La possibilità di poter utilizzare una microSD da 32 o 64 GB come memoria interna su un dispositivo che viene venduto con soli 8 GB è certamente un’ottima soluzione. Infatti Marshmallow permette di poter configurare la microSD formattandola e criptandola, riuscendo così a farla riconoscere al sistema come “internal storage”.
Purtroppo ci sono anche dei lati negativi, come ha constatato con alcuni esperimenti lo sviluppatore dell’app StereoMatch. In poche parole, quando Android 6.0 vede che è stata inserita una scheda microSD chiederà all’utente se desidera utilizzarla come memoria esterna o trasformarla in storage interno.
Nel primo caso sappiamo già come è possibile sfruttare lo spazio a disposizione. Invece nel secondo caso la microSD verrà formattata e cripatata ed infatti non verrà nemmeno letta dal PC. Inoltre, alla rimozione tutti i dati verranno cancellati per salvaguardare la privacy dell’utente, proprio per questo si consiglia di effettuare periodicamente un backup.
In tutto ciò la memoria integrata del telefono non potrà essere utilizzata, infatti sarà sfruttata esclusivamente per i file di sistema e le applicazioni essendo più veloce rispetto ad una qualsiasi microSD. In quest’ultima verranno immagazzinati tutti i file che non richiedono un accesso rapido come foto, video e documenti.
Insomma una gestione piuttosto strana che ancora non permette all’utente di poter scegliere liberamente la strada da percorrere. Voi cosa scegliereste?