La soluzione è semplice: tagliare i ricavi pubblicitari per i siti web che offrono contenuti falsi e ingannevoli. Google sta infatti lavorando ad un cambiamento delle politiche che regolano i suoi network Adsense in modo da escludere tali siti, stando a quanto affermato ufficialmente ieri 14 novembre.
Facebook ha invece aggiornato le sue politiche di Audience Network, in modo da includere i siti di notizie false in una categoria “proibita” di siti ingannevoli. Ma quest’operazione non capita a caso. Come ben sappiamo, le elezioni presidenziali negli USA si sono concluse da appena qualche giorno. Ebbene, in questo periodo c’è stato un forte incremento di siti che hanno prodotto news e materiali falsi e fatti ad hoc per istigare gli elettori e magari orientarli verso uno schieramento piuttosto che l’altro.
Anche se le azioni di Google e Facebook non fermeranno completamente la diffusione di contenuti falsi, almeno ridurranno i possibili guadagni da parte dei siti di news ingannevoli.
Google ha inoltre annunciato che il servizio di Adsense non sarà concesso a pagine che nascondono o falsano informazioni circa l’editore, il contenuto o lo scopo primario del sito web.
Nel frattempo il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha negato le accuse che le notizie false circolate su Facebook hanno aiutato Trump a vincere le elezioni, affermando che “più del 99% dei contenuti che la gente vede su Facebook è autentico”.
Cosa ne pensate?