I nuovi permessi delle applicazioni su Play Store al centro di un’accesa discussione

12 Giugno 201441 commenti

Durante la scorsa settimana Google ha rilasciato un nuovo aggiornamento per l’applicazione Android del proprio Play Store portando qualche miglioramento all’interfaccia utente, tasti più grandi, UI più semplice, soprattutto per la schermata che riassume i permessi richiesti dalle applicazioni. Proprio quest’ultima sembra essere al centro di un’accesa discussione.

La nuova schermata dei permessi è più pulita e permette di poterli consultare tutti tramite appositi elenchi a tendina, facendo così sono stati raggruppati e semplificati gli oltre 140 permessi in appena 12 categorie.

In questo modo è certamente possibile semplificare l’interfaccia e sicuramente gli utenti meno interessati troveranno più ordinata una simile soluzione, ma per gli sviluppatori meno corretti è più semplice nascondere bene un permesso che per molti utenti potrebbe essere pericoloso, come l’abilitazione al controllo del registro di chiamate o degli SMS e molto altro.

Inoltre le critiche mosse a questo nuovo sistema riguardano anche i nuovi permessi che un’applicazione potrebbe richiedere prima di un nuovo aggiornamento. In precedenza il nuovo permesso veniva mostrato nelle sue principali modifiche, invece adesso viene nascosto sotto un’apposita categoria che potrebbe apparentemente sembrare innocua. Quindi, per esempio, un permesso potrebbe cambiare da lettura del registro a possibilità di effettuare chiamate, il tutto ben nascosto sotto le categorie.

Un’altra critica riguarda la categoria “Altro” che raccoglie tutti quei permessi che non trovano spazio in altre categorie. In questa si potrebbero nascondere permessi di qualsiasi tipo, come applicazioni che richiedono accesso a SuperUser. Ciò potrebbe permettere a sviluppatori disonesti di entrare in possesso di file privati e molto altro.

Certamente gli utenti sanno bene che devono controllare ogni permesso concesso ad ogni applicazione ed un sistema magari più ordinato ma più complicato è solamente un ennesimo ostacolo da superare. Google potrebbe aver adottato “giustamente” questo sistema poiché sa benissimo che l’utente medio non controlla mai i permessi richiesti ed un’interfaccia più ordinata è certamente cosa gradita.

Detto ciò, sappiamo che BigG si sta impegnando molto per eliminare ogni pericolo dal Play Store ma noi consigliamo ugualmente di controllare ogni permesso prima dell’installazione. Quanti di voi lo fanno periodicamente? Quanti trovano utile questo nuovo sistema e quanti si uniscono alle critiche?

 

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