[ATTENZIONE: questo è un progetto molto complesso, soprattutto da comprendere. Abbiamo cercato di riportare la notizia nel modo più chiaro possibile. La verità è che anche noi non siamo riusciti a comprendere appieno la portata ed il significato di questo progetto.]
Il significato del nome
La scelta del nome di un progetto è un procedimento che trovo sempre molto interessante e curioso, che spesso spiega chiaramente di cosa si tratta. Hera (Era in italiano) era, infatti, la Dea greca del matrimonio. Non potrebbe essere più azzeccato, quindi, no?
Di che cosa si tratta… in teoria
Per quanto ne sappiamo, Project Hera sarebbe, essenzialmente, lo sforzo di Google per unificare la user experience in Android, Chrome e Search su tutti i dispositivi Android. Questo sarebbe possibile grazie ad una speciale Chromium build, pensata per girare sul robottino verde ed eseguire attività via web sia per le applicazioni di Google sia per quelle di terze parti.
Un aspetto che verrebbe migliorato da Project Hera sarebbe il multitasking. L’attuale versione, infatti, mostra solamente le istantanee delle applicazioni aperte, ognuna delle quali è “una sola attività”. Con questo progetto, invece, la multitasking view mostrerà istantanee di azioni che verranno compiute grazie alla build di Chromium, rendendola come una sorta di interfaccia intermediaria alimentata da HTML5 e dove gli utenti potranno eseguire alcune azioni rapide senza dover aprire l’applicazione.
Per quanto riguarda la UI, Project Hera dovrebbe ricordare molto la nuova versione di Gmail, trapelata alcuni giorni fa (qui). Come potete notare dai mockup di Android Police qui sotto, Google ha sicuramente intenzione di portare il design di Android in una nuova direzione.
![]() |
![]() |
![]() |
Insomma, grazie a Hera, i nostri dispositivi Android potranno eseguire attività che normalmente apparterrebbero ad un’applicazione, senza, tuttavia, dovervi accedere.
Di che cosa si tratta… alcuni esempi
![]() |
![]() |
Ammettiamo che, teoricamente parlando, non si capisce molto su cosa sia davvero Project Hera, quindi proveremo a riportarvi alcuni esempi pratici, sperando di fare chiarezza.
Praticamente, grazie ad Hera, se inizierete un’attività su un dispositivo (che sia mobile o desktop), nella nuova multitasking view verrà aggiunta, sotto forma di carta, la medesima attività su tutti gli altri vostri dispositivi. Non solo, ma potrà anche incorporare azioni solitamente gestite da applicazioni. Se, per esempio, avete Google Maps aperto sul vostro tablet che vi sta mostrando le direzioni per arrivare in un luogo preciso e voi vi dimenticate l’indirizzo, ci sarebbe già una “carta Hera” nella vostra multitasking view con quella stessa attività pronta ad aspettarvi.
Altro esempio, stavolta Hangouts. Grazie a Project Hera, Google potrebbe allertare l’utente dell’arrivo di un nuovo messaggio, mostrarlo, permettere di rispondere ed inviarlo, il tutto senza dover mai aprire l’applicazione.
Conclusione
Project Hera è stato pensato per semplificare, unificare e rendere migliore l’esperienza offerta da tutti i servizi Google. Soprattutto, questa mossa ha molto senso, dato che a capo di Android, ora, c’è Sundar Pichai, il quale gestisce anche Chrome e Apps. Questo sembrerebbe essere l’ingrediente mancante per far avvicinare Android e HTML5, creando una nuovissima user experience.
Ci teniamo ad informarvi che le informazioni su Project Hera non sono complete e, soprattutto, è ancora in piena fase di sviluppo. Probabilmente, avremo ulteriori informazioni al riguardo al Google I/O.