Il successo di Samsung nel settore mobile, lo sappiamo, è dovuto anche alla costante presenza pubblicitaria del marchio coreano e dei suoi prodotti. D'altronde, quello del marketing è uno dei settori meglio foraggiati dell'azienda: secondo un rapporto Reuters, Samsung vi avrebbe destinato, nel 2013, ben 14 miliardi di dollari.
Si tratta di una cifra assolutamente rilevante: per avere qualche termine di paragone, supera il PIL dell’Islanda, e per molto meno Google ha acquisito l’intera Motorola. Samsung è inoltre, nella top-20 delle aziende con maggiori profitti, quella che in percentuale spende di più in marketing: il 5.4% dei ricavi contro, ad esempio, appena lo 0.6% di Apple.
J. K. Shin, CEO di Samsung Mobile, è convinto che questo sforzo sia servito a far balzare l’azienda in vetta al mercato smartphone. Il focus delle future campagne si sposterà sulla promozione dei tratti distintivi del brand, campo in cui, a giudizio degli osservatori, Samsung è ancora carente.
Sono in molti, infatti, a credere che Apple possa permettersi di investire meno in pubblicità, proponendo prodotti con un’identità ben definita. Benedict Evans, consulente per media e tecnologia, afferma:
Il brand Galaxy ha guadagnato credibilità, e il marchio Samsung è ora più forte di Android o di qualunque altro produttore OEM, eccetto Apple. Il problema è che Samsung ha dato di sè l’immagine di un brand affidabile, ma non di un prodotto di qualità top o distinto, e quindi dà il suo meglio quando non si trova in competizione diretta con Apple.
Insomma, il prossimo passo per Samsung sarà quello di riuscire a proporsi come brand premium, analogamente a quanto fa Apple. Le prossime campagne pubblicitarie ci diranno in che modo l’azienda affronterà il problema.