Dennis Woodside parla degli smartphone e delle prospettive future, pungendo Apple e Samsung

14 Dicembre 201361 commenti

Quello appena trascorso è stato certamente un anno di rilancio per Motorola, che ha visto arrivare i primi frutti della partnership con Google e che è tornata sul mercato, anche europeo, con modelli e servizi che hanno suscitato l'interesse del pubblico. Il CEO Dennis Woodside fa il punto della situazione e parla delle prospettive future dell'azienda e del mercato in generale.

Interpellato da The Associated Press, Woodside ha parlato a tutto campo: la partenza riserva subito fuochi d’artificio, visto che propone un brevissimo confronto tra Moto G e iPhone:

D: Molte persone conoscono Motorola per i primi cellulari e la linea Razr. Oggi, come descriverebbe Motorola?

 

R: Il nostro prodotto non è necessariamente l’hardware, ma il Web mobile. Il nostro compito è di garantire l’accesso si servizi mobili a centinaia di milioni, se non a miliardi, di persone.

Con Moto G, si comincia a vedere la nostra strategia. Si può avere un prodotto che nelle specifiche tiene testa a un iPhone a un quarto del prezzo.

Come in altre occasioni, il CEO si è sforzato di ribadire che Google e Motorola sono due realtà distinte, che operano separatamente, anche se avere le spalle finanziariamente coperte da Big G significa, per Motorola, poter pensare sul lungo periodo, cosa che non tutti possono permettersi.

D: In che punto finisce Google e inizia Motorola?

 

R: Sebbene Google sia il nostro azionista di maggioranza, Motorola opera in piena indipendenza. Le nostre tecnologie sono separate, e questo impone costi per noi. Ci piacerebbe sfruttare i data center e gli strumenti di Google, ma Android è una piattaforma a disposizione di tutti i costruttori, e se avessimo una simile possibilità, quest’indipendenza verrebbe violata. Riceviamo il codice delle nuove versioni Android nello stesso momento di tutti gli altri.

Dal rapporto con Google il confronto si sposta poi alle (pre)visioni riguardanti il mercato smartphone. Woodside profetizza un gran ritorno della plastica, anche oltre metallo o altri materiali di pregio, per restituire solidità, ponendo inoltre grande enfasi su comandi vocali e mostrando interesse per i dispositivi “wearables”:

D: Quali segnali riscontrate riguardo alle caratteristiche che l’utenza desidera dai propri smartphone?

 

R: Gli smartphone si rompono, poichè sono fatti di vetro. Si tratta di qualcosa che cambierà nei prossimi 24 mesi,  la plastica sarà maggiormente presente

L’utente parlerà con il device, chiedendogli di svolgere compiti, e il device risponderà ed eseguirà esattamente quanto richiesto.

I device indossabili sono ovviamente un’area interessante.

In chiusura d’intervista Woodside ha parlato della concorrenza e della linea che Motorola seguirà:

D: Chi indicherebbe come vostro principale competitor?

 

R: Apple e Samsung. Hanno mostrato, specialmente Samsung, che il marketing può davvero creare un prodotto e un fenomeno. Non riusciremo mai ad avere il denaro di cui dispongono loro per il marketing dei nostri prodotti.

Per questo, dobbiamo proporre prodotti che si differenzino, cosa che avete cominciato a vedere con Moto G.

Dopo la stoccata iniziale ad Apple, ecco dunque l’affondo su Samsung, ammirata più per gli sforzi economici che la casa coreana è in grado di mettere in campo che per la qualità dei propri prodotti.

Motorola è in gioco e sembra non aver paura di nessuno: riuscirà a risalire la china e a ritagliarsi spazio con la sua filosofia?

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