Project Treble è presente di default sui device lanciati direttamente con Android Oreo a bordo, mentre per i dispositivi arrivati sugli scaffali con versioni precedenti del robottino verde (come gli attuali smartphone Nokia) la situazione si complica non poco. Il procedimento non è certamente impossibile, come mostra l’arrivo di Project Treble per la prima generazione di Google Pixel.
Note that there is no end user impact. Just means that we do a bit more heavy lifting on engineering to keep you Pure, Secure and Up-to-Date
— Juho Sarvikas (@sarvikas) December 5, 2017
HMD Global, nonostante la mancanza del supporto a Project Treble, ha comunque dichiarato tramite il CPO Juho Sarvikas che gli aggiornamenti arriveranno: per l’utente finale non ci sarà nessuna differenza, la mancanza di PT significa solo maggiore lavoro da parte degli sviluppatori.
Stando alle dichiarazioni, la mancanza di Project Treble sugli attuali device Nokia sarebbe da attribuire ad una partizione speciale della memoria interna che non può essere eseguita con procedura OTA.
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Qual è quindi il problema? Con il supporto a Project Treble sarà molto più semplice per i produttori portare nuove versioni di Android sui propri dispositivi. Gli sviluppatori saranno avvantaggiati nella creazione di custom ROM che possono girare tranquillamente su device diversi con addirittura differenti processori, mentre allo stato attuale alcune ROM non funzionano su device uguali ma appartenenti a regioni differenti.