Nell’era digitale che stiamo costruendo ogni giorno e dove ci ritroviamo, usiamo sempre di più il nostro smartphone per qualsiasi cosa, con il conseguente inserimento, a volte obbligato, di dati sensibili e personali. Nasce allora il problema su come proteggere questi dati ed evitare che essi arrivino a gente estranea o in ogni caso come garantirne la sicurezza.
La sicurezza, nel campo smartphone, è sempre passata (e continua a passare) per la lockscreen. Dopo i blocca schermo con: PIN, password, sequenza, volto e impronta digitale ecco che arriva l’impensabile: lo sblocco con l’orecchio. Le orecchie, infatti, come le nostre impronte, sono diverse da uomo a uomo e quindi garantiscono l’unicità del possessore.
Il brevetto non è nuovo, è infatti datato 2011, ma è stato accettato solo recentemente dall’Ufficio Brevetti in maniera inaspettata ma sicuramente non repentina.
Quello a fare notizia, oltre all’innovazione in sé, è l’azienda che lo ha presentato: Amazon.
In particolare, si pensa che sia potuto essere proprio il Fire Phone lo smartphone ad introdurre per primo questa funzionalità, ma l’accettazione del brevetto non ha avuto il tempo sperato.
Di seguito il video che spiega il brevetto:
httpvh://youtu.be/V1LeG8fQiME
Rimane comunque un quesito, forse basilare, in quale occasione si dovrebbe portare il telefono all’orecchio se non per rispondere ad una chiamata?