Eric Schmidt:”Google non ha mai collaborato con Carrier IQ”

12 Dicembre 2011Un commento

Ne abbiamo sentito parlare molto, ed ormai tutti conosciamo lo scandalo legato a Carrier IQ, una società che raccoglie dati per statistiche, la quale avrebbe fornito, o installato, in alcuni nostri device Android, ma non solo, un software che potrebbe fornire a quest'azienda o anche ai produttori o operatori telefonici, tanti dati privati ed importanti per l'utente. Molti famosi produttori ed operatori telefonici sono stati protagonisti di questo scandalo, e poco alla volta tutti stanno cercando di discolparsi. Come Samsung, HTC, Sprint e T-Mobile, adesso anche Google dice la sua.

Google, con le parole del CEO Eric Schmidt, per la prima volta rilascia alcune dichiarazioni su questo scandalo senza colpevoli. In occasione di una conferenza organizzata dallo stesso colosso di Mountain View, il CEO di Google ha voluto chiarire, una volta per tutte, il ruolo di Google ed ha chiaramente incolpato di tutto Carrier IQ.

Eric Schmidt ha dichiarato che la colpa di tutto questo scandalo è solo ed esclusivamente di Carrier IQ, in quanto Google non ha mai collaborato con questa società e non pensa di farlo in futuro. Inoltre:

“Android is an open platform, so it’s possible for people to build software that’s actually not very good for you, and this appears to be one”

Grazie alle parole di Schmidt, abbiamo quindi potuto escludere tutti gli smartphone Google Experience, cioè tutta la famiglia Nexus che finora risultavano privi di quest’applicazione.

Essendo Android una piattaforma open-source è facile per ogni produttore o operatore telefonico apportare proprio modifiche al software di base personalizzandolo ed inserendo nuove applicazioni, e perchè no, anche questo maledetto rootkit.

Purtroppo tutti, forse maggiormente gli operatori telefonici, avrebbero potuto utilizzare il software di Carrier IQ nelle proprie personalizzazioni per raccogliere informazioni sulla rete e per migliorarne le prestazioni nei nostri device. Però questi software non raccoglierebbero solo dati utili a queste ricerche, bensì dati privati degli utenti, come SMS, e-mail, navigazione web, ecc.

Schmidt ha anche dichiarato:

“It’s a key-logger, and it actually does keep your keystrokes, and we certainly don’t work with them and we certainly don’t support it”

Riassumendo tutti i fatti e tutti i coinvolti in questi fatti ancora il colpevole non è uscito fuori, anzi sembra non esserci un colpevole. Nonostante tutto il polverone sollevato dal web e da tutti gli utenti che vogliono risposte ancora sembra tutto fermo. Solamente il Senato Americano ha chiesto dei chiarimenti da tutte le aziende coinvolte, ma se tutte si discolpano difficilmente avrà fine anche questo scandalo.

 

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