L’entità dell’investimento non è ancora chiara; in realtà, le fonti hanno detto che le due parti non avrebbero ancora raggiunto l’accordo, anche se la discussione, come poteva apparire agli occhi di molti, non riguarda l’acquisizione di Jawbone da parte di BigG.
L’attrazione per Google di investire in Jawbone è evidente, in quanto mira spesso a espandersi in nuove imprese, in particolare in relazione ai dispositivi wearable, un mercato che ha visto l’azienda di San Francisco tra i primi del mercato.
Un legame con Google potrebbe certamente essere d’aiuto anche a Jawbone, con investimenti sicuri ed un paracadute di dimensioni enormi; oltre a poter contare sull’inserimento della propria companion app tra le applicazioni di molti device Android e dei servizi di BigG.
Nonostante i successi, anche Jawbone ha attraversato momenti cupi durante gli ultimi anni. Dopo aver fatto i suoi primi passi nel mercato wearable nel 2011, per esempio, è stato costretto a sostituire un certo numero di Up difettosi, con scuse pubbliche agli utenti da parte del co-fondatore e CEO Hosain Rahman.
Da allora molti altri concorrenti sono arrivati sul mercato, uno su tutti FitBit, e certamente la concorrenza ha portato Jawbone ad incrementare il lavoro, fino ad arrivare all’attuale Up3, che ad oggi ancora manca dal mercato, nonostante le promesse iniziali di un debutto entro il mese di Dicembre.
Guai hardware a parte, Jawbone ha puntato molto anche sulla parte software realizzando un’app che fosse in grado di interagire con più dispositivi possibili e i risultati sono tuttora molto promettenti.
Oltre questi dati, sicuramente per il colosso di Mountain View potrebbe essere un ottimo investimento che gli permetterebbe di entrare sul mercato dei fitness tracker.