Huawei – per fortuna – non ha ancora abbandonato.

Completa la dotazione hardware la fotocamera frontale di cui non si è particolarmente parlato e che non porta nulla di nuovo, anzi. Si va infatti a perdere l’auto focus automatico presente su Mate 9 mentre il sensore resta da 8 Megapixel; f/2.0 l’apertura.

Di seguito 8 scatti realizzati in condizione di scarsa luminosità.

Non cambia invece l’interfaccia dell’app fotocamera che resta quella standard di Huawei. Abbiamo da subito accesso alle impostazioni rapide quali l’attivazione della modalità “in movimento” che registra un breve video oltre ad effettuare lo scatto, la modalità “ritratto” per un effetto bookeh realizzato senza regolazione manuale dell’apertura che è anch’essa tuttavia regolabile con il pulsante successivo e l’attivazione del flash.

Con uno swipe verso sinistra si accede poi alle impostazioni generali della fotocamera come la griglia, la risoluzione e il salvataggio in formato RAW. Lo swipe verso destra da accesso invece alle classiche modalità di scatto e ripresa che rimangono invariate come: Bianco e Nero (sfruttando il secondo sensore monocromatico), HDR (che non è automatico sfortunatamente), Rallentatore, Light Painting e altro ancora. Non manca la modalità PRO anche se, non ho capito come mai ma è così su tutti gli smartphone Huawei/Honor, lato interfaccia le scritte dei settaggi sono orientate solo in modalità portrait.
Grazie alle due lenti, Mate 10 Pro è in grado di realizzare – sfruttando in realtà in gran parte il software come di consueto – uno zoom “ottico” 2X. E’ possibile attivarlo con un semplice tap nella parte destra (o alta in caso di foto landscape) sull’indicatore dell’attuale zoom impostato. Da 1.0X si passerà automaticamente a 2.0X e viceversa.

Di seguito un esempio 1.0X, 2.0X e 10.0X.

I risultati sono veramente buoni in quasi tutte le condizioni di luce; ottimi i dettagli e la gamma cromatica è veramente ampia. Come anticipato l’apertura focale f/1.6 aiuta durante gli scatti in notturna ma forse il rumore è ancora troppo, tuttavia anche in questo caso è molto buona la resa del colore. Veramente ottimi invece i risultati che si ottengono con l’obiettivo monocromatico.

Parliamo però dell’intervento del processore neurale (NPU) all’interno della fotocamera che è uno dei punti chiave di questo smartphone. Come anticipato l’Intelligenza Artificiale di cui è dotato Huawei Mate 10 Pro è in grado di riconoscere che cosa si sta fotografando. Riesce per esempio in una foto di un prato a distinguere cielo, erba, alberi, fiori, animali e persone e ad impostare la fotocamera diversamente su ogni specifico elemento. Sono rimasto personalmente stupido dal fatto che riesca addirittura a distinguere un gatto da un cane in un paio di secondi; non so che settaggio diverso applichi per i due onestamente, ma è più una considerazione personale che altro.

E’ bene fare notare che nonostante gli innumerevoli scatti realizzati, è veramente difficile captare il reale intervento dell’NPU durante lo scatto. Tuttavia il riconoscimento avviene per davvero e questo è evidenziato da un’icona posta sull’interfaccia che mostra che cosa sta rilevando in questo momento, dunque l’elaborazione avviene e sicuramente va tarare la modalità di scatto di conseguenza. Nel corso di questi 15 giorni abbiamo ricevuto già due aggiornamenti software che hanno interessato anche la fotocamera e dunque siamo ben fiduciosi che nuovi miglioramenti possano venire introdotti.

Di seguito 3 test di registrazione video in Full HD a 30 FPS (con EIS attivato), Full HD a 60 FPS e 4K.

Infine una galleria fotografica:

Guarda a questo indirizzo le foto alla risoluzione originale.

SOFTWARE: ANDROID 8 ED EMUI 8

Mate 10 Pro è il primo smartphone (non Google) commercializzato con a bordo Android 8.0; questo consente a Huawei di essere l’unica casa produttrice ad avere sul mercato uno smartphone progettato sulla base dell’ultima versione disponibile di Android: Oreo.

Nonostante la stretta collaborazione con Google che porta sicuramente benefici, l’interfaccia utente è stata nuovamente personalizzata con la EMUI che raggiunge la versione 8.0. Nel corso degli ultimi anni l’EMUI UI ha fatto dei passi in avanti diventando via via sempre più stabile, ma non ha mai fatto un grande salto o cambiamento; la maggior parte dei competitor rinnova abbastanza completamente l’interfaccia utente ogni anno, molti ogni due facendo da un anno all’altro comunque dei netti miglioramenti e cambiamenti sensibili; Huawei continua a portare piccole modifiche: forse sarebbe gradito un completo “rinfrescamento“. Notiamo tuttavia come sia stato riorganizzato in meglio il menu delle impostazioni principali che risulta ora molto più fruibile.

L’interfaccia è stabile, ottimizzata al meglio e veramente fluida. Nonostante i cambiamenti notevoli apportati rispetto alla versione stock di Android, considero l’EMUI UI leggera e molto intuitiva. Tuttavia ci sono alcune scelte che personalmente (e non sono il solo) non condivido. Una tra tutte è la totale impossibilità di espandere le notifiche nella schermata di blocco accompagnata dall’assenza di un vero Always On Display che, data la presenza di un display AMOLED, era sicuramente possibile. E’ forse una piccola cosa, ma nel mio utilizzo quotidiano rallenta la “produttività” costringendomi a dover sbloccare ogni volta il dispositivo. Assente inoltre Google Smart Lock, utile per mantenere il dispositivo sbloccato in luoghi, situazioni o se collegato a un dispositivo Bluetooth. Quest’ultima opzione è in realtà stata resa possibile tramite una personalizzazione di Huawei ma avrei preferito che si fosse sfruttato ciò che Google ha pensato per il “suo Android”.

Per il resto, riprendo quanto dicevo, il sistema è veramente fluido e molto ben ottimizzato. Tutte le funzionalità di Android 8 Oreo sono implementate alla perfezione a partire dal picture-in-picture che ho molto apprezzato durante l’utilizzo di Google Maps che si auto riduce a “finestra flottante” premendo il tasto home in fase di navigazione o il riconoscimento automatico degli indirizzi selezionati in un testo.

Una funzione che ho invece apprezzato molto e spero che venga estesa ad anche ad applicazioni di terze parti come WhatsApp e Telegram è la possibilità di rispondere velocemente ad un SMS ricevuto durante la riproduzione di un video senza interrompere la visione di quest’ultimo. Qui sotto trovate un esempio di come funziona.

Mate 10 Pro ha inoltre un’interessante modalità chiamata Easy Projection che consente, tramite l’ausilio di un semplicissimo cavo USB Type C da un lato e HDMI/VGA/DVI ecc.. dall’altro, di accedere ad un ambiente desktop totalmente indipendente dal telefono. Che cosa vuol dire questo? Che lo smartphone rimane attivo e utilizzabile liberamente per effettuare chiamate o qualsiasi operazione si voglia, non è dunque bloccato in una dock station (ogni riferimento a Samsung Dex è puramente casuale). Pro/Contro? Beh, sicuramente in questa modalità il telefono non viene alimentato e questo è un contro abbastanza importante, tuttavia il Pro più interessante è la possibilità di collegare lo smartphone ad un HUB USB al quale a sua volta è possibile collegare qualsiasi tipo di periferica supportata da Android come tastiere, mouse e chiavette USB oltre ovviamente ad un monitor.

Alcune applicazioni, poche a dire la verità al momento, sono nativamente adatte per operare in modalità desktop, le altre funzionano comunque ma non sono ottimizzate quindi potrebbero avere qualche problema. Per fare un esempio, Word ed Excel scaricati dal Play Store non sono ottimizzati ma girano perfettamente e sono utilizzabili. Sicuramente sfruttando questa modalità magari con un’app come Team Viewer si aprono molte possibilità nel mondo del lavoro.

BATTERIA

Huawei Mate 10 Pro è dotato di una batteria da ben 4000 mAh che, beneficiando del processore Kirin 970, del display che pur avendo una diagonale di 6 pollici si tratta di un AMOLED Full HD e di Android 8.0, riesce ad offrire un’autonomia veramente ottima. Con un utilizzo intenso di email, chiamate, social network e qualche gioco si arriva a sera senza problemi abbattendo addirittura il muro delle 5 ore di display acceso. Questo valore ovviamente è puramente soggettivo, ma per me che solitamente arrivo a 3 ore/3 ore e mezza è veramente elevato.

Nelle impostazioni sono disponibili i classici sistemi di ottimizzazione volti ad aumentare anche sensibilmente l’autonomia della batteria partendo dalla semplice chiusura dei processi in background fino ad intervenire attivamente sui settaggi disattivando ad esempio il GPS e altre connessioni. E’ inoltre possibile attivare la modalità risparmio energetico normale ed ultra che rende disponibile solo alcune applicazioni.

Come anticipato all’interno della confezione di vendita troviamo un caricabatterie con output 5V-2A, 4.5V-5A o 5V-4.5A in grado di caricare quasi il 60% di batteria nei primi 30 minuti di carica e dare dunque un’autonomia di diverse ore semplicemente in mezzora di ricarica. Assente la ricarica wireless.

CONNETTIVITA’

Mate 10 Pro è uno smartphone dual SIM che supporta la connettività 4G su entrambi gli slot (4G Plus sul principale) in Cat.18 raggiungendo l’incredibile velocità massima di 1.2Gbps. Non è ovvio ma ce lo si aspetta da un marchio come Huawei: la ricezione è impeccabile su entrambi gli slot anche nelle zone meno fortunate. Come sempre dalle impostazioni è possibile selezionare singolarmente quale sia la SIM predefinita per chiamate, messaggi e navigazione; è inoltre consentito lo switch della rete da una SIM all’altra in tempo reale attendendo solo qualche secondo.

la NPU si fa vedere anche durante le chiamate andando infatti a normalizzare la voce sia se si sta urlando sia se si sta bisbigliando: chi ci ascolta dunque ci sentirà sempre perfettamente senza dover alzare o abbassare il volume della chiamata. Essendo inoltre il dispositivo dotato di più microfoni, nel caso si stia utilizzando l’altoparlante è possibile attivare i microfoni direzionali: chi sta parlando verrà automaticamente riconosciuto e verrà attivato il microfono più vicino a lui abbassando il volume in ingresso degli altri.

AUDIO

Molto buono anche il comparto audio, sia per gli auricolari (grazie ad un convertitore audio a 32bit) in stile Apple che troviamo in dotazione con ingresso USB Type C, sia in altoparlante. Se teniamo il telefono in verticale, lo speaker posto sotto riproduce esclusivamente i suoni bassi mentre la capsula auricolare quelli alti; ruotando invece lo smartphone in orizzontale lo speaker inferiore riproduce anche i suoni alti.

CONCLUSIONI

Huawei ha fatto un gran passo in avanti con questo Mate 10 Pro che ci è piaciuto veramente molto. Molti sono stati i cambiamenti e l’introduzione dell’Unità di Processo Neurale porterà sicuramente sul lungo periodo dei notevoli benefici. Unici nei la mancanza del jack audio e la memoria non espandibile, ma parliamoci chiaro: il jack audio probabilmente tenderà davvero a scomparire e 128GB di memoria sono per il 99% degli utenti più che sufficienti. Design curato, prestazioni e autonomia al top e una fantastica modalità desktop che non richiede nessuna dock station. Non vediamo l’ora di mettere le mani sul prossimo smartphone della serie P sperando che erediti il più possibile da questo Mate, l’appuntamento dovrebbe essere fissato per il prossimo Mobile World Congress di Barcellona a fine Febbraio.

Per il momento Huawei Mate 10 Pro sarà disponibile a Novembre a 849€ nelle colorazioni Titanium Grey e Midnight Blue; è possibile effettuare il pre-ordine fino al 15 Novembre. Prezzo certo elevato, ma inferiore ai diretti competitor. Ancora una volta brava Huawei!

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