Asus Zenfone 2 ZE551ML: la recensione

5 Giugno 201589 commenti

Asus Zenfone 2 ZE551ML è un dispositivo dal costo non troppo proibitivo, ma che allo stesso tempo riesce a garantire performance di alto livello. Scopriamolo insieme in questa recensione.

Asus è un nome che è più facile associare ad un PC o a un laptop, più che a uno smartphone. In questo settore, infatti, l’azienda può ancora considerarsi agli esordi, e il lavoro svolto finora, seppur non di pessima fattura, non è mai stato capace di suscitare particolare attenzione.
La situazione è però certamente destinata a cambiare grazie al rilascio di Zenfone 2, un dispositivo molto interessante che crea il perfetto connubio tra prestazionicosto.

Grazie agli amici di Grossoshop che mi hanno gentilmente fornito il sample da recensire, oggi andremo a parlare proprio della variante più performante dello smartphone di Asus, ossia la ZE551ML, che si distingue dalle altre per la presenza di ben 4GB di RAM, 32GB di storage e SoC Intel Atom Z3580.

Devo però segnalare una cosa, la versione in mio possesso, seppur tecnicamente la premium con a bordo Intel Atom Z3580, al suo interno presenta invece il meno potente Intel Atom Z3560, che è un quad core a 64 bit con frequenza massima di 1.8GHz, invece che a 2.3GHz come il fratellone Z3580.
Non ci sono differenze sostanziali nell’utilizzo quotidiano tra i due SoC, anche se nei benchmark test (e solo lì) la differenza si fa sentire.
Prima di analizzare punto per punto Asus Zenfone 2, facciamo un breve rundown delle sue specifiche tecniche:

Display 5.5″ FHD 403 PPI
Dimensioni 152,5 x 77,2 x 10,9 mm
SoC Intel Atom Z3560
RAM 4GB
Storage 32GB, espandibili mediante SD
Connettività 4G LTE, Dual Sim (DSFA), WiFi, Bluetooth, NFC, GPS
Fotocamera 13MP posteriore, 5MP anteriore, Dual-LED Flash
Storage 32GB, espandibili mediante SD
Batteria 3000 mAh
OS Android Lollipop 5.0 con ZenUI

In Breve

La recensione è molto lunga, perciò qui troverete una sorta di riassunto, indirizzato per lo più a chi non ha molta voglia (o tempo) di leggere l’articolo nella sua interezza, ma che è comunque interessato a conoscere più a fondo il terminale in questione.

Zenfone 2 ZE551ML è un dispositivo che gode senza dubbio di un rapporto qualità/prezzo superlativo. Con poco più di 300€, si riesce a metter mano su uno smartphone che garantisce un’ottima esperienza d’uso, sempre molto fluida e scattante.

Il display da 5.5″ in risoluzione Full HD fornisce immagini molto nitide e dalla buona resa cromatica, e dispone inoltre di sufficiente luminosità per consentire una corretta visione anche in condizioni di forte luce solare. Peccato però che non si possa dire la stessa cosa nel contesto opposto: la luminosità minima è decisamente troppo elevata, rendendo quasi impossibile l’uso in ambienti interni molto bui, specialmente nella propria camera da letto durante la notte.

Le prestazioni, grazie ai 4GB di RAM e all’Intel Atom Z3560, sono sempre al top e non ci sono lag o esitazioni nello svolgimento delle diverse operazioni.

L’autonomia, nonostante i 3000 mAh, è solamente nella media consentendo all’incirca dalle tre e mezza alle quattro ore di schermo acceso, questo perché lo smartphone spreca molta energia durante lo stand-by, nell’utilizzo attivo invece non sono stati riscontrati problemi. Asus è già all’opera per fixare il bug.

La fotocamera non è certo delle migliori, specie negli ambienti poco illuminati, ma non è nemmeno da bocciare. Ancora una volta, un risultato nella media, che però può migliorare se si utilizza la modalità manuale, ma in questo caso gli scatti devono essere effettuati da mani esperte che sanno quali impostazioni utilizzare.

La ROM di Asus con interfaccia ZenUI, nonostante sia ricca di bloatware (rimovibili), presenta alcune features molto interessanti, ZenMotion tra tutte. Peccato sia solo aggiornata alla versione 5.0 di Android, ma le più recenti sono in dirittura d’arrivo.

Insomma, Asus Zenfone 2 ZE551ML mi ha veramente convinto a pieno e mi sento di consigliarlo a chiunque non abbia intenzione di spendere cifre importanti per uno smartphone. Personalmente, farei quel piccolo sforzo economico in più per avere la versione con 4GB di RAM perché, al contrario di quel che si possa dire o pensare, la memoria extra fa una grossa differenza.

 

Design

Di primo acchito il terminale appare molto elegante e ben curato, soprattutto per via  della sua back cover. Disponibile in diverse colorazioni, quella in mio possesso è grigia, probabilmente la più anonima del mucchio.

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La zona frontale del dispositivo presenta, inutile specificarlo, lo schermo da 5.5 pollici assieme al sensore di prossimità, di luminosità, l’obiettivo della fotocamera e il led di notifica. Quest’ultimo ha il grosso difetto di emanare una luce non sufficientemente intensa e con un brevissimo intervallo di accensione, e così raramente riuscirà nell’intento di catturare l’attenzione dell’utente.

Nella sezione inferiore sono presenti i tre tasti capacitivi, rispettivamente back, home recents, non retroilluminati. Sinceramente, non mi sento di considerare come un problema la mancata retroillumazione dei tasti, la disposizione è molto intuitiva e semplice da ricordare.

Le cornici nel complesso risultano poco spesse, anche se un maggiore sforzo da parte di Asus per renderle, anche solo leggermente, più sottili sarebbe stato certamente molto gradito.

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Qui troviamo la back cover rimovibile realizzata in plastica con effetto brushed metal, che fa assomigliare il tutto al metallo, risultando molto gradevole alla vista e piacevole al tatto. Essendo questa veramente molto liscia, è bene osservare particolare attenzione nell’uso di Zenfone 2, perché il rischio di scivolamento accidentale è piuttosto elevato.

Prendendo liberamente spunto da LG G2, anche Zenfone 2 presenta il bilanciere del volume nella propria zona posteriore, piuttosto che laterale. I due tasti che lo compongono sono molto comodi da raggiungere, e proprio per questo viene naturale chiedersi per quale motivo non sia stato aggiunto nel gruppo anche il tasto power. La qualità costruttiva non è però delle migliori, e i tasti, toccandoli, appaiono poco saldi.

Oltre a quanto detto, è presente l’obiettivo della fotocamera posteriore, il dual-LED flash e lo speaker, elementi che verranno ampiamente trattati successivamente nelle rispettive sezioni.

Come evidente dalle foto, lo smartphone presenta una forma bombata che facilità nettamente l’utilizzo in mano, ma rende scomodo quello effettuato su una superficie piana, poiché la pressione esercitata dalle dita sullo schermo fanno sì che questo traballi vistosamente.

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Rimuovendo con qualche difficoltà iniziale la cover posteriore, si accede, seppur in maniera limitata, all’interno del dispositivo. Sicuramente soprende il fatto che la batteria non sia rimovibile, posta infatti al di sotto di una sorte di asse che le vieta di separarsi dal resto dell’hardware.
Oltre a questo, sono presenti i due slot per le micro SIM e quello per l’SD Card.

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In questa zona troviamo il jack da 3,5 mm per le cuffie e il tasto power, su cui è necessario spendere alcune parole.
Innanzitutto, il suo posizionamento è decisamente atipico, e raggiungerlo non è per niente facile in praticamente ogni singolo scenario. Fortunatamente, ci viene in aiuto la funzione double tap to wake, così da dover ricorrere solo saltuariamente al tasto fisico, che per giunta alle volte risulta difficile da premere correttamente.

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Qui possiamo vedere l’entrata micro USB e il microfono. Non c’è altro da segnalare.

Ad eccezione dell’incavo necessario per la rimozione della cover posteriore, ai lati non è presente nessun altro elemento. Da qui traspare tuttavia il notevole spessore del dispositivo (per gli standard attuali), pari a 10,9mm, dato principalmente dalla forma bombata precedentemente descritta. Anche questo lo aggiungerei alla lista dei non-problemi, in quanto in mano l’ergonomia è assicurata, e in tasca non è fastidioso.

 

Display

Il voluminoso display da 5.5 pollici, protetto dal Corning Gorilla Glass 3, ricopre quasi interamente la sezione frontale. La risoluzione del pannello è di 1080×1920 pixel, perciò in Full HD. Saggia decisione da parte di Asus quella di evitare il QHD, sia perché avrebbe determinato un aumentare del prezzo (o del ricavato), sia perché Zenfone 2 avrebbe sicuramente sofferto di più durante le operazioni, e inutilmente.

La luminosità massima è piuttosto elevata e non ci saranno particolari problemi ad utilizzarlo al sole nelle giornate d’estate in arrivo. Al contrario, la luminosità minima, essendo anch’essa elevata, rende l’utilizzo in ambienti bui al limite dell’impossibile, e causerà non poco stress ai vostri occhi. Di conseguenza, l’installazione di applicazioni di screen dimming, atte ad abbassare la luminosità, sarà come obbligatoria.

Le resa cromatica è superba, ma come molti dei suoi colleghi che utilizzano la tecnologia IPS LCD per lo schermo, i neri, in caso di alta luminosità, assumono tonalità più vicine al grigio che al nero.

In caso non siate soddisfatti della resa cromatica dello Zenfone 2, basterà attivare l’applicazione apposita in cui è possibile regolare a proprio piacimento la temperatura dei colori, in modo da accomodare qualsiasi preferenza. Personalmente ho molto apprezzato questa funzionalità, perché mi sono sempre piaciute molto le colorazioni vivaci tipiche degli AMOLED.
Sempre in questa app, è possibile attivare una funzione ad-hoc per la lettura, che applica sul display una sorta di overlay dal colore rossastro che agevola la vista, e che renderà certamente felici i fan più accaniti degli ebook.

Un aspetto negativo, ma facilmente bypassabile, è la facilità con cui il pannello si sporca per via delle ditate dovute al semplice maneggiamento dello smartphone. Non essendo particolarmente oleofobico, dopo pochi minuti di utilizzo l’intero display sarà cosparso di impronte, molto brutto da vedere. Consiglio perciò l’applicazione di pellicole apposite.

Anche se non fa strettamente parte del display, il comportamento del sensore di luminosità verrà trattato comunque in questa sezione, data la sua correlazione con l’argomento qui esposto.
Il sensore svolge molto bene il suo lavoro e consente un gran numero di rilevazioni per associare la corretta luminosità alla quantità di luce presente nell’ambiente. Insieme ad applicazioni come Lux Auto Brightness (che considero la migliore nel suo genere) si riesce a creare un’ottima sinergia per avere in qualsiasi momento la luminosità perfetta per i nostri gusti.

 

Performance

Ancor prima di mettere fisicamente mano sul dispositivo, la cosa che più mi premeva testare erano i 4GB di RAM e il SoC Intel Atom Z3580, entrambi al loro esordio in ambito di telefonia mobile.
Con mio piccolo dispiacere, e onestamente non saprei nemmeno per quale motivo, al posto di Intel Atom Z3580 mi sono ritrovato con Intel Atom Z3560, una versione leggermente downgradata e riservata (o almeno, così dovrebbe essere) alle versioni più economiche di Zenfone 2. La principale differenza tra i due SoC è la frequenza di clock: 1.8GHz per Z3560 e 2.3 GHz per Z3580. In entrambi i casi si parla comunque di un’architettura quad core a 64 bit.

Ovviamente, i miei benchmark test eseguiti si sono rilevati, anche se solo leggermente, inferiori a quelli realizzati dal fratello maggiore Z3580, ma in un contesto pratico di utilizzo dello smartphone lo Z3560 si è comunque dimostrato all’altezza di qualsiasi compito assegnato.
Accompagnato da ben 4GB di RAM, il dispositivo risulta veramente fluido in qualsiasi istante, riuscendo a tenere in memoria innumerevoli applicativi e giochi 3D senza inciampare nemmeno una volta.
In particolare, la GPU PowerVR G6430, già vista su iPhone 5S, svolge sempre al meglio i suoi compiti e anche le operazioni grafiche più pesanti vengono completate senza intoppi.

Passiamo ora la parola ai benchmark test, e vi anticipo che molti di voi potrebbero rimanere delusi dai risultati. Ci tengo appunto a precisare che questi non sono indice del corretto, o meno, funzionamento di Zenfone 2, che invece, come poi già anticipato, si comporta sempre al meglio.

Il primo test è il più classico dei classici: AnTuTu. In questo caso, Zenfone 2 raggiunge quota 42058 punti, non particolarmente eccelso come risultato, piazzandosi all’incirca a livello di Qualcomm Snapdragon 801.

Il prossimo test è il Vellamo, sicuramente meno conosciuto di AnTuTu. Questo è suddiviso in tre prove: la prima, misura la capacità del telefono nella navigazione internet con l’applicazione Chrome, mentre le altre due riguardano più specificatamente il processore, testando la sua efficacia nel processing in single core e in multi core.
Anche qui, risultati non particolarmente entusiasmanti. (Metal è il test single core)

Passiamo ora a 3D Mark – Ice Storm Unlimited, che, per chi non lo sapesse, è un test dove viene riprodotta una sequenza grafica 3D e il compito del device è quello di riuscire a riprodurla al meglio.
In questo frangente, Zenfone 2 raggiunge finalmente un ottimo risultato, riuscendo a mantenere un frame rate stabile durante tutta la durata del filmato 3D, grazie all’ottima GPU di cui è dotato.

Qui invece parliamo di PCMark, applicazione sorella dell’appena vista 3DMark, dove si effettua un test più generale del sistema, molto somigliante a quello eseguito da AnTuTu.
Risultati nella norma.

GeekBench 3 ha il compito di mettere alla prova la CPU e la sua capacità di calcolo single core e multi core. I risultati qui ottenuti, del circa 10-15% inferiori a Snapdragon 800, non soddisfano affatto.

Infine, passiamo all’ultimo test, quello di Androbench, che misurà la velocità di lettura e scrittura della memoria interna. In questo test, i risultati sono molto deludenti.

Lasciando da parte i test, passiamo ora ad analizzare le situazioni reali di gaming, grazie all’app GameBench che registra la fluidità del gioco in esecuzione attraverso i frames per second (FPS) raggiunti. I videogiochi presi in esame sono Mortal Kombat X e Real Racing 3, questo perché richiedono un hardware di qualità per mantenerne la fluidità complessiva.

Il test di Real Racing 3 è stato superato alla grande, con una media in-game di 35FPS, decisamente molto stabile e con dettaglio grafico al top. Il caricamento delle gare è molto veloce e richiede mediamente solo 8 secondi. L’avvio completo del gioco richiede circa 36 secondi.
Non date troppa importanza ai notevoli sobbalzi del grafico, dovuti spesso a caricamenti o rilevazioni errate (avvengono in particolare nei menù), la gara in sé si mantiene sempre stabile con 30 FPS minimi garantiti, riuscendo spesso a superarli anche del 20-30%.

Mortal Kombat X risulta ancora più fluido in-game, con 60 FPS praticamente fissi, ancora una volta grazie all’ottimo lavoro effettuato dalla GPU PowerVR G6430. I caricamenti sono invece molto lunghi, con una media di 12 secondi. Questo però è più un problema del gioco mal ottimizzato che del SoC in sé, infatti anche con uno degli smartphone attualmente più performanti, ossia Samsung Galaxy S6, i caricamenti si attestano all’incirca sulla stessa durata.
L’avvio completo del gioco richiede circa 40 secondi.

Nonostante i risultati non sempre soddisfacenti dei test, e non mi stancherò mai di ripeterlo, questi vanno presi con le pinze, poiché non sempre rispecchiano a pieno l’esperienza d’uso reale. Questo di Zenfone 2 è forse l’esempio più azzeccato, e appunto, nonostante gli esiti non entusiasmanti, il telefono risulta a sua volta molto performante, fluido, e veloce in qualsiasi momento. Certamente i 4GB di RAM contribuiscono notevolmente (nel quotidiano), e se opterete per la variante con Z3580, avrete risultati generali ancora migliori.

 

Connettività

Zenfone 2 dispone della funzionalità Dual SIM, purtroppo però, solo una delle due SIM è abilitata al traffico dati, sia questo 3G o 4G, ma entrambe saranno sempre attive, in quanto Zenfone 2 supporta la modalità DSFA (Dual Sim Full Active). Inconveniente a parte, la ricezione della rete è veramente ottima in tutte le diverse modalità disponibili, e non ho mai riscontrato il minimo problema con nessuna delle compagnie telefoniche testate, ossia TIM, Vodafone, 3 e Wind.

Spostando l’attenzione sulla chiamata in sé, prima di effettuare la suddetta, è possibile selezionare quale delle due SIM utilizzare, oppure sceglierne una predefinita così da non dover decidere ogni singola volta.
Appena avviata la chiamata, si aprirà una nuova interfaccia in cui sono presenti alcuni tasti rapidi per poter accedere ad alcune funzioni, come quella di salvare un promemoria o registrare la telefonata.
L’audio in entrata ha un volume non troppo alto, ma la voce dell’interlocutore è sempre ben definita. Allo stesso modo, la nostra voce è ben riprodotta dal microfono rendendo le conversazioni chiare e cristalline.

Gli stessi elogi non si possono muovere nei confronti della messaggistica. L’app integrata è piuttosto spartana e con poche funzionalità, permettendo di scegliere quale delle due SIM utilizzare per il servizio e poco altro. Ma chi li usa ancora gli SMS?

Il sistema GPS integrato in Zenfone 2 rappresenta uno degli aspetti maggiormente positivi del dispositivo. Il fix viene ottenuto rapidamente, e in macchina richiede solamente dai due ai quattro secondi per una precisione di circa quindici-venti metri, mentre per raggiungere la massima possibile, pari a circa cinque metri, sono richiesti una manciata di secondi in più.
Il rilevamento della velocità è preciso e perciò non sono stati rincontrati problemi durante la navigazione in auto.

Nulla di negativo da segnalare per quanto riguarda la qualità della ricezione WiFi, decisamente sopra la media. Piuttosto gradita la presenza di connessione NFC, anche se non ancora fondamentale. Ovviamente è inoltre supportata la connessione mediante Bluetooth.

 

Autonomia

La batteria (ai polimeri di Litio) presente all’interno di Zenfone 2 ha una capacità pari a 3000 mAh, sulla carta più che sufficienti a garantire un’intensa giornata di utilizzo. Questo però non si rivela sempre vero nella pratica, poiché la ROM di Asus è vittima di numerosi, e inutili, keep awake che aumentano notevolmente i consumi in stand-by. Senza questo inconveniente, si potrebbe raggiungere un risultato veramente eccellente, perché il telefono, a schermo acceso, è decisamente moderato nei consumi. La buona notizia è che ASUS è già all’opera per mettere a posto questi bug, la cattiva notizia è che non si sa con precisione quando sarà disponibile il bugfix in questione.

Il tempo di ricarica della batteria è di circa 120 minuti se utilizziamo un qualunque caricatore da muro, ma utilizzando quello ufficiale Asus con tecnologia Fast Charge è possibile raggiungere il 60% in soli 40 minuti, e la carica totale in poco più di 75.

Negli screenshot poco più sotto, troverete i risultati finali delle prime giornate di utilizzo, riassunti solamente nella durata totale di schermo acceso. Non ho tenuto in considerazioni altri parametri (gaming, chiamate, qualità della connessione 3G, uso rete WiFi e così via) perché troppo fuorvianti e variegati, rendendo impossibile creare una linea guida per farsi un’idea un po’ più “scientifica” sull’effettiva autonomia totale. State tranquilli, ho trovato un escamotage anche per questo problema, e ve lo illustrerò a breve.

Nonostante i consumi dello schermo raggiungano percentuali irrisorie sul totale uso della batteria, questo è da attribuirsi per lo più a una non corretta rilevazione da parte del software, non è infatti assolutamente possibile che il display contribuisca così poco nello scaricare la batteria.

Il primo giorno di utilizzo è terminato con quattro ore di schermo acceso. Il risultato è da considerarsi buono, principalmente perché ho eseguito numerosissimi test benchmark con qualche minuto di gaming, che ovviamente hanno avuto un notevole impatto sull’autonomia.

Il secondo giorno si è concluso con solamente tre ore e mezza. Il risultato non è però da considerarsi scarso, perché la maggioranza del tempo, all’incirca 90 minuti, è stata trascorsa testando numerosi giochi 3D.

Il terzo giorno ho provato a fare un uso più tipico dello smartphone, disabilitando inoltre molti dei bloatware presenti (di cui vi parlerò più avanti), ma la situazione non è cambiata molto. Il problema lo avevo già accennato: gli eccessivi sprechi a display spento.

Infine, possiamo trovare il massimo tempo raggiunto, prendendo i dovuti accorgimenti con la luminosità, quasi sempre al minimo. Avendo lasciato meno tempo il dispositivo in stand-by, ho potuto utilizzarlo di più.

Insomma, come potete notare questi valori possono considerarsi nella media, ma non sono troppo affidabili perché le variabili in gioco sono molteplici, come ad esempio uso del WiFi a scapito del 3G o 4G, le chiamate ricevute, minuti di videogioco, e così via.
Perciò, parlando ora dell’escamotage citato precedentemente, per questa e le prossime recensioni, utilizzerò come metro di paragone i risultati ottenuti attraverso l’app PC Mark e il suo benchmark test per la batteria, che simula un utilizzo generico dello smartphone ripetendo in continuazione, fino al raggiungimento del 20% della capacità totale, diversi tipi di task che potenzialmente potremmo svolgere quotidianamente. Tra questi compaiono: playback video, navigazione web, photo editing e molti altri.
Attenzione: entrambi i benchmark test sono stati effettuati con telefono connesso in WiFi.

Il primo di questi è stato svolto con luminosità settata al massimo. Il risultato di quattro ore e cinquanta minuti può considerarsi decisamente buono.

Con la luminosità minima il risultato è di quasi sette ore, ben oltre le aspettative. Da tenere in considerazione che la luminosità minima di questo dispositivo è eccessiva, perciò utilizzando applicazioni per ridurla ulteriormente, ad esempio Lux Auto Brightness nel mio caso, è possibile raggiungere periodi di schermo acceso ancora più lunghi.

Dagli ultimi due benchmark test risulta ancora più evidente come il device soffra notevolmente dei consumi inutili in standby, mantenendo infatti il display acceso si riesce a raggiungere un risultato nettamente superiore, che coprirebbe senza problemi una giornata d’uso anche molto intensa.

 

Software

La ROM presente in Zenfone 2 è aggiornata ad Android Lollipop 5.0 con interfaccia grafica ZenUI. Nonostante siamo ormai giunti alla versione di Android 5.1.1, Asus non ha ancora aggiornato e la cosa non fa certo piacere.
In ogni caso, la personalizzazione ZenUI non si discosta molto dalla grafica di Lollipop, il che lo ritengo apprezzabile.

Asus Launcher, decisamente a sopresa, mi ha molto colpito in quanto piuttosto ricco di personalizzazioni per essere un launcher predefinito, e non uno da smanettoni come Nova o Apex.
Tra le tante opzioni disponibili, è possibile scegliere la dimensione della griglia del drawer, nascondere app indesiderate, modificare il colore del testo, l’animazione di transizione da una finestra all’altra e molte altre piccolezze.
Sono presenti alcuni shortcut azionabili mediante gesture, dove i più utili risultano quello per spegnere lo schermo effettuando un doppio tap nella homepage o sulla status bar, e quello per aprire il menù delle notifiche, azionato effettuando un semplice swipe verso il basso in qualunque posizione, sempre nella homepage.

La cosa peggiore, l’unica in pratica, di questa rom è la presenza di innumerevoli bloatware (applicazioni inutili) come Clean Master o Dr.Safety, che non hanno alcuna vera funzione effettiva, se non quella di appesantire inutilmente il sistema. Vero, sui 4GB di RAM complessivi queste influiscono poco, ma personalmente il semplice fatto che siano presenti mi ha infastidito notevolmente. Se non altro, sono tutti facilmente disabilitabili (anche se tecnicamente non disinstallabili, almeno senza avere i permessi di root).

Le applicazioni first party Asus sono numerose, anche se spesso dalla dubbia utilità. Molto ben fatte le app ZenLink, che permettono di collegare il nostro Zenfone 2 ad altri dispositivi, come altri smartphone per inviare o ricevere file o persino al computer per usare il cellulare come display remoto. Bisogna fare un ulteriore plauso ad Asus, che ha scelto di rendere tutte le sue applicazioni disponibli sul Play Store, così da renderle disponibili a chiunque, ma soprattutto, così da poterle aggiornare senza obbligare l’utente a un update di sistema.

Senza dubbio, la miglior feature della Rom Asus prende il nome di ZenMotion. Queste non sono altro che gesture personalizzate che, disegnando una particolare lettera sullo schermo spento o in lockscreen, permettono di avviare rapidamente un’applicazione a nostra scelta.
Oltre a questo, c’è l’ormai classico double tap to wake, dove con due tap è possibile accendere il display, oppure spegnerlo nel caso fossimo nella home screen. Vista la scomodità generale del tasto power, questa funzione è assolutamente fondamentale.

Ancora parole positive in campo software, stavolta precisamente per quanto riguarda la tastiera Asus Keyboard.
Innanzitutto, ha una quinta riga per inserire in velocità i numeri, cosa che personalmente trovo comodissima e che poche altre tastiere third party supportano.
Oltre a questo, è anche presente l’input bilingua, oggi sempre più utile per chi, come me, si ritrova molto spesso a digitare in inglese.
Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato, perché ne sono un grande fan, è la possibilita di scrivere mediante swipe, che, spiegato brevemente, consiste nel far scivolare il dito da una lettera all’altra fino a comporre la determinata parola. Non solo, il riconoscimento delle parole è ben realizzato e raramente sbaglia, e questa cosa sinceramente non me l’aspettavo minimamente per quanto riguarda la nostra lingua.
C’è inoltre un’altra piccolezza che semplifica notevolmente la scrittura, ossia la presenza di un tasto “Control”, proprio come quello che troviamo sulle tastiere dei PC, da cui trascinando verso le lettere A, X, C o V, è possibile riproporre le scorciatoie tipiche dei computer, rispettivamente seleziona tutto, taglia, copia, e incolla.
Sicuramente una tastiera da tenere seriamente in considerazione, perché può facilmente competere con le tanto blasonate Swiftkey, TouchPal o Swype.

Chiudiamo il sotto-capitolo riguardante le applicazioni parlando di browser. Questo lo definirei come senza infamia e senza lode, completamente anonimo e con giusto le impostazioni e le feature principali che può avere un’altra app simile qualsiasi, ma nulla di più.
Certo, tutto quello che deve fare lo fa egregiamente, ma qualche funzione in più, magari innovativa, sarebbe stata un’ottima aggiunta.

Sono purtroppo costretto a chiudere con una (piccola) cattiva notizia, che riguarda sia hardware che software.
Il SoC di Intel montato su Zenfone 2, della serie Atom, utilizza un processore con architettura x86, mentre altri SoC più popolari, come ad esempio quelli della serie Snapdragon, utilizzano ARM. Ciò significa che le applicazioni disponibili sul Play Store sono state sviluppate per gli ARM, e non per gli x86.
Cosa cambia per l’utente finale? In realtà poco, perché Intel e Asus hanno svolto un ottimo lavoro e i bug riscontrati sono veramente pochi, decisamente meno di quelli che mi aspettavo.
Finora ho riscontrato:
Instagram – Crash all’avvio (questo è l’unico bug significativo, specie per chi frequenta assiduamente il social network)
Mortal Kombat X – non viene mostrato il quantitativo di danno effettuato.
Se ne conoscete altri, fatemelo sapere nei commenti e prontamente li aggiungerò nell’articolo.

 

Fotocamera

Solitamente nei dispositivi che cercano di mantenere un costo finale di vendita il più contenuto possibile, il settore dove vengono effettuati i primi tagli è quello della fotocamera. Zenfone 2 non fa certo eccezione, perché l’obiettivo non dispone di tecnologie ora molto in voga come ad esempio OIS (Optical Image Stabilization) o ancora Phase Detection Autofocus, ma è dotato di una tecnologia proprietaria di Asus, PixelMaster, che migliora sensibilmente gli scatti e infatti il risultato finale generale non delude affatto.

La fotocamera posteriore si comporta piuttosto bene, garantendo foto di moderata qualità, con un buon dettaglio e con una messa a fuoco molto veloce, grazie all’unità da 13 Mpx con apertura diaframmatica f/2.0.

Le foto scattate con ampia illuminazione, particolarmente solare, forniscono sempre ottimi risultati, mentre la stessa cosa non si può sempre dire per quelle in notturna.
In queste condizioni sfavorevoli, ci viene in aiuto la tecnologia PixelMaster che, sfruttando le capacità hardware e software, riesce ad aumentare la sensibilità alla luce del 400% (valore dichiarato da Asus) e ridurre drasticamente il rumore presente. Attivando la suddetta modalità, il miglioramento delle foto notturne aumenta notevolmente, ma con un compromesso: la risoluzione massima sarà diminuita fino a 2 megapixel. Scattando normalmente a 13 megapixel, il risultato è poco soddisfacente.

Lo zoom software, fino a 4x, è a livello dei suoi concorrenti, perciò nulla di incredibile. Le foto scattate con HDR hanno un tempo di processing piuttosto breve, ma con buoni risultati.

Il dual-LED Flash non mi ha convinto: rende le foto troppo ingiallite e la sua intensità è discutibile. In ogni caso, dubito che chi scatti foto con il flash di uno smartphone abbia particolare necessità di chissà quale qualità.

La fotocamera anteriore da 5 megapixel è adatta per farsi i selfie che tanto vi piacciono, e poco altro. Ottima invece per quanto riguarda la parte video, utile per le videochiamate.

È ora giunto il momento di parlare di registrazione video, e qua sotto potrete visionare due sample, uno registrato in diurna e l’altro in notturna, utilizzando l’impostazione Qualità (maggiori informazioni a breve).

httpvh://www.youtube.com/watch?v=7hJrckjxC9E

httpvh://www.youtube.com/watch?v=vnmEt1jCQFk

I video, registrabili fino alla risoluzione di 1920×1080 pixel, non sono di qualità eccezionale, ma non sono neanche da bocciare. Un risultato discreto che, onestamente, non mi sorprende.
Una cosa che mi ha fatto veramente storcere il naso è una feature disponibile nelle impostazioni video, che permette di registrare video dando la priorità alla qualità o alla performance. Francamente, questa non è una decisione che vorrei fare, perché un’opzione non dovrebbe escludere l’altra, ma tornando a noi, se è vostra intenzione registrare elementi che si muovono rapidamente, è opportuno selezionare la modalità performance.

L’app Fotocamera in sé mi ha veramente colpito. Questo perché è un programma di quelli che piacciono a me, ossia ricche di personalizzazioni e diverse opzioni tra cui scegliere.
Oltre alla modalità automatica (che userete per la maggior parte del tempo) e alcune da utilizzare in momenti ad-hoc, ne è presente una che farà la gioia dei più esperti di fotografia: la modalità manuale. Qui potrete definire quali valori utilizzare per avere gli scatti migliori possibili, sempre se siete in grado di farli.

Multimedia

In questa sezione andremo a trattare principalmente di riproduzione audio e video, iniziando proprio con l’audio.

Per prima cosa, andiamo a parlare dello speaker. Quest’ultimo è posto nella zona posteriore del dispositivo, e grazie alla forma bombata del terminale, sarà possibile appoggiarlo tranquillamente su qualsiasi superificie rigida e l’audio in uscita, in particolare nel volume, non ne sarà influenzato negativamente. Restando in tema di volume, quello fornito dalla cassa di Zenfone 2 è di buona intensità, rendendo difficile il non sentire la chiamata in arrivo o la notifica. La riproduzione musicale, pur non essendo al top, è comunque abbastanza buona, soffrendo principalmente con i bassi, ma questo è un problema comune a tutti gli smartphone.

L’app Musica integrata è molto minimale e senza fronzoli. Oltre alle funzioni base come riproduzione casuale, playlist ed equalizzatore (a solamente cinque bande) e possibilità di integrare servizi Cloud (principalmente Google Drive) non c’è molto altro di cui parlare.
Adatta quindi solamente a chi ascolta musica senza troppe pretese.

Passando dall’audio al video, anche qui Zenfone 2 si comporta egregiamente. I filmati in Full HD vengono riprodotti senza la minima incertezza e l’ampio schermo da 5.5″ risulta più che valido per la visione di film o contenuti simili. Parlando invece di video in 4k, c’è da fare una puntualizzazione: nessun problema nel riprodurre il filmato in 4k compresso in .mp4, mentre per quello originale, in formato .mov ci sono vari problemi di fluidità, che si assesta sui circa dieci FPS.
Su questo link potete trovare i filmati di cui vi parlo, .mp4 e .mov, così da poter verificare voi stessi. I test sono stati svolti sui filmati “Coastguard” e “Mobile”.

Modding

Quando si parla di smartphone Android, la sezione che preferisco è sempre quella dedicata al Modding. Purtroppo, per Zenfone 2 c’è ben poco di cui parlare. Questo è dovuto al SoC utilizzato, Intel Atom Z3580 / Z3560, che non ha ancora molto supporto dalla community, proprio perché attualmente unico nel suo genere.
Per questo motivo, niente custom ROM al momento, ma è possibile ottenere i permessi di root con estrema facilità.

Per chi fosse interessato, il modulo Xposed è compatibile, anche se non nativamente. Per renderlo funzionante, è necessario seguire la guida presente nel nostro forum.

Verdetto Finale

Inutile girarci intorno, Zenfone 2 ZE551ML è un telefono che ha superato con ottimi voti il mio test, peccato però che alcune piccole incertezze qua e là che macchiano l’egregio sforzo di Asus per instaurarsi nel settore smartphone. A rendere questo terminale ancora più interessante, ci pensa la cifra di vendita, ufficialmente di 349€.

Una maggiore attenzione da parte di Asus per quanto riguarda gli aspetti negativi riscontrati sarebbe stata molto gradita, e mi riferisco anzitutto ai problemi rilevati negli eccessivi consumi energetici in stand-by, oltre che ad altre piccolezze.

Tuttavia, l’esperienza d’uso è sempre ottimale, nonostante i non sempre eccelsi risultati ottenuti nei benchmark, ma grazie all’Intel Z5630 (o Z5830) e ai 4GB di RAM potrete svolgere tutte le funzioni che preferite e il telefono sarà sempre fluido e scattante. Da qui in avanti lo smartphone non può fare altro che migliorare, tutto dipende da Asus e dagli aggiornamenti che rilascerà.
Quindi, per Zenfone 2 ci sono tutte le carte in regola per poter attirare su di sé le attenzioni, presenti e future, del grande pubblico, e solo il tempo potrà dirci se Asus diventerà uno dei grandi nomi… oppure no.


 

Ringrazio Grossoshop per avermi gentilmente fornito il sample da recensire, a questo indirizzo trovate maggiori informazioni riguardanti l’acquisto a 304,87€

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