Stando ai dati del settore, il 18% delle vendite di orologi, provengono da Swatch, che quindi rappresenta un punto di riferimento per il mercato. Sicuramente l’arrivo di grandi produttori come Apple, Samsung, LG e Huawei, deve aver allarmato l’azienda svizzera, che ha deciso di correre ai ripari, adattandosi al nuovo mercato crescente.
Sono due, le tipologie di connessioni, che l’azienda progetta di introdurre nei propri device: La prima, era quasi scontato, è la tecnologia Bluetooth, che permetterà agli orologi di connettersi con i telefoni ed eventualmente sincronizzare dati e applicazioni. La seconda, invece, è la connessione NFC, che farà la sua comparsa su alcuni orologi, già dal prossimo maggio.
L’azienda ha già preso accordi con un colosso del mercato cinese, China UnionPay, per promuovere i pagamenti tramite NFC in quella zona, mentre, sembra possa essere in atto una sorta di accordo simile, anche con VISA. L’azienda ha comunque riferito, che saranno poi gli eventuali contribuenti che si adopereranno per sfruttare appieno le potenzialità dei suoi prodotti.
Whatever usage you want, you ask some creative people to create some apps and then our chip has different layers that you can program yourself – we give it to you.
Nick Hayek – capo del gruppo svizzero
hayek si dice fiducioso, grazie all’esperienza accumulata dall’azienda nel realizzare dispositivi dal consumo minimale, che la favoriscono rispetto a tutte quei produttori che a malapena raggiungono la giornata di autonomia ( a meno che non vi siate convertiti alla politica Apple delle 18 ore). Allo stesso modo, Swatch, si rende conto di non essere un’azienda “tech”, proprio per questo Nick specifica che non ha nessuna intenzione che lo spinga a scontrarsi con i produttori attuali.
We are not a consumer electronics company. […]
We are not going to transform and put the mobile phone on the wrist. Let the others do it. Samsung did it, Sony did it. Everybody does it.
L’ultimo watch che l’azienda ha messo in commercio, Swatch Touch Zero One, è destinato, in particolare, ai giocatori di beach volley, in quanto, oltre alle misurazioni tipiche a cui siamo abituati, può determinare anche il grado di forza applicato sulla palla. Quest’ultimo è alimentato da una classica batteria, e l’azienda assicura un’autonomia di alcuni mesi.
Certo è, che la minaccia derivante dai competitor del mercato è sempre presente, al punto che Elmar Mock, uno dei primi progettisti di Swatch, ha rivelato che, secondo lui, i piani alti dell’azienda stanno notevolmente sottostimando il pericolo proveniente dalla Silicon Vallley.
Voi cosa ne pensate? Ritenete che ci sia ancora posto per un’azienda come Swatch? il dominio del mercato da parte di quest’ultima è destinato a diminuire? fatecelo sapere nei commenti!