Il primo esempio mostrato sul palco del Google I/O mostrava l’utente cliccare su un link che avrebbe dovuto portare ad un video su Buzzfeed; in quel momento è stato rimandato sull’applicazione Buzzfeed e il video ha iniziato la riproduzione: ovviamente l’app non era (e non è) installata; il Play Store ha semplicemente scaricato una porzione dell’applicazione in modo tale da consentire l’azione richiesta dall’utente. Per fare questo ha sfruttato la modularità dell’app stessa – sviluppato appositamente – che ha consentito tutto ciò.
Stessa procedura è avvenuta tramite un link di un noto eshop americano: l’utente è stato in gradi di completare un ordine utilizzando l’applicazione dello store senza mai averla installata, semplicemente “chiamandola” da un link e lasciare al Play Store il lavoro più grosso: reperire e avviare la porzione di applicazione necessaria.
Le Android Instant App saranno compatibili, una volta sviluppate le prime, a partire da tutti i dispositivi con Android Jelly Bean in poi.