Come sappiamo, le problematiche relative al rispetto della privacy sono una delle croci che Google Glass è costretto a portarsi dietro fin dagli albori del progetto: le autorità di alcuni Paesi hanno deciso dunque di intervenire, inviando a Google una lettera in cui si chiede maggior chiarezza in tal senso.
In una lettera congiunta inviata al CEO di Google Larry Page, e pubblicata anche dal Garante italiano Antonello Soro, le autorità di Australia, Svizzera, Messico, Israele, Canada e Nuova Zelanda manifestano le proprie preoccupazioni in merito al possibile utilizzo improprio del device, e pongono a Google alcune domande, tra cui le seguenti:
- In che modo Google Glass rispetta le leggi sulla protezione dei dati?
- Quali sono gli accorgimenti in merito alla privacy che Google e gli sviluppatori adotteranno?
- Quali informazioni conserva Google attraverso Glass, e quali vengono condivise con terzi, inclusi sviluppatori?
- In che modo Google intende utilizzare queste informazioni?
- Google sarebbe disposta a mostrare il device ai nostri uffici e permettere a qualunque autorità per la privacy interessata di testarlo?
Ulteriori chiarimenti vengono richiesti anche in merito alle intenzioni future di Google per quel che riguarda il riconoscimento facciale e ai passi fatti dall’azienda di Mountain View per evitare l’acquisizione fraudolenta di dati relativi ad altre persone, parlando di “problematiche etiche e sociali” connesse al device.
Insomma, per le autorità il campo è tutt’altro che sgombro da dubbi.