Furti di smartphone: Google, Samsung, Apple e altri doteranno i propri device di tool antifurto

16 Aprile 201446 commenti

Potrebbe non essere il "Kill Switch" obbligatorio richiesto ai produttori dallo Stato della California qualche tempo fa, ma molti dei protagonisti della scena mobile hanno accettato di dotare i propri terminali di un tool antifurto, a partire da Luglio 2015.

Apple e Samsung sono stati gli ultimi due produttori a entrare in una cerchia comprendente anche Google, HTC, Huawei, Microsoft, Motorola, Nokia e gli operatori statunitensi Verizon, AT&T, T-Mobile e Sprint: tutti i terminali da essi prodotti e/o distribuiti negli USA saranno dotati dal 2015 di un particolare strumento software volto a prevenirne i furti.

In particolare, il software permetterà, in caso di furto o smarrimento, di effettuare un wipe del device da remoto, eliminando quindi i dati personali e rendendo l’utilizzo dello smartphone impossibile senza l’inserimento di un PIN o una password. La riattivazione del terminale dovrà inoltre avvenire dietro esplicito consenso del legittimo proprietario, andando così a coinvolgere anche i carrier.

Si tratta dunque di un’importante novità, che però non trova tutti d’accordo: ad esempio, il senatore della California Mark Leno, autore della proposta di legge vista in precedenza, definisce  l’introduzione di tale strumento anti-ladro insufficiente a “combattere crimini di strada e rapine violente che coinvolgano smartphone e tablet”, auspicando invece l’introduzione del citato “kill switch” che avrebbe, a suo giudizio, un effetto realmente deterrente sui malintenzionati.

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