In occasione dell’evento Pwn2Own mobile a Toyko, che riunisce i migliori hacker di tutto il mondo, i due ricercatori Daniel Komaromy e Nico Golde, hanno dimostrato a scopo divulgativo, come le chiamate effettuate e ricevute dal Galaxy S6 possano essere rintracciate e intercettate. L’attacco dal quale i device sono colpiti è chiamato in gergo tecnico “man-in-the-middle” e parte da una stazione di base OpenBTS che deve essere collocata vicino a dove si trovano i dispositivi sotto attacco in modo che il dispositivo si connetta automaticamente alla stazione, permettendo l’inizio dell’hack. Praticamente grazie a questa “centralina” è possibile reindirizzare le chiamate a un proxy e dunque registrare le conversazioni avvenute sul dispositivo.
Tale minaccia non riguarda solo il Galaxy S6, ma anche altri dispositivi che ne condividono l’hardware radio ovvero il Galaxy S6 Edge e Note 4. I ricercatori non hanno reso noti tutti i dettagli di tale attacco ma hanno informato l’azienda sudcoreana che spera di trovare una soluzione a tale problema nel prossimo futuro.