Applicazioni in multitasking? Meglio non chiuderle!

16 Marzo 201656 commenti

Una delle operazioni che più frequentemente effettuiamo con il nostro smartphone è sicuramente quella legata alla chiusura frenetica delle applicazioni recenti. Il compiersi di questo gesto dona un forte "effetto placebo", facendoci illudere di avere un cellulare molto più prestante, grazie al quantitativo di RAM liberato con questa operazione. Tuttavia, in realtà andiamo a produrre quasi l'effetto contrario, appesantendo la mole di lavoro che il nostro device deve portare a termine.


A sconfessare queste credenze radicatesi nel tempo, sia negli utilizzatori di device Android che iOS, è stato Hiroshi Lockheimer, VP of Engineering for Android, che ha spiegato l’utilità di lasciare le varie applicazioni in memoria, le quali vengono automaticamente riavviate una volta bloccate forzatamente.

L’abbandono di questa credenza passa anche dallo studio delle trasformazioni dei sistemi operativo che abbiamo avuto nel corso di pochi anni. Sono infatti lontani i tempi in cui i programmi lasciati in multitasking erano realmente attivi, ingombrando realmente spazio sulla memoria volatile. Quest’oggi sono diversi i meccanismi che controllano il funzionamento delle varie applicazioni, le quali, sebbene rimangano nell’elenco delle applicazioni recenti, non sono realmente attive ma, anzi, si risvegliano all’occorrenza. Tutto ciò è possibile grazie ai cinque stati in cui le applicazioni si possono trovare sui nostri smartphone.

Il primo stato è ovviamente quello in cui l’applicazione è attiva, quindi mentre la si sta utilizzando in qualche modo, il secondo stato è invece quello dell’inattività, ovvero quando l’applicativo è ancora attivo ma non sta svolgendo alcuna operazione. Successivamente troviamo poi il background, ovvero quando l’app è ancora attiva ma non è mostrata a schermo ed infine la modalità sospesa, ovvero quella in cui l’applicativo non è attivo in alcun modo.

Dunque, in conclusione possiamo dire che dal chiudere tutte le applicazioni presenti nella schermata delle app recenti non porti alcun beneficio, ma anzi comporti una maggior richiesta di energia affinchè le applicazioni vengano “ripescate” dalla memoria dello smartphone.

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