Impressioni sul WMC 2009

23 Febbraio 20094 commenti

Salve a tutti, giovedì 19 febbraio mi sono recato alla fiera di Barcellona. Ho potuto quindi constatare di persona quanto di cio' che e' stato detto riguardo ad Android nei giorni scorsi da varie fonti, ufficiali e non. Ho poi tirato delle conclusioni, che pero' essendo personali non si possono considerare come verita' assoluta ed incontestabile.

Cominciamo per gradi. La fiera come al solito e' stata presentata in maniera sfarzosa. Ma andando nei dettagli, si potevano scorgere i segni di quella crisi che tanto ci sta facendo paura negli ultimi tempi. Da questi particolari si evince come alcune aziende, anche grosse, del settore abbiano risparmiato sui loro stand.



Alcuni vendor non erano presenti. Ericsson per esempio. Mentre l’anno scorso c’erano. Non sto parlando della Sony-Ericsson, ma della Ericsson che progetta e costruisce chipset per la connessione alle reti e ponti radio-mobili.

Lo stand di Nokia era esattamente lo stesso dell’anno scorso. Nessuna innovazione, niente. Se non quella legata ai nuovi devices presentati. Molti stand erano sotto tono. Ma la cosa che ha lasciato perplesso e’ il notevole calo sia di visitatori che di espositori. E sicuramente l’anno prossimo sara’ peggio. Infatti l’ente fiera ha deciso di praticare uno sconto del 3% sull’ affitto degli stand del prossimo anno, per cercare di contrastare il calo di espositori che si sta manifestando in maniera evidente. Segni di quella crisi che inesorabilmente sta colpendo tutti. Una fiera quindi assolutamente scevra di novita’ e fiacca, Android e G2 a parte. E’ proprio in questa ottica, a mio parere, che dobbiamo valutare le poche novita’ riguardanti Android che sono emerse durante la fiera.

Le stategie dei vari produttori, attualmente, sembrano di tipo attendentista. Questo perche’, nell’attuale situazione di congiuntura negativa dei mercati, vengono investiti pochi soldi nella ricerca e nello sviluppo. Quindi si sta puntando tutto ancora sulle solite vecchie conoscenze(es. Windows Mobile). L’incertezza attuale non invoglia certo a slanci pionieristici.

Ho chiesto informazioni allo stand della Samsung. Mi hanno risposto che non sono autorizzati a parlare di Android e mi hanno invece segnalato un loro sito dove forniscono informazioni per lo sviluppo di applicazioni in J2ME e Symbian e per la vendita di cio’ che viene realizzato sul loro market online. Quando ho chiesto informazioni allo stand di Huawei, mi hanno mostrato una teca con un simulacro vuoto e spento, dicendomi “This is Android”. Insomma, il tutto sapeva molto di vaporware. Tanti discorsi, tante belle parole ma niente fatti concreti. L’impressione e’ che siano tutti alla finestra ad aspettare. A tutti, evidentemente, farebbe gola poter produrre dei dispositivi basati su Android (dato anche il risparmio che otterrebbero). Ma la verita’ e’ che nessuno ha il coraggio ancora di uscire sul mercato con Android, perche’ hanno tutti paura della possibile reazione negativa degli acquirenti (soprattutto la clientela business). Trovano quindi piu’ pratico e sicuro, al momento, continuare a produrre e vendere devices basati su sistemi Windows Mobile e Symbian. Insomma, “Squadra che vince non si cambia” dice il detto. E allo stadio attuale, data ancora una certa immaturita’ della piattaforma Android, le aziende produttrici frenano. E’ ovvio che hanno gia’ qualcosa di pronto in cantiere. Ma nessuno si sbottona, per paura di una eventuale brutta figura nel fare promesse che non potranno poi essere mantenute. HTC e’ l’unica che si e’ arrischiata. C’e’ anche da dire che HTC è forse una delle societa’ che attualmente risente meno della crisi. Infatti, gli unici che allo stato attuale sembrano investire di piu’ (perche’ hanno i soldi, in parole povere) sono proprio le societa’ dei cosidetti paesi emergenti (Cina in testa).

Sicuramente a breve vedremo i G1 ed i G2, magari proposti da TIM o Vodafone. Ma a mio modo di vedere i prezzi per i prodotti svincolati da contratti particolari saranno sicuramente tra i 350 ed i 450 euro. Se non ancora di piu’. E’ rischioso per loro ed il prezzo finale, generalmente, riflette il livello di rischio presunto. I bundle ovviamente sono casi a parte. In quel caso una persona sottoscrive letteralmente un patto con il diavolo e questo chiaramente fa’ comodo ai vari vendor (scappare costa di piu’, come penale).

Insomma, dobbiamo ancora pazientare per vedere i risultati di questa guerra invisibile che si sta’ combattendo tra i vari produttori, allo scopo di accaparrarsi i nuovi mercati che risulteranno nascere dalla diffusione di Android. Se non ci fosse stata la crisi, probabilmente le evoluzioni sarebbero state piu rapide.

Aspettiamo per vedere, ma sono sicuro che il vincitore alla fine sara’ solo uno. E questo non puo’ che essere Android!

Alla prossima, Stay Androided

Ciao a tutti :)

Danilo

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