L’azienda, fondata 13 anni fa da James Park ed Eric Friedman, ha raggiunto con i suoi prodotti oltre 100 diversi paesi, vendendo oltre 120 milioni di dispositivi, tra cui ovviamente vanno ricordati i diversi modelli di fitness tracker.
Nel messaggio di commiato agli utenti, l’azienda rassicura sul fatto che verranno mantenuti gli stessi elevati standard di sicurezza a protezione dei dati personali e la trasparenza sulle modalità di raccolta degli stessi. A tal proposito, la trattativa ha ricevuto l’ok dall’European Data Protection Board (EDPB) e dall’authority antitrust del Vecchio Continente: Google non userà i dati raccolti dai fitness tracker Fitbit per migliorare le sue inserzioni pubblicitarie e gli utenti potranno sempre decidere se condividerli con servizi di terze parti.
Per chi possiede (o ha intenzione di acquistare) un dispositivo Fitbit, dunque, secondo James Park le cose non potranno che cambiare in meglio:
Non ho dubbi che questa acquisizione creerà tantissime opportunità. Ma voglio anche farvi sapere che molte delle cose che conoscete e amate di Fitbit rimarranno le stesse. Continueremo ad impegnarci nel fare ciò che è giusto, mettendo al centro di tutto ciò che facciamo la vostra salute ed il vostro benessere.