Confezione
Huawei Mate 40 Pro viene venduto insieme ad una dotazione di accessori piuttosto ricca: nella confezione troviamo, oltre all’alimentatore da 66W Huawei Supercharge e al cavo USB-A/USB-C, un paio di auricolari semi in ear, una pellicola protettiva preapplicata sul display ed una cover in silicone trasparente, che al tatto si presenta molto robusta, pur non inspessendo eccessivamente lo smartphone.
Design e costruzione
Le dimensioni dello smartphone sono 168.9 x 75.5 x 9.1mm, per un peso complessivo di 212g. Un bel mattoncino, non c’è dubbio, ma l’ergonomia è buona e dopo qualche giorno di utilizzo ci si fa l’abitudine.
La scocca posteriore presenta una finitura opaca molto gradevole alla vista ed un trattamento oleofobico sufficiente, che evita un accumulo eccessivo di impronte. Le fotocamere posteriori sono collocate all’interno di un modulo a forma circolare che sicuramente non passa inosservato.
Il bordi sono in alluminio; quello sinistro è totalmente spoglio, mentre sul lato destro troviamo il bilanciere del volume ed il tasto di accensione, colorato di rosso per una più facile distinguibilità. I tasti risultano molto solidi, fatto che rende estremamente difficile una pressione accidentale. Il bordo inferiore ospita un primo microfono, il carrellino porta SIM, che può contenere due Nano SIM o una Nano SIM e una NM Card Huawei, ed il primo altoparlante stereo, mentre su quello superiore troviamo il secondo speaker, il secondo microfono e un’utile porta IR.
A completare il quadro c’è la certificazione IP68. Complessivamente mi è sembrato di avere tra le mani un dispositivo solido, che restituisce una sensazione premium al tatto e che ho molto gradito esteticamente, anche se quest’ultimo parametro è estremamente soggettivo.
Display
Il display di Huawei Mate 40 Pro è un OLED di dimensioni piuttosto generose, pari a 6.76”, con risoluzione FHD+. Ciò che colpisce immediatamente sono i bordi, con un angolo di curvatura estremamente pronunciato, 88°, che ha permesso a Huawei di raggiungere un ottimo rapporto screen-to-body del 94.41%. Personalmente ho adorato questa soluzione, sia perché restituisce uno smartphone praticamente privo di cornici, sia perché una curvatura così significativa paradossalmente mi ha reso più facile utilizzare le gesture a schermo intero con la cover. Per dovere di cronaca è comunque possibile nascondere i bordi attivando l’apposita opzione presente nel menu display.
La frequenza di aggiornamento è di 90Hz, mentre quella di campionamento è di 240Hz, con supporto ad HDR10+. I colori mi sono piaciuti molto: giusta saturazione, ottimi neri e bianchi senza particolari sbavature, con la possibilità di regolare a nostro piacimento la temperatura dei colori nel menu impostazioni. Peccato per i leggeri aloni neri che spuntano inevitabilmente in prossimità dei bordi quando si visualizzano schermate prevalentemente bianche, ma è lo scotto da pagare quando si opta per un pannello frontale curvo.
Il lettore di impronte digitali si trova sotto il display e svolge il suo dovere alla grande: è davvero molto preciso e i tempi di sblocco sono minimi, quasi paragonabili ad un lettore fisico. Anche lo sblocco con il volto 3D è ottimo, molto rapido e preciso; peccato non poterlo utilizzare anche quando si indossa la mascherina.
Hardware e prestazioni
A bordo troviamo il SoC proprietario Kirin 9000, affiancato da 8GB di RAM LPDDR4X e 256GB di memoria interna UFS 3.1. L’utilizzo quotidiano è impeccabile: le app si aprono rapidamente e vengono tenute in memoria molto a lungo; anche con un uso intenso non ho registrato particolari surriscaldamenti, mentre non ho quasi mai registrato lag o incertezze, anche tenendo aperti più applicativi contemporaneamente. Il gaming è molto piacevole e le temperature rimangono sotto controllo anche durante sessioni prolungate. COD Mobile viene riprodotto anche a dettagli molto alti senza incertezze, pur dovendo rinunciare al massimo frame rate disponibile.
La ricezione è buona, così come l’audio in chiamata e il microfono. Gli altoparlanti mi hanno davvero convinto: il suono è molto buono, pulito e ricco, senza incertezze. Presenti NFC, supporto alla rete 5G e Bluettoth 5.2, oltre alla porta IR che permette di controllare con facilità dispositivi come TV e condizionatori.
Software
Su Huawei Mate 40 Pro troviamo la EMUI 11, basata su Android 10 e priva dei servizi Google, sostituiti dagli Huawei Mobile Services e su quest’ultimo aspetto credo sia doveroso spendere qualche parola.
Huawei sta investendo tantissimo non per “mettere una toppa” all’assenza dei Google Play Services, ma sta puntando a realizzare il proprio ecosistema, composto da moltissime applicazioni che non fanno rimpiangere le rispettive controparti made in Mountain View.
Petal Maps, ad esempio, mi ha convinto: l’ho trovato chiaro nelle indicazioni, rapido ad agganciare la posizione e anche l’interfaccia grafica mi è piaciuta; Documenti può essere una buona alternativa alla suite di Google per creare presentazioni, fogli di calcolo o documenti di testo, che possono essere archiviati facilmente su Huawei Drive (che però offre solamente 5GB gratuiti contro i 15 di BigG). Petal Search è una buona alternativa Google Search, anche se non ho avuto modo di utilizzarla molto, più che altro perché sono abituato a fare ricerche tramite il browser.
Un po’ acerba Celia, l’assistente vocale di Huawei. È disponibile in lingua italiana e vi si può ricorrere per fare chiamate, aprire applicazioni ed avere risposte a semplici domande, mentre immagino ci vorrà ancora un po’ per avere interazioni più complesse.
Una cosa che invece non mi è piaciuta sono i suggerimenti: non appena avviato il telefono troviamo sulla home diverse cartelle contenenti icone di applicazioni consigliate da scaricare, ma anche Petal Search ed il browser non mancano di qualche collegamento a siti partner o ad app del produttore.
Rispetto alla scorsa primavera, quando ho provato Huawei P40 Lite, il software è migliorato moltissimo e sono arrivate le principali app di delivery, diverse app bancarie come Ubi banca, Hype, Mediolanum, FINECO ed Helbiz, ma anche Sky Go, Infinity e DAZN. Inoltre è possibile segnalare all’azienda le applicazioni che si vorrebbero avere a disposizione su AppGallery.
In sintesi, l’aspetto più gravoso potrebbe essere la migrazione dei propri dati, ad esempio del backup di Whatsapp (che va fatto spostando la relativa cartella dal vecchio telefono, non potendoci appoggiare a Google Drive) e dei documenti archiviati su Google Drive. Per il resto devo dire di essermi trovato bene, e di aver avuto un’esperienza d’uso priva di particolari compromessi.
Per il resto abbiamo davanti un software stabile e con funzioni utili come benessere digitale e la possibilità di clonare applicazioni come Facebook e Whatsapp.
Fotocamera
Il comparto fotografico di Mate 40 Pro è dotato di tre sensori targati LEICA: una camera Ultra Vision da 50MP (f/1.9), una lente grandangolare da 20MP (f/1.8) e un teleobiettivo da 12MP (f/3.4).
Frontalmente, invece, troviamo un sensore Ultra Vision grandangolare da 12MP (f/2.4) ed un sensore di profondità per lo sblocco 3D con il volto.
Gli scatti in buone condizioni di luminosità sono davvero belli e ricchissimi di dettagli, con colori fedeli e ben bilanciati. Lo zoom è fantastico, riuscendo a immortalare soggetti anche molto lontani dal fotografo e la lente grandangolare permette di catturare scene molto ampie.
Per darvi un’idea, l’insegna che vedete inquadrata si trovava a circa 500 metri dalla finestra da cui ho scattato la foto, mentre la cupola di San Pietro… a circa 6Km.
Anche al chiuso non si perdono dettagli e otteniamo scatti realistici e ben bilanciati.
La modalità notte, che richiede di tenere il dispositivo fermo per circa 6 secondi dopo lo scatto per potersi esprimere al meglio, schiarisce quasi a giorno le scene, senza per questo cedere al rumore o litigare con le luci artificiali.
Anche la modalità ritratto è da promuovere a pieni voti: lo scontornamento è sempre molto preciso, sia utilizzando la fotocamera frontale che quella posteriore.
Inappuntabili anche le macro, con il soggetto che viene immediatamente rilevato e immortalato con una quantità (e qualità) di dettagli sorprendente.
Tra le funzioni abbiamo slow motion, panoramica, monocromatico, lenti AR, HDR, time lapse, adesivi e doppia visuale, per scattare in contemporanea una foto sia al fotografo che al soggetto. I video possono essere registrati fino a 60 fps in 4K.
Insomma, la collaborazione con LEICA ha nuovamente dato i suoi frutti e mi sento di promuovere a pieni voti il comparto fotografico di questo Mate 40 Pro.
Autonomia
La batteria del dispositivo è da 4400mAh, con supporto alla ricarica rapida cablata a 66W e a quella wireless a 50W. Presenti la smart charge, che impara dalle nostra abitudini per rallentare la ricarica durante la notte in modo da far arrivare la batteria al 100% poco prima del nostro risveglio, e l’opzione per caricare la batteria appena sotto la sua potenza di picco, in modo da prolungarne la vita.
Non mancano il supporto alla ricarica wireless inversa e la possibilità di scegliere tra uno scenario più conservativo per la batteria ed uno ad alte prestazioni.
Con una carica completa sono sempre riuscito ad arrivare a sera con tranquillità, anche con utilizzo intenso, con luminosità oltre il 50%, almeno un’ora di gaming e frequenti chiamate sia su rete telefonica che tramite Whatsapp.
Conclusioni
Huawei Mate 40 Pro è un ottimo telefono. È davvero difficile trovare dei punti deboli: volendo essere molto puntigliosi potrei criticare l’assenza di un display a 120Hz, oramai diffuso anche su smartphone di fascia più bassa, e i tanti “suggerimenti” di applicazioni, comunque non eccessivamente invadenti.
Per il resto abbiamo davanti un dispositivo che offre prestazioni eccellenti, una buona autonomia ed un ottimo comparto fotografico. Credo sia la scelta giusta sia per chi vuole un camera phone sia per chi vuole un dispositivo scattante e ricco di sensori e funzionalità.
Dell’assenza dei servizi Google ho già parlato: l’ecosistema di Huawei è molto giovane ma rappresenta già una valida alternativa e ha già dimostrato di poter migliorare esponenzialmente in poco tempo. Non scartatelo a priori, perchè potrebbe darvi molte soddisfazioni. Il prezzo di listino è 1249€; non stupiscono le quattro cifre, visto che stiamo parlando di un prodotto di fascia Premium, i cui concorrenti sono dispositivi a loro volta venduti intorno ai 1000€. Un leggero taglio o la riproposizione del bundle con in omaggio le Huawei FreeBuds Pro (vendute a 179€ di listino) potrebbero sicuramente renderlo ancora più appetibile.