LG Nexus 4 entra, in parte, nell’AOSP

17 Novembre 20129 commenti

I sorgenti di Android 4.2 Jelly Bean sono arrivati solamente alcuni giorni fa ed a comunicarlo è stato proprio Jean-Baptiste Queru, mainteiner del progetto AOSP. Tra i dispositivi supportati abbiamo sorprendentemente notato l'assenza dell'ultimo arrivato nella famiglia Nexus, cioè il Nexus 4 di LG. Le motivazioni di tale esclusione non erano state molto chiare tanto da poter insinuare, secondo alcune fonti, che la colpa fosse di Qualcomm, ma finalmente qualcosa sembra essere cambiato nelle ultime ore, anche se non del tutto.

Nelle ultime ore il codice sorgente di Android 4.2 Jelly Bean corrispondente al device LGE Mako, nome in codice del Nexus 4, è disponibile sui server di Google anche se non del tutto completo poichè ancora sprovvisto dei driver dello stesso smartphone.

Potrete verificare la presenza del codice sorgente tramite l’apposita pagina ufficiale anche se ancora ciò non permetterebbe ai tanti sviluppatori di creare perfette Custom ROM.

Non del tutto impossibile poichè per prelevare i binari dei driver basterebbe avere un Nexus 4 funzionante, lavoro maggiore per gli sviluppatori ma non impossibile, sarebbe stato preferibile riceverli da BigG come per tutti gli altri smartphone e tablet Nexus.

Sicuramente presto arriveranno anche i driver ma ciò non implica che in futuro, se ancora non fossero presenti, il nuovo Google Phone non riceva gli aggiornamenti, sarebbe come darsi una zappa sui piedi.

Come già detto, ciò grave sulle spalle e sul lavoro delle grandi community Android che aspettano i sorgenti completi per poter realizzare ROM perfettamente compatibili e funzionanti.

Nonostante ciò, dopo pochi giorni dalla disponibilità effettiva, gli sviluppatori di XDA-Developers, precisamente HQRaja, sono riusciti a realizzare un metodo funzionante per ottenere i permessi di root. La procedura standard è molto semplice e troverete tutte le informazioni necessarie nell’apposito thread sul forum.

Potrete scegliere due differenti vie per ottenere i permessi di root dopo aver sbloccato il bootloader ma entrambe porteranno lo stesso risultato, starà a voi scegliere il metodo più semplice.

Ciò apre le porte alle Custom ROM in attesa che Google fornisca anche i driver dello smartphone.

 

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