Vivo Xshot: la recensione di Androidiani.com

8 Luglio 201457 commenti

E' dal 7 maggio, data della presentazione ufficiale, che abbiamo rincorso il Vivo Xshot per tutta la Cina. Il primo lotto è finito in una manciata di secondi facendoci capire come la ricerca sarebbe stata difficoltosa. La nostra passione ha contagiato anche il rivenditore topresellerstore.it che ha facilitato, grazie ai suoi contatti, il nostro acquisto in Cina. Dopo avervi presentato il primo unboxing europeo del terminale oggi vi proponiamo la recensione completa.

Dal punto di vista delle caratteristiche hardware questo Xshot si pone attualmente al top con la seguente configurazione:

  • Display LCD da 5.2 pollici Full-HD di tipo IPS;
  • SoC Qualcomm Snapdragon 801- 8974AC – da 2.5 GHz (versione “flagship”); Qualcomm Snapdragon 800 – 8974AA – da 2.3 GHz (versione “elite”);
  • 3 GB di memoria RAM (“flagship”); 2 GB di memoria RAM (“elite”);
  • 32 GB di memoria interna (“flagship”); 16 GB di memoria (“elite”) – entrambi i modelli supportano l’espansione microSD fino a 128 GB;
  • Batteria da 2600 mAh;
  • Rete 2g: GSM 850/900/1800/1900MHz
  • Rete 3g: WCDMA 850/900/1900/2100MHz
  • Rete LTE: 1800/2600MHz
  • Chip audio: CS4398 + MAX97220 + TLV320ADC
  • Auricolari: XE600i
  • Dimensioni: 146,45 × 73,3 × 7,99 millimetri
  • Peso: 148g
  • Sistema Operativo: FunTouch su base Android 4.3
  • Note: Il telefono non supporta NFC

La nostra versione è quella flagship come è evidente dalle seguenti immagini

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Unboxing

L’Xshot arriva in una scatola di cartone con all’interno una confezione, tutta bianca dallo stile minimalista, con al centro il logo Xshot.

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Aprendo il coperchio della scatola, troviamo sulla destra il cellulare e sulla sinistra gli auricolari, di buona fattura, il caricabatteria da 2A e il cavo usb.

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Nella nostra confezione ha trovato spazio anche un nuovo oggetto, chiamato calling, che ci è stato regalato dal fornitore cinese e che crediamo non faccia parte della confezione standard.

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In commercio, c’è anche la colorazione blu.

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Form factor

Nella parte frontale troviamo la fotocamera da 8 Megapixel con apertura F2.4 e i sensori di luminosità e prossimità.

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La fotocamera anteriore è dotata di flash LED, funzioni “Beauty” e possibilità di eseguire lo scatto con dei comandi vocali.
Nella parte inferiore troviamo, invece, i tre tasti menu’ a sfioramento che non sono retroilluminati.

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Proseguendo troviamo l’ingresso per il cavo micro USB 2.0 ed il microfono.

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La parte posteriore della scocca ha un disegno leggermente bombato che rende il cellulare confortevole da tenere in mano.
2014-06-17 20.07.09Nella foto è visibile la fotocamera da 13 MP con doppio LED flash (ambrato e verde), sensore Sony IMX214, OIS (stabilizzatore ottico di immagine), e apertura F/1.8.

La fotocamera sporge leggermente dalla scocca e crediamo che i designer della Vivo abbiamo voluto farlo proprio per evidenziare la principale ragione d’acquisto di questo terminale.

Sul lato sinistro troviamo il foro per la spilla per estrarre il carrellino contenente sia la MicroSIM sia l’espansione microSD (fino a 128 GB). Intelligentemente in Vivo hanno riempito il carrello con due finte sagome in plastica ed il nostro consiglio è quello di utilizzare la sagoma della microSd qualora vogliate utilizzare il cellulare senza la memoria aggiuntiva poichè, solo operando in questo modo, si ha un facile e sicuro inserimento del carrello nel suo slot.

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Nel lato destro troviamo il bilanciere del volume, il tasto di spegnimento/accensione e quello dedicato alla fotocamera. I tasti sono molto ravvicinati e, all’inizio, potranno risultare un po’ scomodi per chi ha le mani grandi.

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Analizzando più da vicino il tasto per la fotocamera notiamo come sia differente da quello circolare della pre-produzione presentandosi, invece, della stessa forma e dimensione di quello di accensione/spegnimento.

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Completa la nostra veloce presentazione dell’hardware di questo terminale l’analisi della parte alta dove troviamo il jack per le cuffie da 3,5 mm ed un altro microfono per la riduzione del rumore.

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Nella confezione troviamo anche una cover trasparente per la protezione del terminale. L’effetto estetico è buono come si vede da queste immagini.

Display

 Il display sui telefoni Vivo è sempre stato croce e delizia poiché BBK (l’azienda che produce Vivo, Oppo e OPO) si serve di differenti fornitori di display: Au Opticals, JDI, Sharp (a volte anche nello stesso terminale).

Ma quando ho visto questo schermo ho avuto un déjà vu. Questo schermo l’avevo già visto su uno dei miei terminali preferiti del 2013: LG G2!.

A quel punto ho deciso di effettuare i primi test sul pannello per comprendere se la sensazione veniva confortata dalla prova dei fatti ed ora posso scrivere con certezza che il pannello è quello dell’Lg G2.

In Vivo, hanno deciso, però, di tarare diversamente il pannello del G2 (che aveva una temperatura colore tendente al giallo).

Qui la prova fatta, con il colorimetro, su una palette di 30 colori. E’ evidente come i colori verdi siano fuori scala e come i grigi siano molto carichi e con una dominanza di blu. palette_colori

 Analizzando le tre immagini successive possiamo notare che:

  •  il gamma medio sia più alto del solito frutto della volontà di contrastare molto le immagini.
  • La temperatura colore superi i 7000k facendo percepire bianchi tendenti al blu.
  • E’ buona, invece, la luminanza.
  • Il deltaE medio pari a 5,8 esprima un amalgama più che sufficiente raggiunto trai diversi colori (anche se alcuni sono vistosamente fuori scala).

Il grafico Cie è quasi simile a quello del G2 e, per entrambi, il verde è fuori scala. Lo spazio colore è il 102% di quello SRGB.

Buona la visibilità alla luce diretta del sole anche se lo schermo è abbastanza riflettente.

Luminosità massima in nits Luminosità minima in nits Rapporto di contrasto Temperatura colore DeltaE
Vivo Xshot 452
(Buono)
8
(Buono)
1:1338
(Eccellente)
7109
(Scarso)
5.82
(Medio)

In conclusione abbiamo provato a ritarare lo schermo del Vivo Xshot e questa è la differenza tra prima e dopo. Come è visibile dopo la taratura il blu ed il verde sono meno “carichi”. La taratura è avvenuta ricalibrando in maniera automatico lo schermo con il software Xrite.

Batteria

Al momento della presentazione, la batteria da 2600 mAh era uno degli elementi che mi aveva fatto storcere il naso, ma, con l’uso quotidiano, mi sono dovuto ricredere: vi porterà tranquillamente fino a sera! Vivo ha lavorato molto sull’ottimizzazione del consumo in alcuni ambiti (es. navigazione web) e sui wakelock.

Il tempo di ricarica complessivo è pari a 118 minuti.

 

 Ore d’uso continuo prima di scaricare completamente la batteria Ore Minuti
Chiamate 17 13
Navigazione 7 55
Video 10 10
Musica 11 15
Stand By 59 32

 

battery-test-xshot

Vi ricordiamo, infine, che il consumo batteria è soggettivo e dipendente da molteplici fattori e che la nostra metodologia di testing (spiegata qui) deve intendersi come tendenza e termine di paragone per gli altri cellulari che recensiremo nelle medesime condizioni e con i medesimi software installati. Inoltre, nella nostra prova, non abbiamo attivato l’opzione power saving presente sul terminale e che porta un beneficio nella durata quantificabile in un + 10%.

Parte telefonica e messaggistica

La ricezione telefonica del Vivo Xshot è buona. Nelle nostre prove la ricezione si è avvicinata a quella dei blackberry. L’unico appunto possibile in questo comparto è che i continui aggiornamenti software (anche 2 a settimana) hanno cambiato sovente la taratura della baseband rendendo difficoltose le nostre prove e comparazioni. Con gli ultimi aggiornamenti. in zone di scarso segnale con operatore H3g il terminale tende ad andare in roaming. Con gli altri operatori telefonici la ricezione, invece, è stata sempre eccellente.

Le antenne sono posizionate, in maniera intelligente nella parte alta sui bordi esterni, per evitare l’effetto mano.

antenne_shot

L’audio in chiamata in capsula auricolare è forte tanto da non poter quasi mai esser tenuto al massimo.

Volume in capsula Vivo XShot HTC One M8 XPlay 3S iPhone 5S Lumia 1520
Livello di uscita in dB -11,99 -11,7 -14,99 -14,01 -9,99

La tonalità audio scelta in Vivo è buona ed i nostri interlocutori, di riferimento, dichiarano di sentirci da telefono fisso. I microfoni per la riduzione del rumore si comportano molto bene. L’audio dello speaker in vivavoce è molto buono, ma non è tra i più alti che abbiamo mai testato.

In questa tabella presentiamo il test della pressione sonora dell’altoparlante.

Test degli speaker Voce, Db Musica, Db Suoneria, Db Giudizio
Sony Xperia Z1 (xLOUD) 65,05 62,02 65,08 Sotto la media
LG G2 65,07 62,02 66,02 Medio
LG G Pro 2 66,07 64,09 75,07 Medio
Sony Xperia Z2 66.7 64.6 75,07 Medio
Apple iPhone 5s 68,07 66,03 69,02 Medio
HTC One (M8) 65,08 64,07 75,07 Medio
Samsung Galaxy S5 66,09 66,06 75,07 Buono
HTC One 69,03 66,06 75,09 Buono
Nokia Lumia 1020 69,08 66,06 72,05 Buono
Samsung Galaxy Note 3 70,05 66,06 78 Buono
Samsung Galaxy S4 70,06 66,02 77,03 Buono
Oppo Find 7a 71,03 72,05 75,07 Molto buono
Vivo Xshot 73,26 72,13 75,16 Molto Buono
Vivo Xplay 3s 93,5 98,5 101,5 Eccellente

Il software di gestione della messaggistica e della rubrica è curato. Ha tantissime opzioni tra cui anche quelle dell’invio di sms programmati. L’attenzione alla privacy è estrema in tutto il S.O. e nelle applicazioni telefoniche c’è sempre l’integrazione di svariate opzioni “don’t disturb” .

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Connettività e navigazione web

Per connettersi alle reti wifi i protocolli supportati sono a/b/g/n/ (non c’è il protocollo ac) solo sulla banda 2.4 Ghz. Buona la ricezione WiFi con segnale stabile e potente anche se ci si allontana di alcuni metri dal router e buona la velocità di trasferimento in rete. Anche in questo comparto in Vivo stanno lavorando poiché tra i diversi aggiornamenti la stabilità del segnale wifi è passata da mediocre a buona.

Consiglio vivamente, però, di cambiare i parametri di connessione mediante questi piccoli codici da digitare con il dialer:

  • *#*#9955#*#*  –>per scegliere le bande e le loro frequenze di lavoro
  • *#*#2288#*#* –> per aggiungere lo switch 2g/3g

Come già scritto, pieno supporto al DLNA (sia dal lato client sia server, per immagini, video e musica) e Bluetooth 4.0 con A2DP con accoppiamento perfetto con altri dispositivi e con stabile trasmissione dei file. Segnalo, inoltre, la presenza della app  Xender (già vista sullo smartphone Gionee Elife E7) per il trasferimento veloce dei file anche senza connessioni attive a 4MB/s.

Buono il GPS che ha l’A-GPS con EPO: il fix è pressoché istantaneo e la precisione è molto buona. Nell’immagine che riportiamo il fix è stato effettuato al chiuso. Non è presente l’NFC.

Migliorato il browser rispetto a quello montato sul Xplay 3s. Sono stati, infatti, eliminati quasi del tutto i lag ed è stata aggiunta un’opzione che segnala la navigazione su siti web non sicuri.

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Multimedialità

Questo comparto, come in tutti gli smartphone Vivo, è particolarmente curato.

Lettore audio

iMusic, è l’applicazione di gestione dei file audio ed è realizzata in maniera completa e con una grafica semplice, ma accattivante. All’apertura della stessa troviamo la suddivisione delle tracce audio per:

  • Brano;
  • Artista;
  • Album;
  • Cartella;
  • Scaricati.

In alternativa, possiamo selezionare o creare delle playlist per le nostre esigenze/preferenze. Per i più pigri, il sistema ne genera di automatiche utilizzando come parametri i brani aggiunti o riprodotti di recente o quelli ascoltati più di frequente.

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Tra le varie opzioni presenti nel lettore interessante quella chiamata  “My Scene Music” che consente di ascoltare delle raccolte musicali classificate in base al proprio stato d’animo o per determinate attività da svolgere (ad esempio un’attività sportiva). Questa applicazione, molto curata graficamente, è logicamente collegata con quella “FIND music“, ovvero la ricerca direttamente online, sul server busicale Baidu, di brani musicali suddivisi per categorie. La ricerca può esser effettuata per brano, artista o album ed è dotata di un Music Radar, una sorta di Soundhound o Shazam di Vivo, che consente anche un rapido riconoscimento dei brani ascoltati.

In “Now Playing” troviamo, infine, le opzioni per il brano in riproduzione con la possibilità di visualizzare l’immagine di copertina e il testo Karaoke.

Rispetto al Vivo Xplay 3s manca l’opzione SRS.

 Per il miglioramento dell’audio con auricolari inseriti c’è, invece, l’equalizzatore BBE.

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Il software di gestione ci ricorda da vicino, quello per IOS, BBE SonicMax Pro (da qualche giorno disponibile anche per Android). A nostro avviso, è chiaro come la BBE abbia consentito alla Vivo di usare i propri sorgenti e di personalizzarli con la grafica scelta dalla Funtouch.

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Fotocamera e Videocamera

Per quanto riguarda il comparto fotografico il Vivo Xshot è dotato di un sensore posteriore da 13 mega-pixel Sony IMX214, con OIS (stabilizzatore ottico di immagine), doppio flash LED (ambrato e verde), apertura F/1.8.

La fotocamera anteriore, invece, è da 8 mega-pixelgrandangolo da 84°, f/2.0. Anche questa fotocamera è dotata di flash LED, funzioni “Beauty” e possibilità di eseguire lo scatto con i comandi vocali.

Analizzando nel dettaglio le funzioni della fotocamera posteriore, quattro sono i suoi punti di forza:

  • sensore Sony Imx214 di nuova generazione;
  • doppio flash led;
  • velocità di scatto;
  • stabilizzatore ottico dell’immagine

Il sensore Sony Imx214  è la seconda generazione del Sony Exmor RS e supporta scatti fino a 13 milioni di pixel, 30 fotogrammi al secondo e high dynamic partizione range (SME-HDR) con 6 lenti, una in più rispetto al modello reference.

fotocamera

 Il doppio LED, posizionato sul retro della scocca, è un flash presente, ad oggi, solo su Iphone 5s, HTC One M8, Oneplus One. Il suo scopo è quello di fornire contemporaneamente sia luce calda sia quella fredda così da creare una  “mappa dinamica dei toni locali” (Apple la chiama “dynamic local tone map”) con tutte le informazioni necessarie alla correzione dei colori, che diventano, così, più fedeli.

Per la velocità dello scatto, in Vivo, hanno lavorato sul lato hardware con tasto dedicato che con una doppia pressione, effettuata a schermo spento, scatta 5 foto in rapida successione con autofocus e suggerimento dello scatto migliore. Le 5 foto presentano valori differenti di ISO e, ovviamente, di tempi di esposizione.

Lo OIS (stabilizzatore ottico) di Xshot funziona davvero bene e mi ricorda, per modalità di funzionamento, quello di LG (soprattutto nella versione OIS+ presente in LG G pro 2).

 Ottima la UI dell’applicazione fotocamera realizzata dalla famosa casa americana Arcsoft con tantissime opzioni e, sopratutto, con un’applicazione galleria ben realizzata e che consente di creare un album fotografico virtuale con delle simpatiche animazioni.

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 La Arcsoft ha ottimizzato per Vivo alcuni algoritmi software tra cui:

  • algoritmo bokeh;
  • modalità bambino;
  • notte intelligente;
  • modalità sport

Cos’è il bokeh? Molti di voi lo sapranno già, ma per i neofiti, possiamo dire che bokeh è un termine fotografico derivante dal giapponese Boke (Sfocatura“) e definirlo, in generale, come la resa delle aree fuori fuoco di una immagine. Aree che si sceglie di sfocare di proposito, in modo da esaltare il soggetto a fuoco e dare all’immagine un’atmosfera particolare (guardate la foto della moto nella galleria immagini).

 Con la modalità bambino è possibile associare un particolare suono (ad. esempio quello di un cane o mucca) per far sorridere i bambini e per catturarne le espressioni più curiose o i loro sorrisi. Le voci sono tutte ben realizzate tranne quella del gatto che trovo alquanto ridicola.

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Infine, molto interessante è la funzione “Photo +” di Vivo. Questo è un tipo di scanner di codici a barre, che non scansiona codici a barre, ma scansiona immagini. Se si scatta una foto, si può registrare un video su di esso. Se qualcuno con un Vivo Xshot (ma anche con Vivo Xplay 3S) scansiona la foto fatta vedrà il video che abbiamo incorporato nella foto. Questa funzione non è molto utile per noi italiani, ma lo è evidentemente in Cina dove i cellulari Vivo sono molto diffusi.

Vi lascio alle foto, fatte dall’amico Alex che ringrazio per l’aiuto, che mostrano indubbiamente come queste terminale sia attualmente il “re della fotografia” nel mondo android. Gli scatti notturni, in particolare, colpiscono per il basso rumore e per i dettagli catturati dal sensore.

Qui potete scaricare le foto a risoluzione originale.

Le caratteristiche della videocamera sono:

  • riprese a risoluzione 3840×2160 (c.d.4K) con 30FPS
  • riprese a 1080p 60FPS
  • messa a fuoco selettiva e blocco AE
  • riprese a 120 fps ed in slow motion

  I video girati appaiono generalmente superiori a quelli dei principali top gamma Android esenti da problemi che dovremmo segnalarvi.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=rCEM97f_9nw

httpvh://www.youtube.com/watch?v=rWhC_yvPKzU

Molto buono il software di post produzione video chiamato Smart Video. Vi consentirà di effettuare dei divertenti montaggi dei vostri momenti più belli con molteplici possibilità di personalizzazione.

Audio

Dal punto di vista dell’hardware, lo smartphone monta il DAC CS4398 con supporto 24-bit a 192 kHz (usato in apparecchi del calibro del Marantz CD6003) in accoppiata con l’amplificatore MAX97220 ed il convertitore audio da analogico a digitale (TLV320ADC) della Texas Instruments. Indubbiamente questa è un’ottima configurazione per un cellulare, ma un gradino inferiore a quella dell’Xplay 3s.

Abbiamo sottoposto l’Xshot al nostro test audio. I risultati sono eccellenti e possono dare a questo terminale il bollino di smartphone hifi. L’audio, comunque, non è tra i più puliti che abbiamo visto nelle nostre prove. Solo attivando l’opzione hifi abbiamo un miglioramento nel rumore e diafonia stereo che lo porta ai vertici tra i top di gamma.

In basso la schermata di riepilogo del software Rmaa che usiamo per il test.

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In questo comparto, c’è ancora ampio margine di miglioramento e per dimostrarlo ho aggiunto qualche nuovo codec al volo per una modifica audio (scaricabile da qui) che dimostra come gli ingegneri Vivo possano ancora far tanto.

Interfaccia utente

L’interfaccia utente che accompagna gli ultimi Vivo prodotti si chiama Funtouch OS e la versione installata sull’Xshot è la 1.2 (nel momento in cui scriviamo la recensione è la release 1.11.5). Il S.O. è chiaramente ispirato, in molte sue parti, all’iOS 7 di Apple. Lo si nota soprattutto nella scelta dell’interfaccia flat,  nell’uso dei colori e nel launcher, ma è interessante come in Vivo la fonte originaria di ispirazione sia stata ibridata con le feature presenti nelle interfacce utente di Lg, Samsung, Xiaomi e Oppo aggiungendovi multitasking, finestre floating, gesture e swipetap to wake, ecc.. L’ibrido che ne viene fuori è un sistema operativo che ho subito amato ed è uno dei più gradevoli e completi presentati negli ultimi anni.

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Nel launcher è assente l’App Drawer, chiaro condizionamento dell’IOS, pertanto tutte le app vanno a posizionarsi automaticamente sulle varie homescreen. E’ possibile installare launcher alternativi, ma, ovviamente, sacrificando buona parte della grafica della Funtouch OS e perdendo la possibilità di utilizzare i widget del launcher proprietario. Quest’ultimo consente, però, così come i launcher della Miui e della Emotion UI, di cambiare la grafica mediante numerosi temi scaricabili dal market di aggiungere widget, cambiare gli effetti di transizione.

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Molto bella la possibilità di utilizzare delle “scene” che consentono una fusione tra la lockscreen ed il launcher.

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Tra le varie applicazioni proprietarie della Funtouch un posto di rilevo merita l’iManager, applicazione AIO, che contiene un task manager, un ottimizzatore di memoria, un software di analisi di prestazioni di rete, un antivirus, un software per la privacy dei propri messaggi, foto e video ed, infine, un ottimizzatore della durata della batteria.

Quest’applicazione è davvero completissima e ben fatta. Una volta utilizzata ci si chiederà perché non sia replicata o di serie nel sistema Android o ripresa da brand più blasonati.

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Rispetto al Vivo Xplay 3s non abbiamo condiviso l’eliminazione dell’opzione timeline nel desktop che trovavamo molto comoda.

In conclusione, la Funtouch OS è una personalizzazione android davvero ben realizzata e completa esente da lag e già pensata per un mercato internazionale, forse con un solo importante e grande limite: l’assenza della lingua italiana!. Inoltre, possono risultare fastidiose alcune applicazioni destinate al mercato asiatico e non utilizzabili in Italia (come Baidu Maps, QQ, Sina Weibo).

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Tuttavia, la maggior parte delle varie funzionalità sono, comunque, molto chiare e comprensibili anche in inglese. Rispetto ad altri terminali cinesi, l’inglese utilizzato è di discreto livello, gli errori di battitura quasi inesistenti e pochissime le stringhe ancora lasciate in cinese (per lo più attinenti a festività cinesi).

Benchmark delle prestazioni

Abbiamo sottoposto il Vivo Xshot ai seguenti test:

  • Antutu Bechmark X.
  • Antutu Benchmark.
  • Quadrant professional.
  • Sunspider.
  • Mozilla Kraken.
  • Basemark X 1.0..
  • Gfxbench.
  • 3dMark.

Preliminarmente abbiamo portato il gestore dei core del terminale dalla posizione “bilanciata” a quella “performance”. Le differenze tra le due configurazioni sono evidenti in queste immagini.

bilanciato performance

Abbiamo, poi, sottoposto il Vivo ad appositi test studiati per verificarne la stabilità e stressare il processore. Sotto stess il terminale raggiunge i 40°.

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La temperatura rilevata tramite un termometro laser è pressoché la medesima rilevata nel test.

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In generale, nei benchmark, il Vivo Xshot è risultato velocissimo risultando quasi sempre primo nei vari test a cui è stato sottoposto.

 

Conclusioni

Vivo Xshot è sicuramente uno smartphone nato attorno ad un’idea: avere la migliore fotocamera nel mondo android.! Posso dire dopo due settimane di test che Vivo ha centrato l’obiettivo. Il resto, per una casa come BBK, è ordinaria amministrazione: audio, schermo, ricezione sono simili a quelle dei suoi fratelli minori Find 7 e Oneplus. Per me siamo di fronte ad uno dei terminali meglio ottimizzati del primo semestre del 2014 (almeno nella configurazione da noi testata). Il prezzo al quale lo si ottiene non è basso (500-530 euro), ma ci si porta a casa un terminale molto bello esteticamente e lontano dalle plastiche Samsung. Gli amanti del modding stiano lontani, però, da questo device poichè la comunità di sviluppo sostiene poco questo terminale: c’è solo una recovery in cinese (che ho compilato io ed è disponibile qui) che consente di flashare file zip non firmati e quasi nessuna rom non stock. La Vivo ci ha ufficialmente confermato che anche il solo root è da loro mal tollerato e, comunque, non favorito e per questa ed altre ragioni lo distribuisce con bootloader chiuso. Infine riteniamo che per dimensioni e linee estetiche questo terminali possa esser consigliato ad un pubblico femminile.

COSA CI E’ PIACIUTO

  • Fotocamera
  • Qualità costruttiva
  • Comparto audio
  • Comparto video
  • Funtouch OS
  • Ricezione
  • Politica degli aggiornamenti

COSA NON CI E’ PIACIUTO

  • Taratura dello dello schermo
  • Wifi solo 2.4 Ghz e assenza di NFC
  • Mancanza della lingua italiana
  • Mancanza degli infrarossi
  • Difficoltà nel modding

 Voto complessivo: 8,8

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