Walter Ji, presidente della divisione consumer di Huawei per l’Europa Occidentale, ha infatti chiarito in un’intervista a Il Sole 24 Ore che l’azienda non si accontenterà dei risultati attuali, che la collocano al momento al secondo posto nel nostro Paese:
Abbiamo fatto un buon lavoro ma non è abbastanza [..] oggi in Italia come volumi siamo i numeri 2, ma entro 2-3 anni vogliamo essere numeri 1.
Sul mercato italiano Huawei si è inserita a sandwich tra le due solite rivali Samsung (al primo posto) e Apple (scesa al terzo). Un risultato ottenuto grazie ai rapporti con gli operatori, all’attenzione per varie fasce di prezzo e al marketing: proprio gli sforzi profusi in quest’ultimo settore hanno fatto sì che il marchio Huawei sia al momento conosciuto dall’87% del pubblico italiano, un risultato certamente notevole. Anche per il lancio del nuovo P9 le cifre sono importanti: si parla infatti di un investimento in marketing di circa 15 milioni solo nel nostro Paese.
Abbiamo iniziato nelle infrastrutture lavorando con le telecom. Ci siamo dovuti conquistare la fiducia e ce l’abbiamo fatta con qualità e innovazione. Stiamo facendo lo stesso percorso con gli smartphone e i numeri ci danno ragione.
La corsa di Huawei corre il rischio di essere frenata dal calo che si sta registrando sul mercato smartphone a livello globale? Daniele De Grandis, executive director di Huawei consumer in Italia, la vede diversamente:
In Italia il mercato cresce ancora, magari non a doppia cifra. Quello che succede è che si sta chiudendo il gap tra i leader consolidati e gli altri.