Come sappiamo, la pubblicità online è la principale fonte di guadagno per Google, specialmente in ambito mobile: non è casuale la recente la notizia che a Mountain View abbiano deciso di dare priorità nelle ricerche ai siti ottimizzati per dispositivi mobili (ne abbiamo parlato in questo post) ma gli operatori europei sembrano pronti a una clamorosa offensiva.
Amazon contro Google: sfida a colpi di pubblicità
Google dovrà far attenzione ai propri sostenitori. Se la scorsa settimana i rapporti con Samsung non sembravano molto sicuri, secondo gli analisti del Wall Street Journal, adesso anche Amazon potrebbe creare problemi al colosso di Mountain View. Non parliamo di Android e dei suoi dispositivi, bensì di pubblicità, il settore dal quale Google registra le maggiori entrate.
Google registra un nuovo brevetto per la pubblicità in chiamata
La scorsa settimana Google ha incrementato la propria sfilza di brevetti, riuscendo a registrare anche la tanto discussa pubblicità in chiamata, la quale riuscirebbe a far guadagnare agli inserzionisti, sostituendo il classico “beep” in attesa della risposta dell’interlocutore. In questi giorni il colosso di Mountain View ha registrato un nuovo brevetto riguardante sempre la pubblicità in chiamata, gestita in un modo alquanto invasivo, rispetto a quella proposta la scorsa settimana.
Google brevetta la pubblicità in chiamata
Nuova settimana e nuovo brevetto per il colosso Google. Dopo aver registrato brevetti per nuova modalità di unlock, una nuova gesture per la ricerca, una nuova modalità di geolocalizzazione tramite scatti fotografici ed il controllo tramite fotocamera, Google ha voluto registrare un nuovo brevetto riguardante la pubblicità ed i banner pubblicitari, i quali oggi sono le migliori fonti di guadagno. Stavolta la pubblicità non sarà inserita nel sistema, come già proposto da un operatore telefonico coreano, bensì sarà possibile inserirla al posto del classico “beep” in chiamata.