Ecco le frasi d’apertura dell’articolo di Hall:
“Android è un fallimento. Non importa se ti piace il sistema operativo, non importa se, ad esempio, odi Apple. Android è un fallimento. Si, lo so che è il più popolare – usato – OS smartphone sul mercato in questo momento. Non importa. E ‘un perdente, perché, in ultima analisi, Android è un business. O per lo meno, una strategia di business. In entrambi i casi, ha fallito.”
Vi chiederete il perchè di tutto ciò e perciò tenteremo di riassumere le tesi mosse dall’autore per giustificare il proprio pensiero (consiglio la lettura dell’articolo integrale).
Google ha già speso molti soldi per mandare avanti Android. Non sappiamo esattamente quanti siano ma si presume che la cifra si aggiri attorno ai 20 miliardi di dollari (almeno secondo Mr. Hall).
L’acquisizione del lontano 2005, la recente acquisizione di Motorola Mobility per 12,5 miliardi di dollari, il continuo sviluppo, il marketing e la pubblicità, il costo di mantenimento del Play Store e le licenze per i media digitali, il costo dello sviluppo di apposite applicazioni per la piattaforma a molto altro.
Sommiamo tutte queste cifre e certamente viene fuori una cifra enorme. Per non parlare delle cifre spese, per esempio, per tutte le battaglie legali contro Apple, fino al punto di spingere quest’ultima a non rinnovare la licenza per i servizi Maps per il proprio iOS (come se la colpa fosse solamente di BigG e ciò mi fa ben pensare su quale sia realmente la posizione dell’autore).
Google ha fatto una scommessa strategica su Android e l’ha pagata a caro prezzo.
Brian Hall continua nel suo sfogo contro Google. Quest’ultimo avrebbe recentemente comunicato gli incassi da mobile, i “run rate”, i quali attualmente sarebbero di 8 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai “soli” 2.5 miliardi dello scorso anno. Ovviamente Larry Page comunicando gli ultimi run rate non stava certamente mentendo ma resta a noi capire quale sia il reale guadagno percepito dal colosso di Mountain View.
Non sappiamo se questi guadagni per Google partano dal mese di Ottobre 2012 e termineranno il prossimo Settembre 2013, ma preoccupano i numeri se confrontati con quelli del rivale Apple, il quale solamente nell’ultimo trimestre ha registrato più dei guadagni annuali di BigG.
Inoltre, di questo 8 miliardi di dollari quante sono le entrate reali? Quanto va agli editori, al lavoro sul Play Store? Quanto viene affidato ai differenti operatori? E quanto viene percepito da iPhone, iPad, BlackBerry ed altri dispositivi mobile? Purtroppo non è dato saperlo.
Possibile solamente ipotizzare (le strane ipotesi di Hall). Per esempio, alcune settimane fa, Opera, celebre browser mobile, ha comunicato che gestisce una rete di annunci per telefonia mobile in grado di fornire oltre 10.000 siti web, quest’ultimi porterebbero ben 40 miliardi d’impressioni al mese. Notizia certamente sorprendente; se iOS domina certamente non è Android a generare introiti pubblicitari tali da essere al secondo posto. Questo spetta alla voce “Altro“:
I dati sono ancor più scoraggianti. Nonostante Android riesca a generare la seconda percentuale di traffico più elevato da sistema operativo riesce a generare maggior introiti per impressione solamente rispetto al piccolo Symbian.
“Google ha copiato il look dell’iPhone, il suo approccio alle applicazioni, l’app market, l’interfaccia touchscreen, e perciò nessuno può essere sorpreso dal fatto che Apple tenti ad ogni modo di limitarne i rapporti sulla propria piattaforma, per esempio eliminando Google Maps e l’app YouTube da iOS. Apple, mai stata una società di pubblicità, ha lanciato iAd ed hanno tagliato le offerte con Facebook e Twitter, non Google+, integrando i servizi dei social media dentro lo stesso sistema iOS.”
Quanto in più potrebbe guadagnare Google ad essere amico con Apple? Quest’ultimo potrebbe vendere oltre 500 milioni di dispositivi e per BigG sarebbe una grossa fetta di pubblico dal quale poter trarre profitto.
Google prende ogni decisione in funzione di Android, decide con quale singolo produttore realizzare un nuovo dispositivo tramite il quale debutterà la nuova versione del sistema operativo. Un vero e proprio monopolio con regole che ogni OEM dovrà rispettare.
“Android è un cappio costoso intorno al collo di Google. Devono scaricarlo presto. Prevedo che Samsung lo acquisirà.”
Samsung è il produttore smartphone dominante e durante il terzo trimestre ha spedito ben 57 milioni di smartphone, che non è solamente il doppio di quanto Apple ha spedito, anzi venduto (adesso si fanno più chiari gli schieramenti). Il produttore sud-coreano rappresenta il 35% di tutti gli smartphone spediti nell’ultimo trimestre ed inoltre è in continua crescita.
“Purtroppo altri produttori Android come Sony, HTC, LG, Motorola e molti altri non riescono a generare un profitto con Android. Immaginando il controllo di Android da parte di Samsung lo scenario del mercato mobile cambierebbe velocemente. In un colpo solo tutti i rivali Android verranno eliminati e Samsung avrebbe ancor più share; inoltre con il controllo esclusivo di Android non dovrà più dipendere da Google e dagli operatori per gli aggiornamenti. Samsung potrà finalmente coronare il proprio sogno, cioè controllare un intero ecosistema, proprio come Apple. Samsung vuole i clienti Apple con tutti gli aspetti positivi e negativi; Samsung vorrebbe essere come Apple, ma con il controllo di Google ciò non potrà mai accadere.”
Con questo nuovo scenario Google e Samsung potranno finalmente esaudire i propri desideri. Ma sono realmente questi?
Riflessioni personali
Personalmente non condivido tutto il pensiero e tutte le tesi portate alla nostra attenzione dall’articolo di Brian Hall. Certamente sono preoccupanti i dati riguardanti gli annunci pubblicitari e gli introiti da essi derivanti, ma non condivido il punto secondo il quale Google avrebbe copiato l’iPhone di Apple. Non era stato Samsung ad aver copiato l’iPhone?
Certamente non condivido il pensiero del signor Brian Hall perchè come ben sappiamo Android ed iOS sono due sistemi operativi completamente differenti e forse per niente paragonabili ma certamente, attualmente, i migliori del mercato. Non per niente si contendono i principali mercati del globo. Se il nostro amato robottino verde fosse realmente stato un vero e proprio fallimento non avrebbe certamente raggiunto certi risultati e non penso che in Google non ci siano menti in grado di capire ed interpretare i dati da esso derivati. Penso che se Android si fosse rivelato un fallimento il colosso di Mountain View l’avrebbe abbandonato già da tempo. Io non sarò bravo e preparato come Brian S. Hall ma penso anche che egli non si altrettanto preparato rispetto ai grandi personaggi che stanno dentro Google.
Spetterà a BigG decidere se abbandonare Android e solo allora potremo dire che è stato un fallimento.