Google non reclamerà la proprietà dei contenuti realizzati dall’AI

17 Aprile 2024Nessun commento

Una delle tematiche al centro dei dibattiti in ambito Intelligenza Artificiale è quella relativa alla proprietà intellettuale dei contenuti da essa realizzati. La questione è ancora lontana da una soluzione condivisa dalle diverse entità governative a livello globale, ma Google sembra voler evitare in partenza ogni discussione.

Infatti, con l’aggiornamento dei propri Termini di Servizio, Big G ha affermato che non rivendicherà la proprietà dei contenuti creati tramite IA generativa, fornendo anche un esempio: “se un modello di linguaggio come Gemini generasse una poesia, potresti pubblicarla in un libro senza bisogno di alcuna licenza da parte di Google”.

Google ha inoltre approfittato dell’aggiornamento ai suoi Terms of Service per l’IA ampliando la sezione relativa alle azioni proibite: “È vietato abusare, danneggiare, interferire o interrompere i nostri servizi o sistemi.”

Ciò include:

  • Introdurre malware
  • Inviare spam, effettuare hacking o aggirare i nostri sistemi o misure di protezione
  • Eseguire il jailbreak, utilizzare prompt avversari o iniettare prompt, tranne che per programmi di sicurezza e test dei bug
  • Accedere o utilizzare i nostri servizi o contenuti in modo fraudolento o ingannevole, come:
    • Phishing
    • Creare account o contenuti falsi, comprese recensioni false
    • Indurre gli altri a credere che i contenuti generati dall’IA siano stati creati da un essere umano
    • Fornire servizi che sembrano provenire da te (o da qualcun altro) quando in realtà provengono da noi
    • Utilizzare i nostri servizi (inclusi i contenuti che forniscono) per violare i diritti legali di chiunque, come la proprietà intellettuale o la privacy
  • Sottoporre a reverse engineering i nostri servizi o la tecnologia sottostante, come i modelli di machine learning, per estrarre segreti commerciali o altre informazioni proprietarie, salvo quanto consentito dalla legge
  • Utilizzare mezzi automatizzati per accedere ai contenuti di uno qualsiasi dei nostri servizi in violazione delle istruzioni leggibili da macchina sulle nostre pagine web (ad esempio, file robots.txt che impediscono la scansione, l’addestramento o altre attività)
  • Nascondere o falsificare la propria identità per violare questi termini
  • Fornire servizi che incoraggino altri a violare questi termini

I nuovi ToS entreranno in vigore il 22 maggio 2024 e Google sta inviando agli utenti un’e-mail con l’informativa appena riportata giàe da oggi.

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