La causa sostiene che le due aziende hanno violato gli accordi di garanzia, dato che erano perfettamente a conoscenza del problema e non l’hanno sistemato, continuando invece a vendere il dispositivo difettoso. Se il tribunale, all’udienza del prossimo 9 Maggio, dovesse confermare la cosa, molti utenti che hanno acquistato il terminale dal 25 settembre 2015 in poi, potranno richiedere un rimborso.
Secondo l’accordo raggiunto in fase preliminare da Google e Huawei, gli acquirenti che presenteranno la documentazione necessaria per i problemi di bootloop saranno risarciti fino ad un massimo di 400$. Coloro che, invece, hanno già ricevuto un Pixel XL in cambio del 6P difettoso in seguito ad un programma di sostituzione, potranno comunque richiedere fino a 10$. Infine, quelli che non hanno i documenti necessari a dimostrazione del difetto, potrebbero essere idonei ad un rimborso fino a 75$.
Non è la prima volta che Google subisce un’azione legale, dato che gli stessi problemi erano stati riscontrati anche sul Nexus 5X prodotto in collaborazione con LG.