Un documento diffuso dall’ufficio del procuratore distrettuale di New York rivela infatti che, su ordine delle autorità, Google potrebbe accedere da remoto ai device Android dotati di versioni relativamente datate del sistema operativo, permettendo agli investigatori di accedere al contenuto del device.
Il documento, che analizza le conseguenze che la crittografia dei dati avrà per le forze dell’ordine, afferma che la cosa riguarda le versioni Android da KitKat in giù, visto che a partire da Android 5.0 la crittografia dei dati impedirebbe di accedere al device in questione: c’è da dire però che, sebbene Google consigli ai produttori di abilitare la crittografia di default, in molti casi questo non avviene.
Per alcuni tipi di dispositivi Android, Google è in grado di resettare i codici di accesso in caso di perquisizione e con un’ordinanza che imponga loro di aiutare le forze dell’ordine a estrarre dati dal device. Questo processo può essere effettuato da Google da remoto e permette agli investigatori di accedere al contenuto di un device
Stando agli ultimi dati sulla distribuzione Android, queste considerazioni rendono potenzialmente accessibile da Google il 74.1% dei dispositivi Android attualmente in circolazione.
Le cose vanno un pò meglio per gli utenti iOS, visto che da iOS 8 in poi Apple non è in grado di resettare i codici di accesso e la crittografia dei dati è abilitata di default.