Scovate terre rare che potrebbero abbassare il costo dei componenti elettronici

27 Marzo 201331 commenti

I materiali rari che offre la nostra Terra sono parte essenziale della moderna elettronica, e quindi anche dei componenti che vengono utilizzati nei nostri smartphone e tablet. Durante gli ultimi due decenni la Cina ha detenuto il monopolio della maggior parte di queste terre e ciò avrebbe portato a costi di produzione elevati, ma grazie ad una scoperta giapponese presto potremmo ridurre i costi di produzione dei componenti elettronici dei nostri smartphone e tablet.

La sensazionale scoperta sarebbe stata fatta dal professor Yasuhiro Kato e dal suo team dell’Università di Tokyo nella zona economica del Giappone attorno all’isola di Minami-Torishima.

Le terre sono state ritrovate in un fango depositatosi in acque profonde a circa 5.700 metri sotto il livello del mare, inoltre, nonostante la profondità i materiali potranno essere facilmente estratti usando aria compressa.

Il professor Kato ha dichiarato che un’unica estrazione potrebbe fornire materiale necessario per la realizzazione di componenti elettronici per almeno un anno. Ciò ovviamente porterebbe alla rottura della dipendenza strategica sulla Cina:

“We don’t need to mine it intensively. All we need is enough to force China to lower its prices.”

Questo è particolarmente importante perché, mentre altri paesi, come gli Stati Uniti e l’Australia, hanno aumentato la produzione di circa 17 elementi chimici che ci fornisce la Terra per la realizzazione di questi componenti elettronici, la Cina controlla ancora i metalli pesanti come il disprosio, terbio, europio e itterbio. Inoltre la situazione è peggiorata negli ultimi anni, precisamente dal 2009, dato che la stessa Cina ha iniziato a limitare le esportazioni costringendo le imprese a costruire in fabbriche cinesi.

global-production-of-earth-oxides-102009

Attualmente le terre rare sono un vero e proprio monopolio del mercato cinese, il quale ne stabilisce costo e disponibilità, obbligando anche i produttori a lavorare nel territorio cinese. Il materiale, seppur raro, scovato in Giappone consentirebbe di limitare i costi che provoca la dipendenza dalla Cina e di conseguenza abbassare il costo del singolo componente elettronico.

Oltre all’elettronica mobile queste terre rare sono utilizzati per realizzare componenti elettronici di altri beni come automobili, televisori, laser, lampadine a basso consumo energetico, varie attrezzature militari e armi.

Insomma da questa scoperta giapponese potrebbero trarre vantaggio moltissimi settori del mercato, non solo quello di smartphone e tablet.

 

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com